La guerra tra i sessi è finita

Adriana Sbrogiò
http://paestum2012.wordpress.com

Spinea, 21 Agosto 2013

Cara Sara, Cara Laura,

vi ringrazio per il vostro invito di venire a Paestum in compagnia degli uomini con cui abbiamo fatto un cammino politico e di ricerca. Esprimo il mio pensiero in merito:

La guerra tra i sessi è finita

Ricordo benissimo il primo pensiero che ho fatto quando ho letto, tutto di corsa, il “Salti di gioia”1 di Luisa Muraro, la filosofa che continua a dare scossoni alle menti ed alle coscienze : “macchè finito, il patriarcato continua a far da padrone dappertutto”. Poi ho riletto e mi sono accorta che non avevo badato al consiglio che lei dava fin dall’inizio dell’articolo: “lasciatelo entrare, questo pensiero, e prestategli l’attenzione che vi pare giusta, ma non fategli prendere il posto che è e deve restare di un altro pensiero: questi sono i tempi della fine del patriarcato”. E’ stata come un’illuminazione, era proprio vero; infatti, per me, il patriarcato era finito tanti tanti anni prima, quando non avevo più dato credito al padre-padrone e avevo scelto di sottrarre ogni delega a qualsiasi mediazione maschile per il mio stare al mondo. Da allora ho imparato a confrontarmi e a contrattare con l’uomo, con gli uomini.

In questi giorni ho letto un’interessante analisi, sui vari tipi di guerre che assillano il mondo intero, nell’articolo2 “Guerre civili, guerre sessuali, altre guerre” di Alberto Leiss, giornalista e scrittore che da sempre combatte la misoginia e pratica le relazioni di differenza. Ricordo anche un suo articolo, pubblicato su Via Dogana, in cui poneva una domanda importante non solo per le femministe, ma per tutte le donne e anche per gli uomini: “La sinistra italiana è misogina?3”. Fin da allora, per quel che ne so, Alberto Leiss faceva notare che le modifiche importanti nella società italiana avevano origine dalla soggettività femminile e dal mutamento del rapporto tra i sessi. Ne erano consapevoli poche donne e “gli uomini non ne avevano nemmeno il sospetto”.

Negli anni 70 Carla Lonzi scriveva “Abbiamo guardato per 4.000 anni: adesso abbiamo visto! Alle nostre spalle sta l’apoteosi della millenaria supremazia maschile”.

Per noi, oggi, è il tempo di rilanciare. La guerra di cui parla Leiss, la guerra tra i sessi, è finita. Prima di tutto perché le donne desiderano altro e non ci stanno più a quel gioco.

Da un bel po’ di anni e insieme, amiche e amici dell’Associazione4 di cui faccio parte, lavoriamo per promuovere la politica delle relazioni e costruire relazioni di differenza consapevoli, tra donne e uomini. Promuoviamo incontri pubblici, conferenze, collaborazioni fuori e dentro le istituzioni, perché nasca una cultura che riconosca la differenza tra donne e uomini. Noi scommettiamo sulle relazioni tra i sessi: donne e uomini insieme, che desiderano, comunicano, lottano per mettere al mondo una cultura, una politica, un’economia di pace. Questo possiamo farlo grazie alla forza che nasce, prima di tutto, dalla genealogia femminile e dalle relazioni fra donne. E un nuovo ordine si fa strada, generato dall’autorità femminile: un ordine simbolico costituito dal simbolico femminile e un nuovo simbolico maschile che sanno stare in relazione di differenza. Non è facile capire il significato della parola autorità, si può leggere l’ultimo libro di Luisa Muraro per capirlo neglio5. Detto con parole mie, autorità femminile è la possibilità di libertà per tutte e tutti perché non è altro che cercare e trovare il senso delle cose che (ci) capitano nella relazione con un’altra, un altro. Non è potere, forza che si impone, subordinazione. È relazione, riconoscimento reciproco, possibilità. Come la madre, che insegna a parlare al bambino e impara a essere madre da lui/lei.

Certamente c’è bisogno di fare un lungo percorso di consapevolezza e riescono a farlo uomini e donne che, per scelta, non hanno collusione con il potere. Ma ci sono, sono tra noi, basta imparare a vederle/i. E io ne vedo molte e molti. Penso ai tanti gruppi e associazioni miste, donne e uomini che praticano le relazioni di differenza. Penso agli uomini di Identità e Differenza, a Maschile Plurale Italia, a Intercity-intersex, alla Merlettaia di Foggia, al Gruppo Uomini e donne di Viareggio, alla Città Felice di Catania …

Tutte queste realtà ci mostrano come non abbia più senso parlare di guerra tra i sessi. Nella guerra ci sono due nemici, entrambi convinti dell’importanza di farsi la guerra. Ma le donne non ci stanno più: non vogliono più essere né conniventi né vittime, e stanno già costruendo altro.

Anche di questo vorrei che si parlasse a Paestum. Lo scorso anno sono rimasta entusiasta dell’incontro di Paestum e avrei voluto poterlo condividere anche con i tanti amici uomini con cui sono in relazione politica e di ricerca da anni. Quest’anno mi prendo il piacere di andarci assieme.

Adriana Sbrogiò

 

1 Via Dogana 23 – Sett.-Ott. 1995

2 DeA – 9 Agosto 2013

3 Via Dogana – n.21-22 Maggio 1995

4 Identità e Differenza – Spinea VE

5 Luisa Muraro, Autorità, Rosenberg & Sellier 2013