L’anatema del cardinale Barragan

di Giampietro Sestini
da www.liberauscita.it

“La posizione della Chiesa in difesa della vita è sempre la stessa”. Il cardinale ha la memoria corta oppure a senso unico. Su “la Repubblica” del 3 febbraio è stato pubblicata l’intervista sottoriportata di Orazio La Rocca al Cardinale messicano Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio degli operatori sanitari della Santa Sede, carica equivalente al ns. Ministro della salute.

L’esimio cardinale afferma che:

– “Non è certamente questo il momento di alzare il livello delle polemiche”. Benissimo. Poi dichiara che “interrompere alimentazione ed idratazione equivarrebbe ad un abominevole assassinio”. I casi sono due: o il Cardinale si riferisce solamente alle polemiche altrui (che comunque non raggiungono mai il suo livello), oppure ritiene che accusare di assassinio un padre che per amore della figlia vuole rispettarne le volontà, o i medici che ritengono loro dovere applicare le sentenze esecutive della Magistratura, non significhi alzare il livello delle polemiche. Sorge spontanea una domanda: quali altri abominevoli accuse ha in serbo il cardinale Barragan?

– “la posizione della Chiesa in difesa della vita è sempre la stessa”. Il cardinale ha la memoria corta oppure a senso unico. A parte la posizione assunta storicamente dalla Chiesa nei confronti della vita di milioni di persone che non condividevano o mettevano semplicemente in dubbio i comandamenti e i dogmi della Chiesa cattolica, come giustifica il clamore organizzato sulla vicenda di una persona in coma persistente e irreversibile da 17 anni rispetto al silenzio – o quasi – su casi di torture e di omicidi di massa?

– “la vita è un bene inestimabile di Dio, dal concepimento alla morte naturale”. Ma l’ovulo e lo spermatozoo, prima del concepimento, non sono vita? E cosa si intende per “morte naturale”? E’ “morte naturale” mantenere artificialmente in vita una persona mediante macchinari inventati dall’uomo solo recentemente? E prima di tale invenzione, cosa intendeva la Chiesa per “morte naturale”?

– “Per la dolorosissima vicenda Englaro non si tratta di accanimento terapeutico”. Ma il cardinale Barragan ha idea di come occorre nutrire Eluana? O crede forse che basti imboccarla quando ha fame e farla bere quando ha sete? E l’introduzione chirurgica di sondini, la somministrazione di preparati appositi confezionati in laboratorio e non in cucina, le terapie necessarie per evitare complicazioni e infezioni, il tutto mediante l’opera di medici ed infermieri, non sono forse “trattamenti sanitari”? E quindi non ricadono – se inutili e se rifiutati – nei casi di “accanimento terapeutico” vietati dalla Costituzione?

– “La vita è un dono di Dio irrinunciabile”. Sia logico, cardinale Barragan: se è un dono, non solo può essere rifiutato, ma quando è accettato non rientra più nella disponibilità del donatore. A meno che non si tratti di un dono, ma di un “leasing”, con patto di riservato dominio.

– “non posso che affidarmi alla misericordia divina, pensando in primo luogo alle persone che soffrono e che non possono difendersi. Come Eluana Englaro”. Non tiri in ballo la misericordia, cardinale Barragan: se davvero crede nella misericordia verso le persone che soffrono e che non possono difendersi, dovrebbe augurarsi che questa disumana, assurda, prolungata tortura di un essere umano, a ciò chiaramente contrario quando poteva intendere e volere, cessi al più presto.

– Infine, anche se il cardinal Barragan non l’ha citato – almeno nell’intervista da lui rilasciata – veniamo alla accusa di “eutanasia” che viene continuamente lanciata nel caso di Eluana Englaro, come se fosse una bestemmia. Premesso che “eutanasia” significa letteralmente “buona morte”, ne deriva che chi è contrario all’eutanasia è favorevole alla “cattiva morte”. Ed infatti, è proprio quello che sostengono i “fautori della vita ad ogni costo” per la povera Eluana e per quanti si trovino nelle sue tragiche condizioni.