Comunità cristiana di base di Oregina (Genova) – Celebrazione comunitaria della pasqua 2012

Quello che compiamo questa sera è qualcosa di molto profondo: la liturgia non la celebriamo a caso né a titolo individuale ma in nome dell’umanità e di tutto il creato e grazie al mistero divino che ci ha avvolto e  coinvolto nell’esperienza epifanica di Gesù di Nazareth. Diamo valore  simbolico e reale alle cose presenti sulla tavola- mensa  : la terra , madre della vita; l’acqua che rigenera e ristora ; il pane e il vino che  sostentano la vita; fronde di ulivo  che ci  richiamano  l’impegno  per la pace . Viviamo questa pasqua con l’ coloro che domandano. “ Sentinella, quanto resta della notte? La notte è ancora lunga sì, ma essa può aprirsi all’alba di un nuovo giorno”. L’augurio è che questa  pasqua  consegni  a  noi , all’umanità, al cosmo la luce sufficiente per diradare le tenebre di questa lunga notte.  Con questi sentimenti apriamo la liturgia con il canto “Esci dalla tua terra e va” che ci riporta sia al significato della Pasqua come passaggio di Dio in mezzo a noi sia al cammino cui siamo chiamati per incrociare il passaggio di Dio; cammino è uno dei nomi presenti  negli Atti degli Apostoli per riconoscere il movimento di sequela di Gesù di Nazareth. Noi vogliamo camminare con tutte le persone impegnate  nella causa della  pace e  giustizia.

 

CANTO : ESCI DALLA TUA TERRA

 

La narrazione della passione,morte e resurrezione di Gesù di Nazareth, presenti nei vangeli presenta non solo  significative differenze  . Essa è frutto di un lungo , molteplice processo  elaborativo, espressione  di fede e di pratiche  liturgiche  delle prime comunità cristiane . Comunità diverse fra di loro per territorio e cultura  hanno  trasmesso prima nella forma orale e poi nella forma scritta  le esperienze che vivevano; alla fine è intervenuta l’opera finale di un  redattore ( o più  redattori come  nel caso del vangelo detto di Giovanni )  che ha organizzato il materiale orale e scritto entro una personale cornice ( la cosiddetta redazione teologica ) .  I racconti provengono da un’epoca in cui i seguaci di Gesù erano ancora una piccola corrente all’interno della vita e della cultura sostanzialmente giudaiche. E’ chiaro infatti nella narrazione del “mistero pasquale cristiano”  il rinvio e il collegamento alla celebrazione della pasqua ebraica : al centro c’è la celebrazione  della presenza liberatrice di Dio che cammina accanto alle donne e agli uomini che hanno fame e sete  di libertà, di dignità, di giustizia e di pace.  Con la consapevolezza delle nostre responsabilità  ma anche con profondo  sentimento di fiducia facciamo  memoria della violenza assassina che ha colpito Gesù, figlio di Dio, e che colpisce ancora oggi tanti “poveri cristi” .

 

 

Poesia dell’amico Angelo Guarnieri

La settimana di passione si annuncia

con il volto trafitto da una corona di spine.

A ciascuno il suo frammento di vitale dolore.

Solo chi veste la dura corazza dell’oro

non sente gli spigoli aguzzi della pietra

e le lame affilate del fuoco interiore.

Ma ogni spina è sentinella a un fiore.

E ci troviamo nella scia della resurrezione.

Ne sentiamo il vento che richiama.

Non vigilavamo quando si aprì il sepolcro

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

La condanna di Gesù  e di coloro che vivono la radicalità evangelica da parte del potere religioso

Marco 14,53-64

 

Vogliamo ricordare alcune fra le tante vittime  della repressione del potere gerarchico cattolico; una gerarchia che predica carità, solidarietà ma pratica spesso emarginazione ed  epurazione nei confronti delle sorelle e dei fratelli in Cristo che lavorano ai margini, alle frontiere, sulle strade , sui marciapiedi del mondo :  don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani, fratel Carlo Carretto, padre Ernesto Balducci, padre Davide Turoldo, Enzo Mazzi, Hans Küng, Leonardo Boff, Dom Giovanni Franzoni, Giulio Girardi, Adriana Zarri, Mary Daly, Rosemary Radford Rueter, Elizabeth Johnson, Antonietta Potente, Ivone Gebara e tante donne e uomini credenti che hanno difeso la libertà di coscienza e la libertà di ricerca.

 

 

La condanna a morte da parte del potere politico di Gesù e di coloro che lottano per il rispetto dei diritti umani, contro la logica delle guerre , contro il cinismo disumano di coloro che dominano ma non governano.

Marco 15,6-15 e Marco 15,22-40

 

Tante persone che come Gesù si sono impegnate per un mondo di giustizia e di  pace hanno conosciuto la violenza assassina da parte del potere politico.  Tra tante vogliamo ricordare questa sera  tre  figure molto importanti nella storia contemporanea, nel nostro cammino civile e spirituale.

 

Il 30 gennaio 1948,  a New Delhi, mentre si recava nel giardino per la consueta preghiera ecumenica delle ore 17, accompagnato dalle sue due pronipoti Abha e Manu, Gandhi viene assassinato con tre colpi di pistola da  un fanatico indù radicale che ha legami anche con il gruppo estremista indù Mahasabha. Godse riteneva Gandhi responsabile di cedimenti al nuovo governo del Pakistan e alle fazioni musulmane, non da ultimo il pagamento del debito dovuto al Pakistan..

Martin Luther King giunge a Memphis il 3 aprile 1948  dopo che il suo volo era stato ritardato per un allarme bomba. Dopo la marcia finita con la morte del ragazzo rientra al Lorraine Motel sito a Mulberry Street,di proprietà di Walter Bailey, sempre a Memphis. Nella sua stanza, la 306, situata al secondo piano, cerca di organizzare un nuovo corteo per uno dei giorni successivi. Doveva cenare a casa del reverendo Samuel B. Kyles, alle 17:30 giunse al motel chiedendo al pastore di seguirlo. Salomon Jones, l’autista di King,  gli consigliò, visto il freddo di coprirsi con un cappotto. Parlò al musicista Ben Branch, che avrebbe dovuto suonare quella sera ad un incontro locale in una chiesa dove era programmato un culto. King gli chiese di intonare il suo inno preferito Take my hand, my precious Lord (prendimi per mano, mio prezioso Signore), poi intonato davvero dalla celebre Mahalia Jackson]cara amica di King, nel corso dei suoi funerali. Alle 18:01 King uscì sul balcone del secondo piano del motel; qui viene colpito da un colpo di fucile di precisione alla testa.

Anna Politkovskaya era una giornalista ucraina, autrice di libri sui conflitti sociali e politici in Russia,  attivista dei diritti umani,  molto impegnata nella  opposizione alla guerra ed in particolare al conflitto ceceno. Per amore della verità e della giustizia non taceva sui crimini di guerra e sul cinismo dei potenti del suo tempo. Più volte arrestata, interrogata, picchiata, umiliata,  non ha ceduto né alle minacce né alle lusinghe del potere. Per questo il 7 ottobre 2006 è stata uccisa nell’ascensore del suo condominio.

 

CANTO : AUSCHWITZ

 

In memoria di Andrea

Andrea , figlio maggiore di mia sorella  Angela, è morto nella sua casa, a Roma,  il 28 marzo.

Ammalato di cancro, la morte era annunciata ed è arrivata.

Nel lutto la percepisco come un segno, un messaggio.

Ci si informa della malattia, ci si preoccupa e si spera.

Si nomina la malattia e nominandola la rendiamo confrontabile, verificabile , ma la morte no, non si nomina.

Ed ecco che arriva improvvisa, anche se annunciata.

Che cos’è per me la morte di Andrea?

Ha suscitato  nuovi propositi, un cambiamento interiore, forse minimo, ma significativo. Un rinnovato desiderio di riprendere le trame della famiglia e del prossimo, un’apertura che talvolta nella quotidianità è difficile vivere. Una centratura dell’attenzione, un coraggio di esserci  e di osare.

Che cosa Andrea è stato per me? L’ ho visto nascere, avevo 12 anni, l’ho  coccolato  e seguito  alla maturità, che non ha voluto conseguire per una scelta politica del suo gruppo ,Stella Rossa , maoista.

Ha dedicato quindici anni della giovinezza alla passione politica, è stato in una Comune ad Avezzano in Abruzzo,  nelle piazze dei paesini del sud a rendere  pubblici i suoi ideali e  nei campi con i contadini. Si era nel ’68  e anni seguenti.

Ha sposato Annamaria, padre di due figli, Tommaso e Luna ed anche nonno di Tiziano.

Operaio,con il carisma della parola, colto, poeta.

L’altra parte della sua vita è stata  segnata dalla scelta giovanile.

Con lui, in quegli anni lontani, ho sentito riconfermata e rinnovata la passione politica.

Ero orgogliosa di quello che trasmetteva.

E’ morto in prossimità della Pasqua e anche questo può essere un segno.

Genova, 4 aprile 2012                                                                  Mariarosa Filippone

 

Poesia di Andrea Stecconi

RAGNATELA

Rorida, brilla

Di mille colori

Ad un raggio di sole.

Come mosca,

lottando,

divento ragno.

Per poterne godere

 

 

La risurrezione di Gesù come irruzione del  Dio della vita nella storia delle singole persone,dell’umanità, della natura

Luca 24,1-12  e 1 Corinzi  15, 1-20

 

auguri di pace con le parole di Davide Turoldo profeta di speranza 

Io vorrei donare una cosa al Signore- ma non so che cosa.

Non credo più neppure alle lacrime,- e queste gioie sono tutte povere:

metterò un garofano rosso sul balcone- canterò una canzone

tutta per lui solo.

Andrò nel bosco questa notte- e abbraccerò gli alberi

e starò in ascolto dell’usignolo, – quell’usignolo che canta sempre solo

da mezzanotte all’alba.

E poi andrò a lavarmi nel fiume- e all’alba passerò sulle porte

di tutti i miei fratelli – e dirò a ogni casa: “pace!”

e poi cospargerò la terra- d’acqua benedetta in direzione

dei quattro punti dell’universo,- poi non lascerò mai morire

la lampada dell’altare – e ogni domenica mi vestirò di bianco.

David Maria Turoldo

 

 

Questa sera rinnoviamo la nostra fede in Dio che nel risuscitare dalla morte Gesù ci chiama alla speranza e all’impegno per la costruzione di un altro mondo possibile

Crediamo in Dio, fonte di vita e di amore

che ci ha creato donne e uomini a sua immagine e somiglianza

ospiti e non padroni di un habitat da custodire

e valorizzare per una comune condivisione.

Crediamo che il suo Spirito  – sia sempre presente nella storia

e soffi quando e dove vuole.

Crediamo che  Gesù Cristo, figlio di Dio  –

icona e allegoria della Presenza Divina – sia sempre in mezzo a noi.

Egli ha amato ogni donna e ogni uomo,-  si è preso cura delle persone deboli,

delle persone emarginate ed escluse dal godimento dei beni comuni.

Ci impegniamo a camminare con tutte le persone dovunque esse sianoi colocate con le chiese nella  costruzione di una società umana , solidale e conviviale.

Ci impegniamo a fare della comunità – un segno concreto di relazioni

dove uguaglianza e differenza – possano esprimersi liberamente.

Ci impegniamo a vivere l’evangelo della liberazione

e il senso della cena pasquale di Cristo – che stiamo celebrando.

 

 

PREGHIERA EUCARISTICA PASQUALE

 

Ti rendiamo grazie, o Dio, fonte di amore e di grazia.

Con la pasqua Tu fai fiorire la speranza dei popoli

Tu  ravvivi nei cuori degli uomini e delle donne

il sogno di un’ altra convivenza  possibile.

Noi vogliamo celebrare la festa della pasqua – del passaggio di Dio che ci libera

del fuoco di Dio che ci infiamma – dell’acqua di Dio che ci  purifica.

Dalla vita , dalla morte di Gesù e di coloro –  che non si risparmiano  a causa della giustizia

la nostra vita  riceve  pienezza di senso – per diventare forza di vita trasformatrice.

Dona il tuo spirito alle comunità solidali – perché aprano  sentieri di luce

seminino vita sconfiggendo la morte – seminino pace distruggendo l’odio

lottino per la costruzione di un mondo-  giusto, solidale e conviviale..

Perché ci fosse spazio all’avvento del regno dei cieli

Gesù, portatore del sogno di Dio,- non esitò di portare all’estremo il suo amore

e mentre cenava con i suoi discepoli e le sue discepole-  prese del pane, rese grazie a Dio, lo spezzò e disse:

Prendete e mangiatene tutti e tutte-

 come  segno della mia vita spezzata per voi

Allo stesso modo, verso la fine della cena,-  prese una coppa di vino, rese grazie a Dio e

la passò tra i suoi amici e le sue amiche, dicendo:

Prendete e bevetene tutte e tutti 

 come segno del mio sangue versato

 per il ristabilimento del Regno di Dio

che sta per giungere tra di voi.-

 Fate questo in memoria di me

Manifesta, Signore, la forza della tua resurrezione:

nelle vittime di guerre interminabili

nelle persone  migranti, rifugiate, sfollate,

nelle vittime dei poteri  mafiosi   e criminali

nelle persone che non hanno pane ed acqua

a causa della nostra avidità ed ingordigia

nelle persone amiche che non sono qui con noi.

ma che hanno camminato con noi

e che noi speriamo di rincontrare nella tua luce pasquale.

Vogliamo  ricordare le amiche e gli amici delle cdb, tutte le persone in cammino per la causa di Dio…

 

Ed ora prendendoci per mano ci rivolgiamo alla sorgente dell’amore pregando : Padre nostro che sei nei cieli…

Ci scambiamo l’abbraccio della pace che viene dal Signore

Il pane ed il vino che ora condividiamo è il segno della benedizione divina che si è manifestata nella morte e risurrezione di Gesù Cristo.

 

CANTO: LA STRADA

 

“SVEGLIACI , SIGNORE, DALLA SONNOLENZA DI  QUESTO MONDO” ( ANONIMO SIRIACO )