Che favori ha fatto a Berlusconi?

Da diverse settimane l’ex presidente della Commissione Mitrokhin ospita sul
proprio sito Internet un dibattito sulla possibilità di ascendere a cariche
pubbliche usando come moneta di scambio il proprio corpo.

Dopo Sabina, tocca al padre Paolo, deputato del PdL, ricevere via agenzia un’avviso di querela da
aprte del ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, esponente del suo
stesso partito e da lui definita nel proprio blog personale ” calendarista
delle pari opportunità”. Nel suo ultimo post, l’ex presidente della commissione
Mitrokhin, riprende un concetto che da diverse settimane dibatte nello spazio
pubblico del proprio sito internet. Il concetto é quello della
“mignottocrazia”, così spiegato dallo stesso “Guzz” il 22 ottobre passato: “Se
io dico che non voglio vivere in una mignottocrazia é proprio perché conosco l’
Es, conosco l’animalità, conosco la mignotteria, conosco coloro che si
arrampicano con la fica, o col culo, o con la bocca”.
Il punto, però, é
politico. E Guzzanti prova a svolgerlo nella maniera più neutra che gli riesce:
“…Parliamo di un pricipio (e lasciamo perdere la Carfagna, facciamo finta che
non esista): é ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che
il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito
di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il
suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l’autista che lo ha ben guidato
in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il
padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia
ben risuolato le sue scarpe. Non importa in che modo. Non importa il sesso.
Importa un principio, uno solo: é lecito, é tollerabile, é accettabile in via
ipotetica e non qui in Italia ma sul fantastico pianeta di Zorbador che il
primo ministro faccia ministro e segretario di Stato il pescivendolo che gli ha
ha fornito le migliori triglie, il medico che lo ha tirato fuori da una brutta
polmonite, la maestra di piano dei suoi figli, l’antennista della sua
televisione di casa, e così via….”
Conclude citando anche la performance di
Sabina, a piazza Navona. “Lasciamo perdere, per favore, il caso di una povera
ragazza, ministro per caso, insultata da un’energumena su una piazza piena di
loschi figuri. Lasciatela in pace. Fate con me un passo avanti alla maniera dei
classici greci: dibattiamo solo sul principio. E’ lecito o no? Grazie”.
Le
critiche più dure sono però nelle risposte che nel pomeriggio di domenica
l’onorevole ha dato ai frequentatori del proprio blog, parlando delle “famose”
intercettazioni. Domanda l’utente “Patton”: “Dalle trascrizioni delle
intercettazioni risulta una nomina nomina scambio, o ne risulta più di una?”.
“Guzz” risponde: ” Per quel che ne so dai testi oculari, più d’una. Per questo
lo scandalo sarebbe devastante, costituzionalmente e istituzionalmente
devastante. Più che scambio, tratterebbesi di compenso. Come scrisse Cossiga:
ai miei tempi si offriva un filo di perle o un appartamentino…”.
L’onorabilità del governo (e del ministro), sarà difesa, ancora una volta, in
tribunale.

Eduardo Di Blasi
da “L’Unità” del 4.11.2008