Sri Lanka, bambini alla guerra

di www.peacereporter.net

Nell’offensiva dell’esercito singalese contro la roccaforte dei separatisti tamil stanno perdendo la vita decine di giovani soldati ogni giorno. Tra questi molti giovanissimi e perfino dei bambini. Questo mentre il governo di Colombo continua la sua campagna contro l’uso dei bambini-soldato.

Con il ritrovamento di altri 36 corpi, sono saliti a 170 i soldati morti nell’ultima battaglia sul fronte di Ki’linochchi. La notizia è stata diffusa dal sito ufficiale delle Tigri di liberazione Tamil (Ltte), che ha pubblicato le foto dei corpi ritrovati. Queste immagini denunciano molto chiaramente quanto i ribelli Tamil andavano dicendo da tempo, ovvero il fatto che l’esercito di Colombo stesse arruolando nel sud del Paese ragazzi giovanissimi, quando non addirittura bambini, per le sue incursioni nella regione di Vanni.

I guerriglieri Tamil hanno mostrato le targhette di metallo, portate dai soldati, con i dati identificativi, ma hanno anche denunciato il fatto che solo pochi di loro le portassero.

Nei giorni scorsi l’esercito ha lanciato un’offensiva principalmente su cinque fronti intorno a quella che viene considerata la “capitale” delle tigri Tamil, Kilinochchi, che l’esercito sta cercando di conquistare da tempo. Si è combattuto a Malayaalapuram, Kugnchupparanthan, Mu’rikandi e Pulikkulam.

Oltre alle centosettanta vittime tra le truppe di Colombo; più di trecento i soldati feriti. Decine le vittime tra i guerriglieri tamil. I combattimenti sono ancora in corso. Fonti dell’Ltte hanno annunciato di aver bloccato l’avanzata dell’esercito singalese.

Dopo le sangiunose battaglie di ieri, oggi l’opera di ricognizione ha portato alla scoperta di nuovi cadaveri: ventotto intorno al campo di battaglia di Ki’linochchi e otto in quello di Kiliaali, secondo quanto comunicato dalle tigri Tamil, che avrebbero anche sequestrato numerose armi appartenti all’esercito singalese.

Sul fronte della lotta all’impiego dei bambini-soldato, il parlamentare Vinayagamurthi Muralitharan, leader della fazione tamil filo-governativa Tmvp (Tamil Makkal Viduthalai Pulikal), ha siglato un accordo con il governo di Colombo e con l’Unicef per porre fine al loro arruolamento.

Il piano d’azione prevede che ufficiali del governo dello Sri Lanka e dell’Unicef possano visitare i campi d’addestramento del movimento e identificare i soldati. In passato l’Unicef si era già lamentato del fatto che, a dispetto degli accordi siglati, non aveva poi avuto accesso ai centri di addestramento.

Secondo i dati rilasciati dalla stessa organizzazione per i diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite, al 31 Ottobre il Tmvp impiegava 133 ragazzi fra le sue fila, 62 dei quali sotto i diciott’anni, mentre altri 71, pur avendo raggiunto e superato quell’età, erano comunque stati arruolati quando erano ancora minorenni.

Questo accordo tra Tmvp e governo, oltre ad essere di dubbia efficacia, stride con i fatti dimostrati dalle foto dei bambini-soldato uccisi al fronte.