Boicottiamo il Vaticano

di Piero Sansonetti
da Liberazione, 3 dicembre 2008

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,1-11): «In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”».

Questo brano del Vangelo, per la verità, si conclude con Gesù che raccomanda alla donna di non peccare più, perché all’epoca, sicuramente, l’adulterio era peccato. Ma in ogni caso era un peccato che Gesù ritiene non sanzionabile. E infatti dice alla donna, che è rimasta solo nel tempio – perché i suoi accusatori, vergognosi, si sono allontanati-: «Neanch’io ti condanno».

Capite? Tutto ciò avveniva 2000 anni fa. Duemila anni fa Gesù Nazareno – in quella società bigotta, superstiziosa, arretrata, che ancora non aveva conosciuto i grandi movimenti intellettuali e le rivoluzioni della fine del secondo millennio – aveva depenalizzato i reati connessi al comportamento sessuale.

Aveva definito l’impossibilità della società dei «giusti» di codificare, di decidere cosa è retto e cosa no, qual è la norma e quale la trasgressione, aveva stabilito che tutto ciò riguarda l’individuo, la sua scelta, o al massimo l’individuo e Dio, ma non gli altri uomini, non le istituzioni e tantomeno i saggi (gli scribi e i farisei). Addirittura Gesù aveva smentito Mosè e aveva dichiarato sbagliata la legge vigente.

Oggi la Chiesa cattolica torna su quello scontro avvenuto al tempio, e compie la scelta di schierarsi apertamente con gli scribi e i farisei. Di cercare una rivincita: sfida l’insegnamento di Cristo, lo smentisce, lo strapazza. Torna a Mosè, torna alla tradizione, come è nel magistero di Ratzinger.

Noi abbiamo scritto tante volte che la Chiesa ratzingeriana seppelliva il Concilio Vaticano II, demoliva la lezione di Giovanni XXIII, e anche in parte quella di Paolo VI e persino le idee – non proprio avanzatissime – di Wojtyla. Oggi però si va molto oltre. Molto: si punta al ridimensionamento di alcuni dei temi fondamentali del Vangelo. Si cerca in qualche modo di normalizzare la predicazione di Gesù, e di ridurla a «forma» dentro la grande scelta che è quella del fondamentalismo cristiano.

La Chiesa, di fronte al salto all’indietro, fondamentalista, di altre grandi religioni – come l’islamismo o l’ebraismo ortodosso – decide che per stare al passo coi tempi bisogna adeguarsi e compiere comunque una scelta fondamentalista. A costo di sacrificare Gesù. A costo d rilanciare alcuni aspetti della ferocia ecclesiastica medievale.

E così stabilisce di dissociarsi dalla risoluzione del’Onu che chiede, ai 91 paesi che ancora lo fanno, di smettere di frustare, o imprigionare, o torturare, o impiccare, o lapidare gli omosessuali, e di conseguenza, di fatto, si schiera con quei paesi criminali, a partire dall’Iran; e subito dopo decide di rinunciare alla difesa dei diritti dei disabili, perché nella carta dei diritti dei disabili non è proibita l’interruzione della gravidanza.

Che fare? Queste brusche svolte della Chiesa mettono a rischio la tenuta della nostra civiltà. Noi proponiamo il boicottaggio del Vaticano. Non sappiamo – noi che non siamo credenti – in che modo i cattolici possano boicottare, possano far sentire la loro voce, e dire: «Il Dio, spietato, che state adorando, non è il mio Dio, non è il Vangelo». Forse potrebbero decidere un giorno nel quale si disertano le funzioni religiose, o qualcosa del genere.

Noi proponiamo, per quel che riguarda ai laici, ma anche naturalmente ai cattolici e ai credenti di tutte le religioni, una protesta di massa da tenersi forse nel giorno nel quale all’Onu andrà al voto la risoluzione per la depenalizzazione dell’omosessualità. Potremmo invitare tutti i cittadini a vestirsi con una maglietta o un indumento rosa – come la stella rosa che era imposta ai gay nei lager – e andare a manifestare in Vaticano all’ora dell’Angelus. Non vi pare una buona idea?