Chiesa chiedici scusa – La pace nel mondo non può fare a meno delle scuse alle donne da parte delle gerarchie ecclesiastiche

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Introduzione

La  lettera che segue avrebbe dovuto essere spedita alla stampa per l’ 8 marzo di quest’anno (2020). Non lo  abbiamo potuto fare per le ragioni a tutte/i note.

Le sottoscrizioni in calce alla lettera, che servivano come presentazione per il lancio della raccolta firme, squadernano una molteplicità di posizioni.

Ciò  è un dato rilevante; evidenzia che la  “vertenza” che sollevavamo non è  confinabile al mondo  cattolico. Essa pone una  questione trasversale. Le rappresentazioni del femminile elaborate e  dispensate dalla chiesa cattolica, infatti,  hanno effetti performativi non solo su cattolici/che, ma si estendono a latitudini ben più ampie. La fenomenologia con cui la Chiesa cattolica romana si relaziona alle donne è determinante  sul piano dell’economia dei beni simbolici, un’economia trasversale e diffusa,  incardinata in un impianto patriarcale e in una ideologia  androcentrica. Le  altre istituzioni/comunità religiose ne sono comunque (in misura varia ) tutte affette.

Nel lasso di tempo trascorso abbiamo avuto modo di confrontarci con molte donne anche in origine non firmatarie.  Lo scambio rinnovato di idee è stato molto fecondo, ha rafforzato la condivisione del testo della lettera e la decisione di diffonderla, consentendoci anche di sciogliere alcuni nodi che vogliamo  qui esplicitare

  1. Essa è un monito, non un lamento vittimistico. In  quel documento è scritto  che non ci sarà pace senza  una profonda conversione  del clero riguardo all’iniquità con cui esso ha agito nei confronti delle donne. Con ciò la lettera istituiva l’evidenza di un fatto  che nella nostra libertà affermiamo. Se la chiesa non affronta teologicamente e operativamente  e con coerenza  questo nodo, non taceremo il  perseverare nell’ insincerità e nella mancanza di credibilità. Se la chiesa cattolica teme uno scisma al suo interno -per le manovre squallide ordite dal conservatorismo- dovrebbe pure interrogarsi dell’ eventualità di uno scisma da parte delle donne. Finora, in Italia, ha avuto i caratteri di un movimento silenzioso, benché in crescita. Non siamo per ora fautrici di strappi, ma della nostra  sete di giustizia importa a qualcuno?
  2. La elencazione di frasi ingiuriose che ci sono state riservate (sezione minima di un “patrimonio” sconfinato)  designa un passato che pesa e che non passa;  la cui memoria non va cancellata né ignorata voltando pagina.  Crediamo che solo a partire dalla assunzione responsabile di queste affermazioni i rappresentanti del potere clericale maschile possano prendere coscienza di questa triste “archeologia” che li ha plasmati. Se le frasi non sono più citate, non per questo i  sintomi da esse provocate sono scomparsi – come sa qualsiasi persona che conosca i rudimenti di psicanalisi. Per depotenziarle, dovrebbero essere assunte ed elaborate. Solo ripercorrendo l’origine e il cammino del mysterium iniquitatis si potrà addivenire a una autentica prassi redenta, visibile nei suoi effetti, a comportamenti che nell’autentico sentire e agire diano prova di non temere le donne e di comprendere il valore e la potenza spirituale di quello  “stare di fronte”  reciproco, espresso in  Genesi 2,18. 

La  lettera non è una monade irrelata. Per noi è una “testata d’angolo” (Sal.118,) e nello stesso tempo un granello di senapa (Mc. 4,31),  da cui vorremmo nascesse un interrogarsi, un confrontarsi, un relazionarsi..un divenire che non possiamo prevedere. Tra le prossime tappe pensiamo a un convegno,  cui si potrà partecipare e insieme edificare, nella condivisione della sete di  giustizia e nella gioia della Ruah!

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LETTERA APERTA

Non sono donne atee, anticlericali o agnostiche, coloro che hanno promosso e sottoscritto questo testo; bensì donne credenti, donne che hanno orientato la loro coscienza verso una spiritualità semplice e al tempo stesso aperta al soffio della Ruah, donne assetate di verità e giustizia, in ricerca di orizzonti di fede sempre più profondi e dilatati, donne che credono e praticano – nell’umiltà, ma anche nel coraggio della testimonianza – la sororità e la fratellanza umana di cui Gesù è stato testimone lungimirante.

È alla questione della presenza delle donne nella Chiesa che vogliamo riferirci: non è affatto una richiesta di spartizione di potere, di cooptazione all’interno del sistema clericale attuale, ma è, invece, la questione dell’assunzione nei fatti della centralità delle relazioni, cui rinvia l’enunciato fondativo: “Maschio e femmina li creò”.

Le relazioni tra donne e uomini dentro la Chiesa sono da molto tempo malate, perché intrise di stereotipi ingessanti a proposito delle donne: visioni svilenti, che ne deformano l’immagine negandole integrità. Da tali premesse il disvalore del femminile è logica conseguenza. E non ci si risponda che la Chiesa venera Maria, la quale sarebbe superiore a tutti gli apostoli, e quindi con essa venera tutte le donne; perché è la persona incarnata che va rispettata, le donne in carne e ossa, non la loro trasfigurazione immaginaria. Di quanto “l’esaltazione ideale della donna sia servita a coprire la sua insignificanza storica” abbiamo fatto – ahimé – una millenaria esperienza.

Il Vangelo aveva parlato un’altra lingua: quella del discepolato di uguali, per dirla con la famosa espressione della teologa Schüssler-Fiorenza; il messaggio evangelico è testimonianza di libertà per donne e uomini.  Nella chiesa cattolica sono  state  istituite – e ne siamo sostenitrici – le Giornate Mondiali della Pace.  Si  auspica  la pace,  ma  si riconosce contemporaneamente la contraddizione  di un mondo che predica la pace invocandola però sulla base di relazioni false, intrise di  sfiducia/diffidenza reciproca. Ma c’è una contraddizione ancora più originaria. Come  mai non si coglie  che  la prima radice di una relazione di sottomissione, il primo nucleo fondante dei rapporti di dominio risiede nelle relazioni donna/uomo?

Non ci sarà pace senza questa consapevolezza e senza una profonda conversione.    

Sono maturi i tempi, dunque, per un ritorno al messaggio evangelico e perché la Chiesa faccia ammenda dei suoi errori storici. Prendiamo atto dei primi passi compiuti:

  • Nel 1992 Giovanni Paolo II ha riabilitato Galileo Galilei riconoscendo che “fu un errore condannare Galileo…. [ che] ebbe molto a soffrire – non possiamo nasconderlo – da parte di uomini e organismi della Chiesa”.
  • Nella “giornata del perdono” del giubileo del 2000 il papa ha chiesto perdono per gli sbagli commessi con i tribunali dell’Inquisizione; in quella occasione ha citato le donne, ma è stato solo un irrilevante cenno: «preghiamo per le donne troppo spesso umiliate ed emarginate».
  • Nel 2018 papa Francesco ha chiesto scusa per il comportamento della Chiesa nei confronti delle vittime dei preti pedofili: “Alcune vittime si sono alla fine addirittura tolte la vita. Queste morti pesano sul mio cuore come sulla coscienza dell’intera Chiesa”.

Tutte queste prese di posizione sono passi encomiabili. Tanto più l’ultimo, che non si è limitato ad essere un generico atto di contrizione, ma è diventato operativo nel riconoscimento del diritto delle vittime e dei tribunali statali, per riportare la giustizia condannando i colpevoli e risarcendo le vittime.

Proprio in quanto donne di fede crediamo sia venuto il tempo, ora, perché la gerarchia della Chiesa cattolica chieda scusa alle donne, dei secoli passati  e del tempo presente. Essa non ha mai smentito né ha preso le distanze da affermazioni ingiuriose di Padri della Chiesa, Apologeti cristiani o Santi, frasi che si attestano su questo tenore:

«Non sai, donna, che anche tu sei Eva? In questo mondo è ancora operante la condanna di Dio contro il tuo sesso; è necessario che duri anche la condizione di accusata […]Tu sei la porta del diavolo! Sei stata tu a circuire colui che il Demonio non era riuscito a raggirare! Tu hai distrutto l’immagine di Dio, l’uomo! A causa di ciò che hai fatto, il Figlio di Dio è dovuto morire!» (Tertulliano, De Cultu Feminarum, I,1-2).

«Quanto a me, penso che le relazioni sessuali  vadano radicalmente evitate. Penso che nulla avvilisca lo spirito dell’uomo quanto le carezze di una donna e i rapporti corporali che fanno parte del matrimonio» (Agostino, Soliloquia I, 10,17).

«La moglie sarà salvata se genera dei figli che rimarranno vergini, se quel che lei stessa ha perduto lo recupera nei suoi discendenti e se la caduta e la corruzione della radice è compensata dal fiore e dal frutto» (Girolamo, Adversus Jovinianum 1,27; P.L.XXIII,260).

«L’uomo è nato dalla donna! Non c’è nulla  di più abietto» (San Bernardo, Sermo in Feria IV° Hebdamodae Sanctae, 6, SBO V, 60).

«Rispetto alla natura particolare, la femmina è un essere difettoso e manchevole.[…] Infatti la virtù attiva racchiusa nel seme del maschio tende a produrre un seme prefetto simile a sé di sesso maschile. Il fatto che ne derivi una femmina può dipendere dalla debolezza della virtù attiva, o da disposizione della materia» (San Tommaso, Summa Theologica I,92, I, ad I ).

Non possiamo non menzionare ciò che esponenti ufficiali delle Chiese hanno scritto, detto e compiuto contro le cosiddette streghe. Un florilegio di retorica misogina è il Malleus Maleficarum (nel 1484 il Papa Innocenzo VIII emanò la bolla Summis Desiderantes Affectibus con cui dava mandato a due inquisitori tedeschi di redigere un Corpus di sentenze per combattere la stregoneria). Dell’opera riportiamo questo brano, perché non deve essere lasciato in ombra:

«Ma poiché nei tempi moderni questa perfidia si trova in modo più frequente nelle donne che negli uomini, possiamo aggiungere che, siccome le donne sono difettose di tutte le forze tanto dell’anima  quanto del corpo, non c’è da meravigliarsi se operano molte stregonerie contro gli uomini … infatti esse sembrano appartenere a una specie diversa da quella degli uomini…; la ragione naturale è che essa è più carnale dell’uomo, come risulta da molte sporcizie carnali. Si può notare che c’è come un difetto nella formazione della prima donna, perché essa è stata fatta con una costola curva, cioè una costola del petto ritorta come se fosse contraria all’uomo. Da questo difetto deriva anche il fatto che, in quanto animale imperfetto, la donna inganna sempre… già nella prima donna è evidente che per natura ha minor fede: infatti al serpente che le chiedeva perché non mangiassero da tutti gli alberi del paradiso, già con la sua risposta si rivelava in dubbio e senza fede nelle parole di Dio. E tutto questo è già nella etimologia. Infatti femmina viene da “fede” e “meno”, perché ha sempre meno fede e la serba di meno.

…Sebbene infatti sia stato il diavolo a indurre Eva a peccare, fu Eva a sedurre Adamo, e siccome il peccato di Eva non ci avrebbe portato alla morte dell’anima e del corpo se non fosse seguita la colpa di Adamo, indotto da Eva e non dal diavolo, perciò la donna è più amara della morte».

 Questi non sono che frammenti di un sistema simbolico e di una economia teologica kyriarcale molto più vasta e pervasiva, un impianto tanto potente e agente nel profondo per cui farne una decifrazione richiederebbe un intero volume – e forse non basterebbe.

Sui pronunciamenti di questo tipo non occorrerebbe dare segni di conversione? Non è forse attraverso questo gesto che si dischiuderebbero le condizioni di possibilità di una convivenza basata sul riconoscimento reciproco di pari dignità? «Ce lo hanno insegnato Nelson Mandela e Desmond Tutu con i processi sulla verità, la giustizia e la riconciliazione in Sud Africa: è l’ammissione della violenza compiuta da parte di chi l’ha esercitata che lascia libere le vittime e permette loro di parlare e ricominciare a vivere.»

Nel quadro di tale economia teologica kyriarcale, sintetizziamo brevemente alcune violazioni gravi di cui il clero maschile si è macchiato (con la complicità a volte di donne consacrate) nei confronti del sesso femminile:

  • Ha escluso per secoli la donna dal riconoscimento di essere Immagine di Dio, poiché l’imago Dei era attributo esclusivamente riservato all’uomo.
  • Ha strutturato attraverso i secoli una visione culturale della donna che ha gravemente nuociuto alle relazioni tra uomini e donne, legittimando con il carisma del sacro (è un disegno divino, si è detto per secoli) i rapporti di dominio e sottomissione che caratterizzano le culture patriarcali.
  • Ha spesso usato e sfruttato il lavoro delle donne consacrate come lavoro schiavo, senza riconoscimento economico e sociale.
  • Ha esercitato (non sappiamo quanto, perché tutto è coperto dal segreto) abusi spirituali, di coscienza e sessuali.
  • Ha contribuito, con la demonizzazione del corpo femminile e la costruzione dell’immagine della “donna tentatrice”, a legittimare la visione per cui sono le donne le responsabili degli atteggiamenti molesti/abusanti dei maschi.
  • Ha voluto controllare nei dettagli la sessualità e il corpo femminile, ignorando la sfera del desiderio sessuale femminile e mai mettendo in discussione le forme autoreferenziali e non interattive della sessualità maschile.
  • Non ha preso distanza radicale nei confronti del consumo della pornografia e della prostituzione, attraverso una messa in discussione profonda della sessualità maschile.
  • Non ha ancora intrapreso una seria riforma della liturgia, del linguaggio pastorale e catechetico, che riconosca la soggettività delle donne.
  • Non ha fatto ammenda di traduzioni dei Testi Sacri intrise di pregiudizio patriarcale.
  • Perpetua una visione squilibrata del rapporto uomo/donna attraverso l’esclusione delle donne non solo dai ministeri, ma anche da tutte le sedi decisionali all’interno della Chiesa.

   Riconoscere  tali  frasi ingiuriose  sarebbe un primo passo, soprattutto se   non fosse una semplice dichiarazione di principio, ma  si accompagnasse ad atti concreti e ad  un inizio di collaborazione con le donne impegnate a porre un argine, attraverso la generazione di una nuova visione culturale, al drammatico fenomeno delle violenze contro le donne e ai femminicidi.

Questa  lettera con le  firme di chi la sottoscrive  sarà inviata al Presidente  della Conferenza episcopale . Ed in seguito alla stampa  e ai siti.

Le donne che, pur non essendo credenti, ritengono tuttavia che il simbolico religioso  sia stato e sia determinante nella costruzione  delle relazioni inique tra i sessi   sono caldamente invitate ad unirsi a noi. Ringraziamo tutte.

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PER ADERIRE:

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Al 4 luglio 2023 sottoscrivono la lettera 628 donne:

Paola CavallariOsservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne
Carla GalettoGruppi Donne delle Comunità cristiane di Base italiane
Doranna LupiGruppi Donne delle Comunità cristiane di Base italiane
Paola  MoriniOsservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne
Anne SoupaBiblista, presidente del Comité de la Jupe – Parigi
Casimira Furlani
(detta Mira)
Gruppi Donne delle Comunità di Base – CdB
Luisa BrunoGruppo donne CdB Viottoli – Pinerolo
Anna Caruso Donne in ricerca di Verona, in rete con i gruppi donne CdB
Giuliana Savelli Donne in ricerca di Verona, in rete con i gruppi donne CdB
Mercedes SpadaDonne in ricerca di Verona, in rete con i gruppi donne CdB
Paola ZanchiDonne in ricerca di Verona, in rete con i gruppi donne CdB 
Fabrizia FabbroDonne in ricerca di Verona, in rete con i gruppi donne CdB
Gianna BombasaroTrento
Luisa ZanotelliRovereto
Giuliana TedeschiTrento
Violetta PlotegherTrento
Antonella ValerTrento
Serena RauziTrento
Raffaela PeriottoTrento
Gabriella Pravata’Arco
Miriam GottardiTrento
Flavia CainelliTrento
Delia ValentiTrento
Annarosa SpironelliTrento
Adriana TabarelliTrento
Maria LazzeriMezzolombardo
Monica PaoliTrento
Iole GregoriTrento
Laura MoriniMilano
Teodorina CampanelliTrento
Laura BassoConegliano Veneto
Antonietta Potente Suora domenicana e teologa – Torino
Francesca Galdo Associazione Identità e Differenza – Spinea 
Adriana SbrogiòAssociazione Identità e Differenza – Spinea
Marisa TrevisanAssociazione Identità e Differenza – Spinea
Giovanna RomualdiGruppi Donne delle Comunità cristiane di Base italiane
Piera Rella Gruppo donne della comunità di S. Paolo – Roma
Chiara GermondariGruppo donne della comunità di S. Paolo – Roma
Gabriella NattaGruppo donne della comunità di S. Paolo – Roma
Rossana MontisciSanluri
Marzia BenazziSororità di Mantova
Martina BugadaSororità di Mantova
Luisella MaioliSororità di Mantova
Attilia FerrariSororità di Mantova
Ada Antonella MadellaSororità di Mantova
Maria Del VentoGruppo donne CdB Viottoli – Pinerolo
Luciana BonadioGruppo donne CdB Viottoli – Pinerolo
Carla De Stefani CdB Piossasco
Pia Zuccolin Associazione Il Graal Italia – Movimento internazionale di donne
Valeria BonacinaAssociazione Il Graal Italia – Movimento internazionale di donne
Anita CappelloAssociazione Il Graal Italia – Movimento internazionale di donne
Lucia CattaneoAssociazione Il Graal Italia – Movimento internazionale di donne
Marina SangalliAssociazione Il Graal Italia – Movimento internazionale di donne 
Lucia Garassino DemetriTorino
M. Ausilia GalottiComunità di Base di Chieri
Maria Zuanon Comunità di Base di Chieri e Gruppo Donne Credenti di Torino
Rita Clemente Comunità di Base di Chieri
Adriana Gorgerino Comunità di Base di Chieri
Tullia Chiarioni Comunità di Base di Chieri
Cinzia Fontana Spazio donne Cascina Roccafranca – Torino
Anita CalcatelliSpazio donne Cascina Roccafranca – Torino
Elsa PasottiRezzato
Pilar BarrioMontevideo (Uruguay)
Marij SandriniGruppo donne s. Eufemia – Brescia
Ivana VianelliBrescia
Virginia AriettiBrescia
Mariarosa FilipponeGruppo donne delle CdB di Oregina – Genova
Piera FilipponeGruppo donne delle CdB di Oregina – Genova
Giovanna PerfumoGruppo donne delle CdB di Oregina – Genova
Maria Caterina Cifatte Gruppo donne delle CdB di Oregina – Genova
Giuseppina Giammarino Gruppo donne delle CdB di Oregina – Genova
Rita FogliettaGruppo donne delle CdB di Oregina – Genova
Maria PireddaGruppo donne delle CdB di Oregina – Genova
Clelia degli EspostiCastelmassa
Carla Bellini Sororità di Ostiglia
Vanna Gallini Sororità di Ostiglia
Monica Zaccaria Sermide 
Mara Boschini Castelmassa
Monica PalmaMantova
Doretta BaccariniSermide
Ludovica EugenioRoma 
Susanna GiovanniniOsservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne – Cosenza
Rustici GabrielaOsservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne – Siena
Giancarla Codrignani  Bologna
Benassi Rosanna Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne – Bologna
Licia  Bertocchi Bologna 
Paola Pancaldi Bologna 
Agnès ThierryOsservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne – Bologna
Gabriela LioAriccia
Paola Lazzarini Orru  Presidente Associazione “Donne per la Chiesa” – Milano
Maura Bertini    Associazione “Donne per la Chiesa” – Gallarate
Giovanna Bianchi    Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Anna Paola Loi  Associazione “Donne per la Chiesa” – Cagliari
Elisabetta Manfredi  Associazione “Donne per la Chiesa” – Savona
Ornella Cavallero Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Cristina Tabacchi Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Ivana Pozzoli Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Livia Calani Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Adriana Somigli Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Paola Letardi  Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Linda Battistuzzi  Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Anita VenturiAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Roberta Trucco Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova 
Raffaella Nardini Associazione “Donne per la Chiesa” – Pisa 
Chiara GiordanoAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Maria Luisa di MarcoAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Maria Stella Gorrini Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Lucia RomanengoAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Laura de BarbieriAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Maria Luisa Belgrano 
Claretta CargioliAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Virginia SangiuoloAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Marta RomanengoAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Donatella Bignardi Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Angelisa Rosso Associazione “Donne per la Chiesa” – Genova”
Elisabetta TraversoAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Giuliana Toniolo Associazione “Donne per la Chiesa” – Treviso
Francesca AvitabileAssociazione “Donne per la Chiesa” – Napoli
Raffaella Castaldi Associazione “Donne per la Chiesa” – Napoli
Stefania Ioppolo,Associazione “Donne per la Chiesa” – Napoli
Sofia Danieli  Associazione “Donne per la Chiesa” – Napoli
Tullia LippiAssociazione “Donne per la Chiesa” – Vallo della Lucania 
Pierangela Lacomba Associazione “Donne per la Chiesa” – Roma
Marina Cantele Associazione “Donne per la Chiesa” – Bruxelles
Giuseppina D’UrsoGruppo Kairos, cristiani omosessuali – Firenze
Daniela Villari     SAE Messina 
Clara Deluca   Messina 
Simonetta Micale,  SAE Messina 
Rosaria Ottanà, SAE Messina 
Ornella Guerrisi SAE Messina
Maria DeleoSAE Messina
Katia BonfiglioSAE Messina 
Carmelina Gennaro SilvestroSAE Messina 
Gigliola Pedullà SAE Reggio Calabria 
Mimma Iannò Reggio Calabria 
Fortunata Bertè Reggio Calabria
Rosilita Veccia Reggio Calabria
Marisa Malara Reggio Calabria
Francesca MeleReggio Calabria 
Filomena CampoloReggio Calabria
Maria Congolo Reggio Calabria
Caterina Cilione Oreste Arena Reggio Calabria
Ester CalabròReggio Calabria 
Rosa JadevaiaReggio Calabria 
Francesca del Corso Pisa 
Margherita Bertinat Verona 
Daniela di CarloPastora valdese – Milano
Laura Tagliabue Mestre 
Sandra Savogin Mestre 
Ilaria Baldini Resistenza Femminista (laica) – milano
Nicoletta Denticogiornalista, redattrice Mosaico di Pace – Roma
Federica Mailli Carpi
Vittoria Ravagli Gruppo donne Marija Gimbutas – Sasso Marconi
Michela Morganapsicoterapeuta, praticante buddista – Milano
Carla Gianottidocente di buddhismo tibetano e praticante buddhista – Casalborgone 
Martina Rossi Movimento contro ogni violenza sulle donne – Trieste
Raffaella Di  Castro Roma 
Alessandra ComandImola
Gigliola BelforteYWCA (Young Women Christian Association) – UCDG (Unione Cristiana Delle Giovani) – Torino
Donatella MartiniAssociazione Donne in quota – Milano
Margherita De CunzoVenezia
Grazia Villa Como
 Elisa Kidanésuora comboniana – Roma
Antonella TrocinoComitato Rodotà per i Beni Comuni – Roma
Cristina Erica CordsenComitato per la Pubblicazione Scienza Cristiana Italia – Roma
Rosa SicilianoDirettrice Mosaico di Pace – Bisceglie
Anna Scaloriredattrice Mosaico di Pace – Brescia
Sara CrescimoneMessina
Roberta Ricci 
Piera BaldelliJesi 
Chiara Volpatoassociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Maria Gemma Tomaino 
Monica  CorettiSulla soglia – Napoli
Chiara   SibonaAmici di Ronzano – Bologna
Dea SantonicoComunità cristiana di base di S. Paolo – Roma
Gabriella NattaGruppo donne Comunità cristiana di base S. Paolo – Roma            
Eugenia Colaprete MerianoComunità cristiana di base di S. Paolo – Roma
Emanuela BonanseaPinerolo
Silvana CaselliComunità di  Oregina – Genova
Piera Rellagruppo donne S. Paolo – Roma
Maria Concetta CarusoComunità cristiana di base di S. Paolo – Roma  
Mirella ConversoRoma
Maria Luisa ParoniSabbioneta
Silvana GuidaGruppo donne della Comunità cristiana di base di S. Paolo – Roma
Luciana TaverniniComunità di Storia Vivente SAMI – Milano
Valeria FieramonteUGIS – Milano          
Franca CulassoVenaria Reale
Maria Valentina AgostinoMammola
Antonella GangiRoma
 Giovanna PalmetoComunità di storia vivente SAMI – Savona
Abbate RosannaBologna     
Alessia di RagoMovimento contro ogni violenza sulle donne Emilia Romagna – Rimini
Donata CabriniComunità Cristiana di Base del Villaggio,  Modena
Lucia SironiRoma    
Milena FuriniCastelmassa
Cristiana PicciniForlì   
Tuscano  DanielaAssociazione  I-Dee – Bresso
Teodora TosattiParroco della Chiesa Cristiana Vetero-cattolica – Perugia
Giusi ColazzoAssociazione Egerthe onlus – Galatina  
Maria Adele Di BelloTrento 
Maria Luisa DrigoTrento  
Gabriella PedriniGruppo di lettura popolare – Trento
Cecilia GabrielliVerona
Federica TournRoma
Nadia Neripsicanalista – Roma
Alda CalanchiniBologna     
Chiara Puppiniassociazione ESODO – Mestre
Laura GuadagninLa Settima Stanza e Waves (women arts venice) Associazione,  Mistica e Politica – Venezia
Gabriella  CaramoreRoma
Vittoria RavagliGruppo Marija Gimbutas – Sasso Marconi
Annarosa  GrassiFaenza  194 – donne Faenza
Luciana RonchiFaenza  194 – donne Faenza 
Maria ScolaroFaenza  194 – donne Faenza
Rita VisaniFaenza  194 – donne Faenza
Fausta FerrariSororità di Mantova
Costanza BoccardiAssessora alle Politiche sociali, X Municipalità – Napoli
Manuela PegoraroLe amiche di Mafalda – Vicenza
Licia ClericiCremona
Maiia Rita PiovanoTreviso
Daniela BiondiSan Casciano Val di Pesa
Anna SacconePanzano in Chianti
Maria Melé ZappaCasole d’Elsa
Paola Casadio Dal MonteStudentessa dell’Istituto di Scienze e Tecnologie Informative per la Vita Eterna di Grigori Grabovoi – Imola
Maria Luisa Di Biasiscrittrice – Roma
Daniela BencivenniPontassieve
Virginia PirasOlbia
Franca GonellaCdb via Città di Gap – Pinerolo
Gisele AlbertoVolterra
Katia MalanLuserna San Giovanni
Lilly IppolitiRoma
Milena DadichMilano
Silvana BiazziMilano
Emanuela MariottoMilano
Caterina RimoliNapoli
Maria Crocifissa LentiniPalermo
Flavia La RoccaPalermo
Anna GnocchiAssociazione PUNTO.IT onlus – Milano
Gianfranca ZancanaroFiglia di San Paolo – Milano
Vania GadioliOrdine della Sororitá dell’Incoronata – Mantova
Nicoletta VolpeTorino
Marisa RosaACLI – Cremona
Donatella ConiglioPalermo
Donatella AddisCagliari
Marina CabraiMovimento contro ogni violenza sulle donne – Udine
Maria ValentiniPorto Recanati
Marina ZanotelliTrento
Maria Grazia ScaramellaGruppo Caritas e Catechesi Adulti – Vicenza
Anna Maria ContursiCinisello Balsamo
Franca Polla Trento
Maira PelizzoniSalorno
Cristina GasperiniRovereto
Cristina EndrizziVolano
Giuliana Della GiacomaPredazzo
Francesca MainoArco
Daniela BernardiTrento
Anna BucciBolzano
Francesca CarolliTrento
Luisa ZanotelliGruppo RAAB – Rovereto
Annamaria BerloffaTrento
Elida Da CostaEmergency – Rovereto
Maria Rosa De GasperiTrento
Marta RossaroVolano
Enrica GiudiciRovereto
Adelaide Baracco ColomboManresa (Spagna)
Maria Luisa CavallariNoi Siamo Chiesa Emilia Romagna – Bologna
Mary MolinariNogaredo
Carlotta AllegriMonaco (Germania)
Cristiana D’AmoreFerrara
Franca Eckert CoenOsservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne – Roma
Manuela DantoneCanazei
Agnese MartiniTrento
Margherita Bani Sororità – Milano
Teresa BenediniBrescia
Luisa RandiDonne comunità di Base – Ravenna
Patrizia FarronatoSchio
Pina CaproniRovereto
Maria Luisa CongedoLecce
Lidia LeonelliMilano
Elena BrivioRosa Bianca – Mariano Comense
Giuseppina VerganiBesana Brianza
Margherita GiglioComo
Giulia BorroniCastellanza
Alessandra Pevianiinsegnante – Lodi
Teresa CantoneAssociazione Anlib – Anime belle – Pinerolo
Caterina PavanPinerolo
Giuliana MartiraniSenza Confini – Napoli
Liliam AltuntasResistenza Femminista – Torino
Giuseppa PennisiPinerolo
Carla ErmoliAssociazione “Ci sia acqua ai due lati” – Livorno
Daniela BerettaComo
Tiziana BocchiardiPinerolo
Carla Dell’AglioAnimatrice culturale – Afragola
Mariagrazia ServidatiLodi
Annamaria LeonelliBolzano
Amelia FrascaroliGruppi Ignaziani – Bologna
Nadia Barberis VignolaPortula
Anna CifaniPinerolo
Anna Maria MartiniPaese
Lilla TrovatoCatania
Liliana ZanchiBergamo
Loredana CorderoComunità di Base di Torino – Buttigliera Alta
Giulia MugliaCerro Veronese
Ida SchiavonPadova
Vanda GiulianiOsservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne – Trento
Teresa RicciSuora, Donne in Cerchio – Ravenna
Gabriella BianciardiComunità di Base di Torino – Torino
Gabriella AlberghiniMilano
Cecilia GiaconeComunità di Base di Torino – Givoletto
Sandra BevilacquaComunità di Base di Torino – Rivoli
Paola PrendiniMilano
Angela TecceNapoli
Renate ZwickRete delle Donne Luterane – Partinico
Pia BrugnatelliMilano
Cinzia BanterlePastorale Biblica/Settore Apostolato Biblico (SAB) – Diocesi di Verona
Celestina AntonacciTrento
Ileana Patrizia BianchiMilano
Leda Baldinisuora domenicana – Firenze
Maria Cristina MinelliSororità – Mantova
Chiara CavallaroSororità – Mantova
Benedetta ColluraA.Li.D.A. – Pioltello
Angela IannicielloIdentità e Differenza – Spinea
Maria Laura Di FabioPordenone
Cristina BassiDosolo
Lucia MarchioriVenezia
Marianna DigrandiModica
Teodora TosattiChiesa Cristiana Vetero-cattolica – Perugia
Jane Carol FornariFirenze
Francesca MassariAggregazione laicale Ordine della Sororità di Maria SS. Incoronata – Mantova
Chiara ReggianiSororità – Mantova
Giovanna GentiliniModena
Valeria VanzaniPadova
Tracy McEwanAustralia
Marian DaveyReligious sister – Lytham St Anne’s UK
Kaya MeldrumAustralia
Laura FacchiniPrato
Christine Van Gerven Antwerp – Belgio
Clelia PallottaMilano
Nunzia ConteSiracusa
Lina BrochTrento
Chiara BassiRicerca di Verità – Castelmassa
Lucia VincentiSororità ss. Maria Incoronata – Roncoferrato
Mariolina CattaneoComboniane – Roma
Lucia FornieriModena
Antonia Natalia GaraviniCdB Aurelio – Roma
Maria Telma FioreMondo di Comunità e Famiglia – Limbiate
Chiara PerboniSororità del Terremoto – Mantova
M. Elisa Varela-RodriguezStorica medievalista – Barcellona
Lucia Agrati Roma
Nadia PagnottaRoma
Dolores GangiRoma
Luisa Celeste Tempi di Fraternità – Montemagno
Maria VignaTempi di Fraternità – Montemagno
Bruna MalcisiSororità di Asola – Mantova
Natalina MosnaTrento
Alessandra PancioneMontesilvano
Claudia AngelettiAssociazione Rosa Parks – centro culturale protestante – Grosseto
Rosanna RumoreCIPAX – Roma
Cristina PennavajaMilano
Gilda PozzatiPinasca
Elena MugliaCastelletto Sopra Ticino
Paola CattorettiCasorate Sempione
Renata CarloniChiesa Evangelica Metodista – Salerno
Nicole Dominique SteinerChiesa Evangelica Luterana in Italia – Bolzano
Virginia MarianiMovimento Femminile Evangelico Battista – Mottola
Giovanna MandorinoMottola
Silvia S. G. PalandriOpportunità di Genere OG – Roma
Stefania MontiPrimiero San Martino
Ivana La RosaPalermo
Maria Paola MogliaRoma
Liliana FariselliSan Secondo Parmense
Tubito LuciaChiesa Evangelica Battista – Gravina in Puglia
Ferdinanda ViglianiCentro Studi e Documentazione Pensiero Femminile – Torino
Fulvia ColombiniAuser Lombardia – Milano
Liliana Rasetti presidente UNITRE – Pinerolo
Marie-France MaurinFDEI – Torre Pellice
Enrica SignorelliTorino
Daniela FusariToponomastica femminile – Lodi
Francesca MasiAzione Cattolica – Ravenna
Livia MazziniInsieme per le donne – Milano
Paola FancelloDervio
Olga Terzanocredente metodista – Alessandria
Gina DallaraParma
Giovanna PonsLuserna San Giovanni
Marina De PieriPieve di Cadore
Lisa MigattiAGESCI – Carpi
Bianca BonatoAGESCI – Carpi
Chiara RonchettiModena
Donata Borgonovocredente – Trento
Fabiola Schneider GraziosiGruppo Donne della Comunità di Base San Paolo – Roma
Angela PennavajaMilano
Daniela FrancoRoma
Maria Teresa Pellegrini RahoLariano
Mariaelisa BianchiChiesa Battista di Ariccia
Rita NegroTorino
Annateresa BuccianteParma
Angela RoccoAgrigento
Luciana PederzoliReggio Emilia
Tina SavitteriFirenze
Silvia RiccaGenova
Linda CriminisiGrotte
Myriam Sappe’Angrogna
Sonia OstricaRoma
Pina NastasiDesio
Antonina MililliInzago
Valeria ZulianSelvazzano Dentro
Claudia FireraModica
Elena ZafferriCentro Documentazione Donna – Modena
Manuela RiccardiRoma
Amalia DinelliViareggio
Anna SalveminiMolfetta
Selena BellomoAssisi
Laura BuffaRosignano Marittimo
Maria ToluBarberino Tavarnelle
Marta De VitaliChiavenna
Attilia BoscoSan Mauro Pascoli
Barbara VolaGattatico
Daniela GentaTorino
Daniela SiriFerrara
Pascale ScopinichCounseling Umanistico Esistenziale – Modena
Gabriella BannòModena
Marina GabelliniComo
Rosangela PesentiUDI Velia Sacchi – Cortenuova
Mara BarbagalloAgrigento
Giuliana BabiniSpello
Paola SchellenbaumPinerolo
Laura Favro BertrandoCattolici per la vita della Valle – Susa
Carmen FeltrinelliGargnano
Egle BuonamiciCalci
Dora BognandiForlì
Clara MaciFloridia
Cristina De GregorioFivizzano
Silvia Montevecchiinsegnante – Bologna
Daniela Maria RiccardiGrimbergen (Belgio)
Maria Marisa RestelloGruppo Donne di San Floriano – Castelfranco Veneto
Serenella FaggionGruppi parrocchiali di San Floriano – Castelfranco Veneto
Anna Maria CompostellaCuneo
Mariella FaggionCastelfranco Veneto
Adriana MazzoccoMeditazione cristiana – Pescantina
Chiara SibonaCdB Bologna
Laura GirottiMirandola
Anna FalcoCaserta
Mariaclotilde RossiBergamo
Pierina AllenzaVillamar
Mariangela CantaCuneo
Laura GiordanoPistoia
Maura FabbriOzzano Emilia
Silvia GattaCorsico
Rosanna Gatti“Spazio Donna” Associazione Dimensioni Diverse – Milano
Emanuela RebecchiAssociazione Dimensioni Diverse – Milano
Stefania PoloChiesa Cristiana Evangelica Battista – Civitavecchia
Irene Anna VianelloCerveteri
Marinetta Cannito HjortTransforming Conflict, Restoring Justice – Falls Church, Virginia (USA)
Maria Elena LacquanitiAssociazione Centro di gravità – Civitavecchia
Nicoletta NegriMilano
Vanda TalmonPinerolo
Luciana Percovichricercatrice indipendente – Moscufo
Roberta FenciMilano
Silvana PancieraNel giardino delle beghine (Mantova) – Gargnano
Cristiana SantambrogioBracciante agricola e interprete della Parola – Villaga
Chiara MacconiMilano
Pamela BaruffiMilano
Claudia RappuoliSiena
Valentina FregoliColle Val d’Elsa
Maria Luisa Fappianolaica – Piedimonte Matese
Carla TanziniSiena
Milena Maria BattistinoAlbiano d’Ivrea
Lorenza RazziCentro antiviolenza La Nara – Prato
Elizabeth Mendez FernandezRavenna
Rossana MontisciSanluri
Michela IavecchiaFerrandina
Carla Mantelliinsegnante di Religione Cattolica – Parma
Raffaella CapettiTorino
Cristina BernardiUdine
Rosanna MezzanaRezzato
Alessandra SabainiA voce alta – Brescia
Teresa MontanariBologna
Elena Lobina CoccoGruppo Donne CdB San Paolo – Roma
Federica TassiPrato
Anna BisceglieRoma
Emila CeraVicenza
Carla LeveratoBolzano
Sara ConternoGrinzane Cavour
Debora TroianiFGEI – Roma
Emanuela GuarinoComitato Se Non Ora, Quando? – Grugliasco
Marilena GusellaTorino
Antonella MarinoniComunità missionarie laiche – Busto Arsizio
Lucia TibaldoBolzano
Simona CaradonnaOlgiate Olona
Adelaide BaraccoAsociación Teólogas Españolas – Barcellona
Paola PagniniPrato
Francesca VingianiVenezia
Anna RomanielloLagopesole
Giuseppina Albertina ZanniniBologna
Antonietta AzzoliniBolzano
Francesca CavalloAnimatrice gruppi giovani in parrocchia – Papanice
Anna Maria VeggettiPesaro
Emanuela MarsuraSusegana
Isolina MantelliCentro Calabrese di Solidarietà – Catanzaro
Monica CelsiCatanzaro
Barbara DanzoSchio
Antonia BellinoMilano
Maria Concetta PietropaoloAutrice del blog https://tempodelcanto.blogspot.com – Catanzaro
Irene BoninsegnaBologna
Laura MinguzziComunità di storia vivente – Milano
Anna CamporaComunita’ nascente – Torino
Paola ZarettiOikos-bios – Trieste
Caterina LiguoroErcolano
Fausta LazzeriSuore delle Poverelle – Napoli
Silvana BanderaRovereto
Luisa GiorgiPaderno Franciacorta
Annapaola CarbonattoFGEI – Federazione Giovanile Evangelica in Italia – Torino
Antonella FilippiSororità Madonna delle Grazie – Mantova
Patrizia BorgognoniBellaria-Igea Marina
Maria Pina FerrariCosenza
Tullia LippiDonne Per La Chiesa – Vallo della Lucania
Marta GiuntiDonne Per La Chiesa – Giaveno
Maria Teresa Ferrari LehnusDonne Per La Chiesa – Milano
Paola MaggiDonne Per La Chiesa – Milano
Patrizia MorganteDonne per la Chiesa – Il cerchio e la vita – Roma
Iole IaconissiDonne Per La Chiesa – Villa Santina
Paola VillanoNapoli
Annamaria RomitoComunità di Base – Verona
Edda BattigelliBerlino
Eliana MartoglioCdb Viottoli di Pinerolo – Cumiana
Clara MelloniBologna
Annika MazzuccoFamiglie Arcobaleno – Torino
Silvia CasassaFamiglie Arcobaleno – Torino
Luisa Demonte Barberainsegnante – Montalto Dora
Francesca CenaTorino
Simona BaruzzoOslo (Norway)
Luisa GeneviniSororità Mantova – Asola
Luigia RhoMeda
Elisabetta LunardonStudentessa di medicina per prendersi cura di sé – Vicenza
Sara SørbyeOslo (Norway)
Chiara CorbattoAquileia
Liviana GazzettaAlbignasego
Giulia BilloVillaverla
Letizia RossiLecco
Paola PontiggiaLecco
Patrizia MediciLecco
Elisabetta ToffulGorizia
Loretta GhizzoniPiacenza
Oriana CantarelliForlì
Annarosa PelizzariPertica Bassa
Elena BernasconiDubino
Laura QuainiAssociazione “Donne per la Chiesa” – Genova
Anna Maria MarinoCaserta
Paola CardaniAbsi – Svizzera
Cristina VeroniAssociazione “Le Rose Bianche” – Reggio Emilia
Giusi SantagatiRoma
Vincenza ValentiCif – Castellammare del Golfo
Eleonora CangemiBologna
Beatrice BadiniTorino
Luisa TurciUnità Pastorale “Gesù Risorto” – San Giovanni in Marignano (RN)
Carmela IoimeDonne che corrono coi lupi – Quarto
Maria Maddalena Di VicinoQuarto
Ida FloridiaQuarto
Carla MonacaFiglia di Maria Ausiliatrice – Modica
Luisa TurciUP “Gesù Risorto” – San Giovanni in Marignano
Luciana GhelliGenova
Anna ScarparoloVicenza
Tatiana PrinzivalliBelluno
Emanuela AnzeliniOIDV nazionale e gruppo Trento – Trento
Patrizia FarronatoSchio
Cristiana ZaraLaboratorio Obiettivo 5 – Bassano del Grappa
Stefania ManganelliBattezzata – Busseto
Teresina SantiniLaboratorio Obiettivo 5 – Sandrigo
Paola SessaVicenza
Francesca BarbanoCredente metodista – OIDV – Savona
Marzia CattaneoMilano
Pamela SaiuMilano
Silvia dalla RosaItalia
Paola FacchinettoGruppo 8 marzo – Bassano del Grappa
Anna TarasBassano del Grappa
Maria Pia GanzerCassola
Erica FontanaBassano del Grappa
Paola Antonia TascaCassola
Eloisa GhilardottiMilano
Patrizia FrugisMilano
Barbara LambertiniAssisi
Maria Grazia MondinSchio
Antonella CrestaniRomano d’Ezzelino
Rossella ManganelliBusseto
Valentina DovigoVicenza
Lucia CaraReggio Calabria
Annamria OlivieriUDI – Reggio Calabria
Angela CaraReggio Calabria
Titti FedericoUDI – Reggio Calabria
Patrizia ProsperoVicenza
Angela Francesca SalvatoreTorino
Anna Di LorenzoUDI – Reggio Calabria
Anna MonelliMantova
Laura BianchiniMantova
Francesca SottilottaReggio Calabria
Greta GaspariSchio
Maria BeghiniVerona
Roberta BorghiGonzaga
Gigliola TuggiaVicenza
Giovanna PalmetoSavona
Chiara FiorioSavona
Rosalia VenutoMonza
Tatiana PrinzivalliBelluno
Silvia MiglioratiMilano
Maria Paola BorsettaCorigliano-Rossano
Alessandra MaigreFribourg (Germania)
Silvia CostamagnaTorino
Stefania MarruchiSolaro
Mara GasbarroneRoma
Chiara CarpitaResistenza Femminista
Filomena CapolongoOrbassano
Cinzia FrancabanderaMilano
Monica LandiniGrosseto
Gabriella GagliardoCologno Monzese
Daniela FacchinettiCologno Monzese
Giovanna GelmiCologno Monzese
Angela CosmaiBisceglie
Giuliana GuglielmiVerona
Aurora GalliModena
Emanuela CollaredaMalo
Annalisa TomasielloSan Lupo
Alice Norma LombardiBologna
Luna BertocchiMilano
Sonia RicciardiVerona
Clorinda GiorgiMilano
Gina DallaraParma
Maria Maddalena BaronissiAzione Cattolica – Napoli
Lucia CappuccioPotenza

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Al 4 luglio 2023 condividono la lettera 97 uomini:

Giorgio SagliettiTempi di Fraternità – Asti
Marco LazzeriVivere l’etica – Firenze
Luciano TacconiSan Casciano Val di Pesa
Andrea RicciLILA odv – Torino
Lorenzo DetassisComunità S. Francesco Saverio – Trento
Francesco MollicaCagliari
Mario MarchioriUna Chiesa più voci – Cossato
Paolo PasettoComunità Opera Semplice – Verona
Gian Battista MoroniMissionario Comboniano – Cavallino
Leo PiacentiniComunità di Base Piazza del Luogo Pio – Livorno
Angelo Nicola CiracìCdB Viottoli – Pinerolo
Mauro RubichiCdB Piazza del Luogo Pio – Associazione Italia Nicaragua – Livorno
Giovanni Sarubbiildialogo.org – Monteforte Irpino
Giorgio MarconOsservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne – Bologna
Maurizio SgarziCasalecchio di Reno
Augusto CavadiGruppo “Noi uomini a Palermo contro la violenza sulle donne” – Palermo
Gianni PastroVenezia
Domenico GhirardottiUomini in Cammino – Cdb Viottoli – Pinerolo
Beppe PavanUomini in Cammino – Cdb Viottoli – Pinerolo
Memo SalesUomini in Cammino – Cdb Viottoli – Pinerolo
Marcello NegroUomini in Cammino di Pinerolo – Orbassano
Gianni PastroVenezia
Rosario Giuépresbitero – Palermo
Carlo CautilloSora
Alberto ConciTrento
Giovanni GiavazziPavia
Nicola Luigi RizziUniversità Roma Tre – Roma
Umberto CivitareseRoma
Roberto BaroliBiella
Marcelo NicolauIglesia Valdense – Paysandú (Uruguay)
Massimo De LucaRoma
Carlo ValmoriFinale Emilia
Giuseppe MarcheseChiesa Evangelica Metodista – Alessandria
Nino GullottaChiesa Valdese – Trieste
Chiesa Cristiana Vetero CattolicaTorino
Stefano PeirettiChiesa Cristiana Vetero Cattolica – Torino
Alessandro MartiniParrocchia Sacro Cuore di Gesù e San Raffaele Arcangelo – San Raffaele Cimena
Corinto Corsiformatore della relazione d’aiuto – Modena
Francesco ManentiCastello di Brianza
Andrea Tomassonipresbitero – Assisi
Bruno Antonio Bellerateemerito di Roma 3 – Rocca di Papa
Diego PassiniCdB Bologna
Federico Zandabattezzato peccatore – Milano
Florindo SpinazzéSan Fior
Alessandro Sacchinicodemo.net – Milano
Mario SettaIntrodacqua
Paolo FerrariCdB Verona
Alessandro Manfridiinsegnante di religione – Santa Marinella
Gennaro Strazzullicattolico – Mugnano
don Paolo Zambaldidiocesi di Bolzano-Bressanone – Bolzano
Agostino SagliettiTorino
Pietro BizziniCasole d’Elsa
Marco BassettiFirenze
Silvio CedolinRivalta di Torino
Gian Paolo MantovaniBrescia
Maurizio BaldinoRende
Roberto RossiniBologna
Gino Dal SantoSchio
Piero MurinedduSorso
Emiliano RabellinoAlba
Pietro BuccheriPalermo
Aldo CuriottoFraternità degli Anawim – Amelia
Federico SantiSanta Marinella
Daniele SpataforaPalermo
Gabriele PierellaJesi
Roberto ColloideiConegliano
Giuseppe PapalucaCosenza
Gabriele BertinTaranto
Giovanni AmbrosoniNoi Siamo Chiesa – Milano
Luciano FantinoUomini in Cammino – Cdb Viottoli – Pinerolo
Ugo PetrelliUomini in Cammino – Cdb Viottoli di Pinerolo – Candiolo
Franco GalettoCdb Viottoli – Pinerolo
Francesco MuscatoCdb Viottoli di Pinerolo – Soglio
Silvio SalussoliaRomano Canavese
Saverio Antonio SimoneTuri
Emilio VanoniComitato Cernobyl – Induno Olona
Andrea MarastoniAsola
Francesco ScinettiDubino
Paolo ScinettiDubino
Elio RindoneRoma
Rosario FranzaTrezzano sul Naviglio
Umberto Rosario Del GiudiceTeologo Canonista – Napoli
Marco VincenziVicenza
Livio MarangonVerona
Massimo CacciaMilano
Don Lucio NicolettoMissionario “fidei donum” diocesi di Padova – Boa Vista (Brasile)
Bruno FiorioSavona
Enrico VirtuaniMonza
Pieralfonso IaconoVerona
Daniele BeccariOzzano Emilia
George Sebastian InamaUAAR – Faenza
Marco CampedelliVerona
Celestino AbateLavagna
Alessio RandoTorino
Giuliano MinelliPer una Chiesa diversa – Gubbio
Luigi CasiglioComo
Sandro PradaChiesa Evangelica Valdese – Milano

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Church apologizes to us – World peace can not be without ecclesiastical hierarchies apologizing to women

Introduction

The following letter was due to be sent to the press on the 8th of March this year (2020). We couldn’t do it for the reasons everyone knows.

Signatures at the bottom of the letter, which served as a presentation for the launch of the signature collection, display a multiplicity of positions. 

This is relevant; it stresses that the “dispute” we raised is not confined to the Catholic world. It raises a transversal issue. Representations of women elaborated and dispensed by the Catholic Church have performative effects not only on Catholics, but they spread their consequences to much wider latitudes. 

The phenomenology with which the Roman Catholic Church relates to women is crucial in terms of economy of symbolic goods, a transversal and widespread economy embedded in a patriarchal system and in an androcentric ideology. The other religious institutions/communities are, however, (to different degrees) all affected.

In the intervening period, we have been able to deal with many women who were also originally non-signatories

The renewed exchange of ideas has been very fruitful, it has strengthened the importance of sharing the text of the letter and the decision of spreading it and it has also allowed us to untangle the knots we want to make explicit here:

  1. The letter is a warning, not a victimisation. In the document it is written that there will be no peace without a profound conversion of the clergy regarding the iniquity with which it has acted towards women. The letter established the evidence of a fact that in our freedom we affirm. If the church does not face consistently this issue from both a theological and an operational point of view, we will not remain silent about its persevering in insincerity and lack of credibility. If the Catholic Church fears a schism inside – for the squalid manoeuvres orchestrated by conservatism – it should also wonder about the possibility of a schism done by women. So far, in Italy, it has had the characteristics of a silent movement, albeit growing. Since now, we don’t want any running too far ahead, but does our thirst for justice matter to anyone?
  • The listing of insulting phrases that have been reserved to us (a minimum part of a boundless “heritage”) designates a past that still weighs and that does not pass away; a past whose memory should not be erased or ignored by simply turning the page. We believe that representatives of male clerical power can become aware of this sad “archaeology” that shaped them, only starting from the responsible assumption of these statements. If sentences are no longer pronounced, it does not mean that their effects disappear – as any person with some rudiments of psychoanalysis knows. In order to disempower them, sentences should be acquired and processed. Only by retracing the origin and the path of mysterium iniquitatis, it will be possible to come to an authentically redeemed practice – visible in its effects -, and to behaviours that, in authentic feeling and action, will openly show not fearing women and able to understand the value and the spiritual power of that reciprocal “being in front of” expressed in Genesis 2,18.

 The letter is not an unreachable monad. For us it is the ” chief stone of the building” (Salmos 118,) as well as a grain of mustard seed (Mc. 4.31), from which we would like that an interrogation, a confrontation, a relationship, a becoming that we can’t predict could have origin

Among the next steps we think about a conference, in order to broadening participate and building together, sharing the thirst for justice and in the joy of the Ruah!

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OPEN LETTER

They are not atheist, anti-clerical or agnostic women, those who have promoted and subscribed this text; they are believers, women who have oriented their conscience towards a simple spirituality and, at the same time, are open to the breath of the Ruah; women thirsting for truth and justice, in search of ever deeper and dilated horizons of faith; women who believe and practice – in humility, but also with the courage of testimony – the sorority and human brotherhood of which Jesus has been a forward-looking witness.

It is to the issue of the presence of women in the Church that we want to refer to: it is not at all a demand for the division of power, of co-optation within the current clerical system, but it is, instead, a matter of acquiring in practise the centrality of relations, to which the founding statement refers: “Male and woman, He created them”.

Within the Church, relationships between women and men have long been sick, for they are closed in narrowed stereotypes about women: demeaning visions, which distort woman image by denying its integrity. Starting from these premises, the disvalue of the feminine is a logical consequence. And do not answer us that the Church venerates Mary, who would be superior to all apostles, and therefore with it worships all women because it is the embodied person that must be respected, women in flesh and blood, not their imaginary transfiguration. On how “the ideal exaltation of the woman has served to cover her historical insignificance” we have made – alas – a thousand-year experience.

The Gospel spoke another language: that of the disciple of equals, as the theologian Schasler-Fiorenza said in his famous statement; the Gospel message is a testimony of freedom for women and men. 

World Peace Days have been established by the Catholic Church – and we support this decision. We hope for peace, but at the same time, we recognize the contradiction of a world that preaches peace basing it on false and distrust relations. Moreover, there is an even more original contradiction. How is it not immediately clear that the first root of a relationship of submission, the first founding nucleus of relationships of domination stands in relationships between women and men? 

There will be no peace without this awareness and without a profound conversion.

The time has come, therefore, for a return to the Gospel message and for the Church to make amends for its historical mistakes. 

Let’s take note of the first steps taken in this direction:

  • In 1992 John Paul II rehabilitated Galileo Galilei, acknowledging that “it was a mistake to condemn Galileo…. [who] had much to suffer – we cannot hide it – because of the men and bodies of the Church.
  • “On the “day of forgiveness”, during  the jubilee in 2000, the pope asked forgiveness for mistakes made by the courts of the Inquisition; on that occasion he mentioned women, but it was only an irrelevant nod: ‘Let us pray for women too often humiliated and marginalized’.
  • In 2018, Pope Francis apologized for the Church’s behaviour towards the victims of paedophile priests: “Some victims even took their lives. These deaths weigh on my heart as well as on the conscience of the whole Church.”

 All these statements are important steps. In particular, the last one, which was not limited by being a generic act of contrition, but it became operational in the recognition of the right of victims and state courts, to bring back justice by condemning the guilty and compensating the victims.

Precisely as women of faith we believe the time has come, now, for the hierarchy of the Catholic Church to apologize to women, women coming from the past, or living in our present. Since now, the Catholic Church has never denied or distanced itself from the insulting statements by Fathers of the Church, Christian Apologists or Saints, phrases that stand at this tenor:

“Don’t you know, woman, that you too are Eva? In this world, God’s condemnation of your sex is still working; it is also necessary that the condition of accused persists […] You are the devil’s door! It was you who corrupted the one that the devil had failed to deceive! You have destroyed the image of God, the man! Because of what you have done, the Son of God had to die!” (Tertullian, De Cultu Feminarum, I,1-2).

As for me, I think sexual relations should be radically avoided. I think that nothing demeans the spirit of the man as much as the caresses of a woman and the bodily relationships that are part of marriage” (Augustine, Soliloquia I, 10:17).

“The wife will be saved if she has children who will remain virgins, if what she herself has lost recovers it in her descendants and if the fall and corruption of the root is compensated by the flower and the fruit” (Girolamo, Adversus Jovinianum 1.27; P.L.XXIII,260).

Man was born to woman! There is nothing more abject” (St. Bernard, Sermo in Feria IV Hebdamodae Sanctae, 6, SBO V, 60).

“Compared to the particular nature, the female is a defective and lacking being. […] In fact, the active virtue enclosed in the seed of the male tends to produce a prefect seed like itself, being a man. The fact that a female derives from it may depend on the weakness of active virtue, or on the disposition of the matter” (St. Thomas, Summa Theological I,92, I, I, I ).

We cannot fail to mention what official members of the Churches have written, said and done against the so-called witches. The Malleus Maleficarum (in 1484 Pope Innocent VIII issued the edict Summis Desiderintes Affectibus with which he sent two German inquisitors to draft a Corpus of judgments to fight witchcraft) is a flourish of misogynistic rhetoric

We report this passage from that work, because it should not be left in the shadows:

“But since in modern times this perfidy is found more frequently in women than in men, we can add that, since women are defective of all forces, both in soul and body, it is no wonder that many witches operate against men … in fact, they seem to belong to a different species from that of men…; the natural reason is that it is more carnal than man, as it turns out from many carnal dirt. There is a sort of defect in the formation of the first woman, because she was made with a curved rib, that is, a twisted rib of the chest as if it were contrary to the man. From this defect it also comes the fact that, as an imperfect animal, the woman always deceives… Already in the first woman, it is evident that by nature she has less faith than man: in fact,  with her answer to the snake who asked her why she did not eat from all the trees of paradise, it was clearly revealed that she had doubts and no faith in the words of God. All this is already given in the etymology. In fact, the word female comes from “faith” and “less”. That means that woman has less faith than man and keeps it less…. Although it was the devil who induced Eve to sin, it was Eve who seduced Adam, and since Eve’s sin would not lead us to the death of the soul and body if Adam’s fault, induced by Eve and not the devil, was not following, therefore the woman is more bitter than death.”

These are only fragments of a symbolic system and of a much larger and pervasive Kyriarchle theological economy, such a powerful and agent-deep-down system that deciphering it would require an entire volume – and perhaps it would be not enough.

Shouldn’t there be any signs of conversion on pronouncements of this kind? Is it not through this gesture that the conditions for the possibility of coexistence based on mutual recognition of equal dignity would be prepared? 

Nelson Mandela and Desmond Tutu taught us this with the trials of truth, justice and reconciliation in South Africa: it is the admission of violence by those who exercised it that leaves the victims free and allows them to speak and start living again.” Quote from Letizia Tomassone, Violenza e giustizia di genere nelle chiese protestanti, in Paola Cavallari (a cura di), Non solo reato ma anche peccato. Religioni e violenza contro le donne, Effatà, 2019)

 In the context of this Kyriarchle theological economy, we briefly sum up some serious violations of which the male clergy has been guilty (sometimes with the complicity of consecrated women) towards the female sex:

  • It excluded for centuries the woman from the recognition of being the Image of God, for the imago Dei was an attribute exclusively reserved to man.
  •  It has structured through the centuries a cultural vision of women that has seriously damaged the relations between men and women, legitimizing with the charisma of the sacred (it is a divine design, it has been said for centuries) the relationships of domination and submission that characterize patriarchal cultures. 
  • it has often used and exploited the work of consecrated women as slave labour, without economic and social recognition.
  • It exercised (we do not know how much, because everything is covered by secrecy) spiritual, consciousness and sexual abuses.
  • It has contributed, with the demonization of the female body and the construction of the image of the “tempting woman”, to legitimize the vision for which women are responsible for the harassing/abusing attitudes of males.
  • It wanted to control in detail sexuality and the female body, ignoring the sphere of female sexual desire and never questioning the self-referential and non-interactive forms of male sexuality.
  • It has not taken a radical distance towards the consumption of pornography and prostitution, through a profound questioning of male sexuality.
  • It has not yet undertaken a serious reform of liturgy, pastoral and catechetic language, which recognizes the subjectivity of women.
  • It made no amends for translations of the Sacred Texts steeped in patriarchal prejudice.
  •  It perpetuates an unbalanced view of the relationship between men and women through the exclusion of women not only from ministries, but also from all decision-making positions within the Church.

Recognizing these insulting phrases would be a first step, especially if it were not a only simple declaration of principles, but  a concrete act and a beginning of collaboration with women committed to laying a levee, through the generation of a new cultural vision, to the dramatic phenomenon of violence against women and femicides.

This letter with the signatures of those who subscribe it will be sent to the President of the Bishops’ Conference. And after to the press and to the websites. Women who, although not believers, nevertheless believe that the religious symbolic has been and it still is decisive in the construction of unfair relations between the sexes are warmly invited to join us.   Thank you all.

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HERE TO SUBSCRIBE THE OPEN LETTER

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Église donne-nous tes excuses – La paix dans le monde ne peut se passer des excuses aux femmes de la part de la hiérarchie ecclésiastique

Ce ne sont pas des femmes athées, anticléricales ou agnostiques qui ont promu et signé ce texte ; mais des femmes croyantes, des femmes qui ont orienté leur conscience vers une spiritualité simple et en même temps ouverte au souffle de la Ruah, des femmes assoiffées de vérité et de justice, des femmes en quête d’horizons de foi toujours plus profonds et plus étendus, des femmes qui croient et pratiquent – dans l’humilité, mais aussi dans le courage du témoignage – la sororité et la fraternité humaines dont Jésus a été un témoin clairvoyant. 

C’est à la question de la présence des femmes dans l’Église que nous voulons nous référer : en effet il ne s’agit pas d’une demande de partage du pouvoir, de cooptation dans le système clérical actuel, mais c’est plutôt la question de la prise en compte de la centralité des relations, à laquelle renvoie la déclaration fondatrice : “Homme et femme, il les créa”.

Les relations entre les femmes et les hommes au sein de l’Église sont depuis longtemps malades, car elles sont imprégnées de stéréotypes dépréciatifs sur les femmes : des visions avilissantes, qui déforment leur image en leur refusant l’intégrité. De ces prémisses, la dévalorisation du féminin est une conséquence logique. Et que l’on ne réponde pas que l’Église vénère Marie, qui serait supérieure à tous les apôtres, et donc avec elle toutes les femmes ; car c’est la personne incarnée qui doit être respectée, les femmes dans la chair, et non leur transfiguration imaginaire. Combien “l’exaltation idéale de la femme a servi à couvrir son insignifiance historique” ! Nous en avons fait – hélas – une expérience millénaire.

L’Évangile avait parlé un autre langage : celui de disciple d’égal à égal, pour reprendre la célèbre expression du théologien Schüssler-Fiorenza ; le message de l’Évangile est un témoignage de liberté pour les femmes et les hommes.  Dans l’Église catholique, les Journées mondiales de la paix ont été instituées – et nous les soutenons.  Nous espérons la paix, mais en même temps nous reconnaissons la contradiction d’un monde qui prêche la paix mais l’invoque sur la base de fausses relations, imprégnées de méfiance mutuelle. Mais il y a une contradiction encore plus à la racine. Comment se fait-il que l’on ne comprenne pas que la première racine d’une relation de soumission, le premier noyau fondateur des relations de domination réside dans les relations femmes/hommes ? 

Il n’y aura pas de paix sans cette prise de conscience et sans une profonde conversion.   

Le temps est donc venu de revenir au message de l’Évangile et de permettre à l’Église de réparer ses erreurs historiques. Prenons acte des premiers pas accomplis:

– En 1992, Jean-Paul II a réhabilité Galileo Galilei en reconnaissant que “c’était une erreur de condamner Galileo… [qui] avait eu beaucoup à souffrir – nous ne pouvons pas le cacher – de la part des hommes et des organisations de l’Église”.

– Le “jour du pardon” du Jubilé de l’an 2000, le Pape a demandé pardon pour les erreurs commises auprès des tribunaux de l’Inquisition ; à cette occasion, il a cité les femmes, mais ce n’était qu’une insignifiante référence: “Nous prions pour les femmes qui sont trop souvent humiliées et marginalisées”.

– En 2018, le pape François a présenté ses excuses pour le comportement de l’Église envers les victimes de prêtres pédophiles : “Certaines victimes ont même fini par s’enlever la vie. Ces morts pèsent sur mon cœur comme sur la conscience de toute l’Église”.

Toutes ces positions sont des mesures louables. D’autant plus que ce dernier, qui ne s’est pas limité à un acte de contrition générique, mais est devenu opérationnel en reconnaissant le droit des victimes à s’adresser aux tribunaux d’État qui peuvent ainsi leur rendre justice en condamnant les coupables et en les indemnisant .

 C’est précisément en tant que femmes de foi que nous pensons que le temps est venu, maintenant, pour la hiérarchie de l’Église catholique de s’excuser auprès des femmes, des siècles passés et du temps présent. Elle n’a jamais  pris ses distances par rapport aux déclarations insultantes des Pères de l’Eglise, des apologistes chrétiens ou des saints:

Ne sais-tu pas, femme, que tu es aussi Eva ? Dans ce monde, la condamnation de Dieu contre votre sexe est toujours en vigueur ; il faut que la condition de l’accusé dure aussi… Vous êtes la porte du diable ! C’est vous qui avez contourné celui que le Diable ne pouvait pas tromper ! Vous avez détruit l’image de Dieu, l’homme ! A cause de ce que vous avez fait, le Fils de Dieu devait mourir !” (Tertullien, De Cultu Feminarum, I, 1-2).

Quant à moi, je pense que les relations sexuelles devraient être radicalement évitées. Je pense que rien ne rabaisse autant l’esprit de l’homme que les caresses d’une femme et les relations corporelles qui font partie du mariage” (Augustin, Soliloquia I, 10:17).

L’épouse sera sauvée si elle engendre des enfants qui resteront vierges, si ce qu’elle a elle-même perdu, elle le récupère dans sa descendance et si la chute et la corruption de la racine sont compensées par la fleur et le fruit” (Jérôme, Adversus Jovinianum 1,27 ; P.L.XXIII,260).

L’homme est né de la femme ! Il n’y a rien de plus abject” (Saint Bernard, Sermo in Feria IV° Hebdamodae Sanctae, 6, SBO V, 60).

” En ce qui concerne la nature particulière, la femme est un être défectueux et déficient […] En fait, la vertu active contenue dans le sperme du mâle tend à produire une semence parfaite semblable à elle-même du sexe masculin. Le fait qu’une femme en dérive peut dépendre de la faiblesse de la vertu active ou de la disposition de la matière” (Saint Thomas, Summa Theologica I,92, I, ad I ).

Nous ne pouvons pas manquer de mentionner ce que les représentants officiels des Églises ont écrit, dit et fait contre les soi-disant sorcières. Une florilège de rhétorique misogyne est le Malleus Maleficarum (en 1484, le pape Innocent VIII a publié la bulle Summis Desiderantes Affectibus, par laquelle il confiait à deux inquisiteurs allemands la tâche de rédiger un corpus de sentences pour lutter contre la sorcellerie). Nous signalons ce passage de l’ouvrage, car il ne doit pas être laissé dans l’ombre :

“Mais comme, à l’époque moderne, cette méchanceté se retrouve plus fréquemment chez les femmes que chez les hommes, nous pouvons ajouter que, comme les femmes sont défectueuses dans toutes les forces de l’âme et du corps, il n’est pas surprenant qu’il y ait beaucoup de sorcellerie contre les hommes … en fait, elles semblent appartenir à une espèce différente de celle des hommes … ; la raison naturelle est qu’elle est plus charnelle que l’homme, comme en témoignent beaucoup de saletés charnelles. On peut voir qu’il y a comme un défaut dans la formation de la première femme… De ce défaut dérive aussi le fait que, comme animal imparfait, la femme trompe toujours….. Déjà dans la première femme il est évident que par nature elle a moins de foi : en effet, au serpent qui lui demandait pourquoi ils ne mangeaient pas de tous les arbres du paradis, déjà avec sa réponse, elle se révélait dans le doute et sans foi dans les paroles de Dieu. Et tout cela est déjà dans l’étymologie. En fait, la femme vient de “foi” et “moins”, car elle a de moins en moins la foi et la garde de moins en moins.. Bien que ce soit le diable qui ait fait pécher Ève, c’est elle qui a séduit Adam… Adam a été induit par Ève et non par le diable, la femme est donc plus amère que la mort”.

  Ce ne sont que des fragments d’un système symbolique et d’une économie théologique kyriarcale beaucoup plus vaste et omniprésente, un système si puissant et si profond que son déchiffrage nécessiterait un volume entier – et peut-être ne serait-il pas suffisant.

Ces déclarations ne devraient-elles pas être accompagnées de signes de conversion? N’est-ce pas par ce geste de purification que s’ouvriraient les conditions d’une possibilité de coexistence fondée sur la reconnaissance mutuelle d’une égale dignité ? “Nelson Mandela et Desmond Tutu nous l’ont appris avec les procès sur la vérité, la justice et la réconciliation en Afrique du Sud: c’est l’aveu de la violence exercée par ceux qui l’ont pratiquée qui laisse les victimes libres et leur permet de parler et de recommencer à vivre.  

Dans le cadre de cette économie théologique kyriarcale, nous résumons brièvement quelques violations graves dont le clergé masculin s’est rendu coupable (avec la complicité parfois de femmes consacrées) à l’encontre du sexe féminin :

– Pendant des siècles, il a exclu les femmes de la reconnaissance de leur statut d’Image de Dieu, car l’imago Dei était un attribut exclusivement réservé aux hommes.

– Il a structuré au fil des siècles une vision culturelle de la femme qui a gravement porté atteinte aux relations entre hommes et femmes, légitimant par le charisme du sacré (il s’agirait d’un plan divin, dit-on depuis des siècles) les relations de domination et de soumission qui caractérisent les cultures patriarcales.

– Il a souvent utilisé et exploité le travail des femmes consacrées comme un travail d’esclave, sans reconnaissance économique et sociale.

– Il a exercé (on ne sait pas à quel point, car tout est couvert par le secret) des abus spirituels, de conscience et sexuels.

– Il a contribué, par la diabolisation du corps féminin et la construction de l’image de la “femme tentatrice”, à légitimer la vision selon laquelle les femmes sont responsables des attitudes de harcèlement et d’abus de la part des hommes.

– Il a voulu contrôler en détail la sexualité et le corps féminin, ignorant la sphère du désir sexuel féminin et en ne remettant jamais en question les formes autoréférentielles et non interactives de la sexualité masculine.

– Il n’a pas pris de distance radicale par rapport à la consommation de pornographie et de prostitution, à travers une profonde remise en cause de la sexualité masculine.

– Il n’a pas encore entrepris de réforme sérieuse de la liturgie, du langage pastoral et catéchétique, qui  reconnaisse la subjectivité des femmes.

– Il n’a pas fait amende honorable pour les traductions des Textes sacrés imprégnés de préjugés patriarcaux. 

– Il perpétue une vision déséquilibrée de la relation entre l’homme et la femme par l’exclusion des femmes non seulement des ministères, mais aussi de tous les organes décisionnels au sein de l’Église.

Ce ne serait pas suffisant, mais s’excuser serait un premier pas bienvenu, surtout s’il ne s’agissait pas d’une simple déclaration de principe, mais s’il était accompagné d’actions concrètes et d’un début de collaboration avec des femmes engagées à mettre un terme, par la génération d’une nouvelle vision culturelle, au phénomène dramatique de la violence contre les femmes et des féminicides.

Cette lettre avec les signatures de ceux qui la signent sera envoyée aux Présidents des Conférences épiscopales. Et ensuite à la presse et aux sites web. 

Les femmes- et les hommes- qui, bien que non croyant/es, croient néanmoins que le symbolisme religieux a été et est toujours déterminant dans la construction de relations inégales entre les sexes sont chaleureusement invitées à nous rejoindre. Nous les remercions toutes et tous.

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ICI POUR SIGNER LA LETTRE OUVERTE

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Kirche entschuldigt sich bei uns – Friede in der Welt kann nur sein, wenn die kirchlichen Hierarchien die Frauen um Entschuldigung bitten

Es sind keine atheistischen, antiklerikalen oder agnostischen Frauen, die diesen Text gefördert und unterschrieben haben, sondern gläubige Frauen, deren Gewissen sich an einer einfachen Spiritualität orientiert und gleichzeitig für den Atem der Ruach offen ist, Frauen, die nach Wahrheit und Gerechtigkeit dürsten, auf der Suche nach immer tieferen und erweiterten Horizonten des Glaubens, Frauen, die glauben und ihren Glauben leben – in Demut, aber auch mutig – geschwisterlich (in menschlicher Bruder- und Schwesternschaft), gemäß des weitsichtigen Zeugnisses Jesu.

Es ist die Gegenwart der Frauen in der Kirche, auf die wir uns beziehen wollen: Es geht nicht um die Teilnahme an der Macht, um Kooptation innerhalb des derzeitigen klerikalen Systems, es geht stattdessen um die Frage der konkreten Annahme der Zentralität der Beziehungen zwischen Mann und Frau, wie es in der grundlegenden Aussage heißt: “Als Mann und Frau schuf er sie”.

Die Beziehungen zwischen Männern und Frauen innerhalb der Kirche sind seit langem krank, weil sie von einschränkenden Stereotypen über Frauen durchdrungen sind: erniedrigende Vorstellungen, die ihr Bild entstellen und ihnen die Integrität absprechen. Bei solchen Voraussetzungen ist die Abwertung des Weiblichen eine logische Konsequenz.

Man erwidere nicht, die Kirche verehre Maria – von der es heißt, sie sei allen Aposteln überlegen – und verehre mit ihr alle Frauen; denn es ist die leibhaftige Person, die respektiert werden muss, Frauen in Fleisch und Blut, nicht ihre imaginäre Verklärung. Wie sehr die idealisierte Überhöhung der Frau dazu diente, ihre historische Bedeutungslosigkeit” zu vertuschen, zeigt uns – leider – eine tausendjährige Erfahrung.

Das Evangelium hatte eine andere Sprache gesprochen: die Jüngerschaft unter Gleichen, um es mit dem berühmten Ausdruck der Theologin Schüssler-Fiorenza zu sagen: Die Botschaft des Evangeliums ist ein Zeugnis der Freiheit für Frauen und Männer. In der katholischen Kirche wurde der Weltfriedenstag eingerichtet und wir sind Befürworter. Man erhofft den Frieden, aber gleichzeitig erkennt man den Widerspruch einer Welt an, die den Frieden predigt, ihn aber auf der Grundlage falscher, von gegenseitigem Misstrauen geprägter Beziehungen erbittet.

Es gibt aber ursprünglich einen noch größeren Widerspruch. Wie kommt es, dass man nicht erkennt, dass der Grundstein einer jeglichen untertänigen Beziehung, der innerste Kern von Herrschaftsverhältnissen in der Beziehung von Frau und Mann liegt.

Ohne dieses Bewusstsein und ohne eine tiefe Umwandlung wird es keinen Frieden geben.

Die Zeit ist also reif für eine Rückkehr zur Botschaft des Evangeliums, es ist Zeit, dass die Kirche sich für ihre historischen Fehler entschuldigt. Wir nehmen die ersten Schritte zur Kenntnis:

  • 1992 rehabilitierte Johannes Paulus II Galileo Galilei und erkannte an, dass “es ein Fehler war, Galileo Galilei zu verurteilen, der viel zu erleiden hatte – wir können es nicht verheimlichen – durch das Verhalten von Menschen und Organen der Kirche.”
  • Am “Tag der Vergebung” während des Jubiläums 2000 bat der Papst um Vergebung für die von den Gerichten der Inquisition begangenen Fehler. Bei dieser Gelegenheit erwähnte er die Frauen, leider nur auf eine irrelevante Weise: “Wir beten für Frauen, zu oft gedemütigt und ausgegrenzt.”
  • Im Jahr 2018 entschuldigte sich Papst Franziskus für das Verhalten der Kirche gegenüber den Opfern der pädophilen Priester: “Einige Opfer haben sich am Ende sogar das Leben genommen. Diese Toten belasten mein Herz wie auch das Gewissen der gesamten Kirche.”

All diese Stellungnahmen sind lobenswerte Schritte. Insbesondere letzterer, der sich nicht auf einen allgemeinen Akt der Reue beschränkt, sondern sich durch die Anerkennung der Rechte der Opfer konkretisiert. Staatlichen Gerichten wird übertragen, Gerechtigkeit wiederherzustellen, durch Verurteilung der Schuldigen und Entschädigung der Opfer.

Gerade als gläubige Frauen sind wir der Auffassung, es ist jetzt an der Zeit, dass die Hierarchie der katholischen Kirche die Frauen um Entschuldigung bittet, für das Verhalten der vergangenen Jahrhunderte und für das heutige Verhalten. Nie wurden die beleidigenden Aussagen der Kirchenväter, der christlichen Apologeten oder Heiligen widerrufen, nie hat man sich von diesen distanziert. Sätze, die in diese Richtung gehen:

“Weißt du nicht, Weib, dass auch du Eva bist? So ist Gottes Verurteilung deines Geschlechts noch wirksam; es ist notwendig, dass du auch weiterhin als Angeklagte dastehst. […] Du bist die Tür des Teufels! Du warst es, die den umgarnt hat, den der Teufel nicht hintergehen konnte! Du hast das Bild Gottes zerstört, Gott Mensch. Was du getan hast war der Grund, weshalb Gottes Sohn sterben musste!“ (Tertullian, De Cultu Feminaru, I,1-2).

“Was mich betrifft, denke ich, dass sexuelle Beziehungen radikal vermieden werden sollten. Ich denke, nichts erniedrigt den Geist des Mannes so sehr wie die Liebkosungen einer Frau und die körperlichen Beziehungen, die zur Ehe gehören.” (Augustinus, Soliloqua I, 10,17).

“Die Frau wird gerettet, wenn sie Kinder zeugt, die unberührt bleiben, wenn sie das, was sie selbst
verloren hat, in ihren Nachkommen zurückgewinnt, und wenn der Fall und die Verderbnis der Wurzel durch die Blume und die Frucht ausgeglichen wird.” (Hieronymus, Adversus Jovinianum 1:27; P.L.XXIII,260).

“Der Mann ist von der Frau geboren! Es gibt nichts Abscheulicheres!” (Sankt Bernard Sermo in Feria IV° Hebdamodae Sanctae, 6, SBO V, 60).

“In Bezug auf die besondere Natur ist das Weib ein fehlerhaftes unzulängliches Wesen […] In der Tat die aktive Tugend, eingeschlossen im Samen des Mannes, neigt dazu, einen perfekten Samen zu produzieren, sich selbst ähnlich, männlichen Geschlechtes. Die Tatsache, dass eine Frau daraus entsteht, kann von der Schwäche der aktiven Tugend oder von der Disposition der Materie abhängen.“ (St. Thomas, Summa Theologica I,92, I, ad I)

Wir dürfen nicht unerwähnt lassen, was offizielle Vertreter der Kirchen gegen die sogenannten Hexen geschrieben, gesagt und was sie ihnen angetan haben. Ein Florilegium der frauenfeindlichen Rhetorik ist der Malleus Maleficarum (Papst Innozenz VIII. erließ 1484 die Bulle Summis Desiderantes Affectibus, mit der er zwei deutsche Inquisitoren beauftragte, ein Corpus von Urteilen zur Bekämpfung der Hexerei zu erstellen).

Aus dieser Arbeit zitieren wir folgenden Ausschnitt, den man nicht im Dunkeln lassen darf:

“Da aber diese Perfidie in modernen Zeiten häufiger bei Frauen als bei Männern vorkommt, können wir hinzufügen, da die Frauen in allen Stärken, der Seele sowie des Körpers, fehlerhaft sind, darf es nicht wundern, dass sie viele Männer verhexen …., denn sie scheinen einer Art anzugehören, die sich von Männern unterscheidet…; der natürliche Grund ist, dass sie verführerischer ist als der Mann, was sich an vielem verführerischen Schmutz zeigt. Man kann eine Art Fehler bei der Entstehung der ersten Frau erkennen, denn sie wurde aus einer krummen Rippe geschaffen, d. h. einer so verdrehten Rippe der Brust, als wäre sie gegen den Mann. Dieser Fehler bewirkt, dass die Frau, ein unvollkommenes Tier, immer trügt …; schon bei der ersten Frau ist eindeutig erkennbar, dass sie von Natur aus weniger Glaube hat: sie antwortete nämlich auf die Frage der Schlange, warum sie nicht von allen Bäumen des Paradieses aßen.
Schon durch ihre Antwort zeigte sie sich zweifelnd und ohne Glauben an die Worte Gottes. Und das alles ist schon in der Etymologie. In der Tat femmina kommt von fede/Glaube und meno/weniger, weil sie immer weniger glaubt und den Glauben weniger bewahrt …Denn obwohl der Teufel Eva in Versuchung geführt hatte, so war es Eva, die Adam verführte, und die Sünde Evas hätte nicht zum Tod der Seele und des Körpers geführt, wenn nicht Adams Schuld daraufhin gefolgt wäre, herbeigeführt von Eva und nicht vom Teufel, deshalb ist die Frau bitterer als der Tod.”

Diese sind nur Fragmente eines symbolischen Systems und einer viel größeren, noch immer weit verbreiteten theologischen, kyriarcalen Ökonomie. Eine so mächtige und tiefwirkende Struktur zu entschlüsseln, erforderte einen ganzen Band – und vielleicht wäre dies nicht einmal ausreichend.

Sollten derlei Äußerungen nicht gesühnt werden? Sollte man nicht um Vergebung bitten? Zeichen der Reue geben? Würde sich nicht durch diese Geste der Reinigung, die Möglichkeit eines Zusammenlebens ergeben, das in der gegenseitigen Anerkennung der gleichen Würde seinen Grundstein hat?

“Nelson Mandela und Desmond Tutu haben uns dies mit den Prozessen über Wahrheit, Gerechtigkeit und Versöhnung in Südafrika gelehrt: Erst das Geständnis des Gewalttäters befreit die Opfer und erlaubt ihnen zu sprechen und wieder zu leben.” Zitat aus Letizia Tomassone, Violenza e giustizia di genere nelle chiese protestanti, in Paola Cavallari (a cura di), Non solo reato ma anche peccato. Religioni e violenza contro le donne, Effatà, 2019)

Im Rahmen einer solchen kyriarchalen, theologischen Ökonomie fassen wir kurz einige schwere Verstöße zusammen, deren sich der männliche Klerus gegenüber dem weiblichen Geschlecht schuldig gemacht hat (mitschuldig manchmal geweihte Frauen, Nonnen):

  • Jahrhundertelang verweigerte er den Frauen di Anerkennung als Ebenbild Gottes, da die Imago Dei ein ausschließlich dem Mann vorbehaltenes Attribut war.
  • Er hat durch die Jahrhunderte eine kulturelle Vision der Frau verfestigt, die den Beziehungen zwischen Mann und Frau schwer schadete, indem er mit dem Charisma des Heiligen (es ist der Wille Gottes, heißt es seit Jahrhunderten) die Beziehungen von Herrschaft und Unterwerfung legitimierte, die die patriarchalischen Kulturen charakterisieren.
  • Er hat sich oft der Arbeit der Nonnen bedient, sie ausgenutzt und ausgebeutet wie Sklaven, ohne wirtschaftliche und soziale Anerkennung.
  • Er übte spirituellen und sexuellen Missbrauch und Gewissensmissbrauch aus (wir wissen nicht, in welchem Maβ, denn alles ist geheim gehalten).
  • Er trug mit der Dämonisierung des weiblichen Körpers und dem Bild der Frau als “Verführerin” dazu bei, dass Frauen für Belästigungen und Missbrauch vonseiten der Männer verantwortlich gemacht wurden.
  • Er wollte die Sexualität und den weiblichen Körper im Detail kontrollieren, ignorierte dabei die Sphäre des weiblichen sexuellen Begehrens und hinterfragte niemals die selbstreferentiellen und egoistischen Formen der männlichen Sexualität.
  • Er hat keinen radikalen Abstand zum Konsum von Pornografie und Prostitution, durch eine tiefgreifende Infragestellung der männlichen Sexualität, genommen.
  • Er hat noch keine ernsthafte Reform der Liturgie, der pastoralen und katechetischen Sprache vorgenommen, die die Subjektivität der Frauen anerkennt.
  • Er hat sich nicht für die von patriarchalischen Vorurteilen geprägten Übersetzungen der Heiligen Schrift entschuldigt.
  • Es behält eine unausgewogene Vision der Beziehung zwischen Mann und Frau bei, nicht nur durch den Ausschluss der Frauen vom Kirchenamt, sondern auch von allen Ämtern der Kirchenleitung.

Das ist noch nicht alles, aber eine Entschuldigung hierfür wäre ein willkommener erster Schritt, vor allem, wenn es sich nicht um eine einfache Grundsatzerklärung handelte, sondern um konkrete Handlungen und einen Anfang einer Zusammenarbeit mit Frauen, die für eine neue kulturelle Vision eintreten, um dem dramatischen Phänomen der Gewalt gegen Frauen und der Frauenmorde eine Grenze zu setzen.

Dieser Brief wird mit den Unterschriften der Unterzeichner an die Vorsitzenden der Bischofskonferenzen gesandt.
Und anschließend an die Presse und Webseiten. Erste Unterzeichnerinnen

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HIER UM DEN OFFENEN BRIEF ZU UNTERSCHREIBEN