NUOVE MAFIE: ARRIVANO DALL’EST SOLDI SPORCHI

di Carlo Benedetti
da www.altrenotizie.org

Cento in tutta Italia. Sono gli scampoli degli oligarchi dell’Est che si son fatti commessi viaggiatori del riciclaggio. Ora puntano all’insediamento. Entrano in contatto con agenzie immobiliari e con singoli speculatori e si diffondono a macchia di leopardo. Portano “contanti” e pagano senza fatture. Al ministero degli Interni li hanno già mappati e ne conoscono nomi, cognomi, indirizzi e luoghi di provenienza. Indicazioni in merito sono state “diramate” alle questure provinciali. Ma, per ora, nessuno parla di tutto questo. E così si hanno solo generiche accuse rivolte a “mafiosi” che arrivano dal cuore orientale dell’Europa. E tutti noi – purtroppo – continuiamo a demonizzare solo gli extracomunitari che “fanno casino e stuprano”. Ma ci sono anche extracomunitari che vengono dal freddo e che si presentano col volto “pulito” vantando origini borghesi. E, soprattutto, mostrando collezioni di carte di credito. C’è – sotto sotto – una penetrazione di capitali sporchi che partono da lontano e vengono ripuliti in casa nostra.

Tutto avviene con l’accordo di nostri cosiddetti uomini d’affari o imprenditori che, spesso, bazzicano città come Mosca, Bucarest, Sofia, Varsavia. Per ora non si è in grado di scoprire il flusso delle loro evasioni fiscali e dei soldi che portano all’Est con operazioni che investono soprattutto San Marino e qualche banca compiacente, specializzata in giochi di prestigio. Il gioco – ripetiamolo – è troppo grande e fa gola a tutti vendere qualcosa senza dover spiegare come e a chi. E così il nostro mercato immobiliare – tanto per dirne una – fa gola agli affaristi dell’Est. C’è chi va nelle zone di quella che un tempo si chiamava “oltrecortina” con l’obiettivo di stabilire rapporti e c’è chi, dall’Est, cerca le piccole realtà italiane dove comprare palazzi, appartamenti ecc.

Ma prima di addentrarci in questa palude (che vede coinvolti fior fiore di stimati professionisti sui quali però – ci dicono – si stia sempre più concentrando l’attenzione degli organismi preposti alla vigilanza e alla repressione) è necessario fare alcune precisazioni. Non cadiamo, infatti, nella trappola del “tutti eguali”, del “tutti colpevoli”. Le differenze ci sono e sono molte. I russi, tanto per cominciare, sono russi perché “cittadini della Russia”. Cioè di passaporto russo. Ma all’interno della Russia ci sono decine e decine di altre nazionalità che hanno una loro storia, una loro lingua, una loro caratteristica. E così si può essere russo, ma tartaro, o evenko, mordvino, calmicco ecc. ecc. E questo vale per le tante mafie che imperversano in terra russa, ma che hanno precise caratteristiche mediate dalle altre nazioni dell’Ex Unione Sovietica.

In sintesi: le nostre terre fanno registrare, purtroppo, fenomeni di collusioni di stampo mafioso tra est ed ovest con conseguenti implicazioni di segno negativo. Andiamo avanti con alcuni esempi concreti. Un tempo c’erano all’aeroporto di Falconara voli charter che venivano ogni giorno dalla Russia e da altre località dell’ex Unione Sovietica. Erano aerei stracarichi di gente che veniva a fare acquisti in Italia per poi rivendere in patria. Affaristi e speculatori, quindi, chiamati in gergo “uomini spoletta”. Su e giù, andata e ritorno. E si sa che molti commercianti di scarpe hanno fatto affari d’oro con i russi, tanto che organizzavano in vari hotel della riviera degli show room. Io vendo, tu paghi e tanti saluti al fisco e a Mosca.

I tempi cambiano con la galassia dei piccoli che registra anche molte stelle cadenti. I russi, ora, non vengono più a cmprare scarpe o a jeans: ora puntano alle case appoggiati soprattutto dalle formidabili dinamiche di sviluppo che bene o male emergono nel loro paese. Non è un caso. I russi sanno che anche dalle loro parti la recessione non è finita e che quindi bisogna cercare di scavare trincee in zone più o meno sicure. E cosa di meglio del mattone?

E’ meglio una casa che un pacchetto di euro posteggiati in tasca. E allora: chi vende? Dove? Quanto vuole? Villa nuova o in costruzione? Porzioni d’immobili? Case padronali? Casa in zona collinare? Attico? Mansarda? Chi cerca trova. E così eccoli i russi pronti a comprare. Tutto bene, si dirà. I soldi girano e l’economia cammina. Il fatto è – questa la vera preoccupazione – che così entrano forze mafiose che puntano ad un insediamento sicuro e che i capitali che esportano sono sostanzialmente denaro da riciclare. Lontane dalle grandi città e posteggiate in regioni tranquille queste “forze” le ritroveremmo tra pochi anni nei circoli nobiliari, tra i blasonati della nostra nomenklatura. Faranno bella mostra e noi, poveri illusi, continueremo a dare la caccia agli extracomunitari senza casa. Questi “extracomunitari”, dal portafoglio gonfio, per molti sono solo clienti. Trionfa l’internazionalizzazione della mafia.