L’urgenza del neogovernatore del Piemonte

di UDI Unione Donne in Italia
COMUNICATO – Roma 1 Aprile 2010

Le parole del neogovernatore del Piemonte, Cota, circa l’intenzione di ostacolare in modo legale l’introduzione della Ru486 negli ospedali della “sua” Regione, stanno suscitando varie reazioni, soprattutto da parte delle donne.

L’UDI da anni segue la vicenda della Ru486, indicandola come una delle questioni significative per determinare il grado di cittadinanza delle donne di questo paese.

Sull’ultimo “casus belli” in ordine di tempo, di sicuro non l’ultimo in assoluto, cioè le dichiarazioni di Cota, ci vengono spontanee alcune osservazioni, anche “di pancia”, ma soprattutto “di testa”, come è nelle nostre abitudini.

Al neogovernatore, intenzionato a non fare aprire le scatole del farmaco maledetto, al neogovernatore “pro life” a tutti i costi, soprattutto quando i costi non sono suoi, ma delle donne, ricordiamo che la legge vale anche in Piemonte, e che nella legge 194 non ci sono appigli legali per prevedere un ricovero forzato.

Soprattutto pensiamo che abbia sbagliato passo, sottovalutando le ragioni delle donne – comprese forse anche quelle che lo hanno votato – e il loro diritto alla scelta informata e all’autodeterminazione.

Su tutta la questione della Ru486 compresi i volontari che dovrebbero dissuadere le donne che chiedono l’interruzione di gravidanza, noi diciamo da sempre parole chiare. Non importa se sempre censurate, sempre inascoltate, sempre oscurate dai media e da sempre poche nei luoghi dove si decide.

Nella nostra società agisce invece da molto tempo un via libera ad una cultura sempre più maschile attorno alla nascita, che mette al centro la cellula fecondata e relega la madre sullo sfondo. La precarizzazione di vita e di lavoro delle donne, poi, soprattutto se e quando decidono di diventare madri, fanno il resto. Compresi i decenni di ritardo sulla Ru486.

Le parole di Cota dunque non ci piacciono, nella sostanza e nella forma, e certamente ci preoccupano. A partire dalle donne del Piemonte e a seguire, tutte noi insieme, provvederemo con ogni mezzo lecito a tenere lontani dalle nostre vite e dai nostri corpi i giochi di potere di politicanti vecchi e nuovi, di qualunque schieramento.