Gli omosessuali cristiani e i pregiudizi della gerarchia cattolica

Comunicato stampa di Nuova Proposta, donne e uomini omosessuali cristiani di Roma

Noi di Nuova Proposta, gruppo di omosessuali cristiani che da 20 anni a Roma porta avanti un cammino di sensibilizzazione sulla tematica “Fede e Omosessualità”, leggiamo costernati le notizie relative alla recente presa di posizione di monsignor Celestino Migliore in merito alla proposta di depenalizzare il reato di omosessualità , presentata dalla Francia in sede ONU.

E’ avvilente constatare come i vertici della Chiesa Cattolica siano inesorabilmente prigionieri di un terribile pregiudizio sull’omosessualità e tenuti in scacco da un paradosso insostenibile.

Da un lato paventare la discriminazione degli Stati che criminalizzano l’omosessualità , che scaturirebbe dalla proposta risoluzione ONU, e dall’altro sostenere, di conseguenza, la discriminazione dei moltissimi omosessuali che si trovano a vivere in quegli Stati, in molti casi, è bene ricordarlo, rischiando la pena di morte a causa del loro semplice e naturale orientamento sessuale.

E’ altrettanto avvilente pensare come ancora oggi sull’omosessualità ci si possa spingere a verbalizzazioni di una tale gravità.

Per capire quanto sosteniamo, basti pensare allo scandalo che si genererebbe se la parola omosessualità fosse sostituita con “di colore”, paventando la discriminazione che deriverebbe agli Stati, che eventualmente sostenessero l’apartheid, in caso ci fosse ancora bisogno di una risoluzione che vietasse l’apartheid in tutto il mondo.

Crediamo si alzerebbero le grida di sdegno in ogni dove. E allora, perché sul tema omosessualità , invece, parole simili non generano sgomento? La discriminazione dell’omosessualità è forse meno grave?

Come Omosessuali Cristiani, speriamo ardentemente che, vista l’indifendibilità di una tale posizione, contraria a qualsiasi concetto evangelico di Amore, carità e fratellanza, e l’assoluta risibilità ed inconsistenza delle motivazioni addotte, quanto riportato dai quotidiani venga prontamente smentito da monsignor Migliore o dalle competenti gerarchie d ella Santa Sede.