LIBERO ARBITRIO E AUTODETERMINAZIONE DELLA PERSONA

di Amedeo Gaetani, teologo
da www.italialaica.it

Quando si tratta di difendere la vita, dal concepimento alla morte naturale, la chiesa non si fa aspettare. Ciò che mi sconforta è constatare come la gerarchia cattolica fa sentire la sua voce possente in due circostanze ormai diventate le priorità della fede cattolica: La difesa degli embrioni, non pensanti, non coscienti e la difesa della vita comatosa, non pensante, non cosciente e irrimediabilmente compromessa.

Tra questi due momenti, ritenuti capisaldi della fede cattolica, il concepimento e la morte, c’è una vita relazionale, sociale, di persone ben formate, coscienti, intelligenti, dotate di libero arbitrio e di volontà di vivere che, spesso, sono nell’indigenza, oppresse da guerre non volute ma subite, martoriate dalla povertà, dalle malattie, dall’Aids che, ad esempio, in Africa, miete milioni di vittime, soprattutto bambini.

Come si può essere così strenui difensori di due momenti della vita, quella iniziale e quella finale e poi infischiarsene completamente della vita nella sua fase più importante che è quella posta nel mezzo di questi due momenti? Non una parola contro gli stermini di giovani mandati in guerra per le ansie di potere di capi di stato con i quali la chiesa va a braccetto.

Non una parola contro lo sterminio per fame di milioni di bambini, causato dall’Occidente opulento e cristiano. Non una parola a favore ma, anzi, parole di condanna per i teologi che, in America latina, lottano contro il latifondismo. Non una parola benevola ma parole di condanna sprezzante nei confronti dei gay, che cercano in tutte le maniere di difendersi da discriminazioni causate dalla stessa chiesa cattolica.

Parole di condanna per divorziati risposati che cercano a fatica di rifarsi una vita dopo tanta sofferenza. E’ questa la vita che si trova nel mezzo, tra il concepimento e la morte. E chi la difende questa vita? Questa è la chiesa fondata da Gesù Cristo? Quella che afferma che la vita è sacra ma solo nel concepimento e nella sua morte naturale? Nei Vangeli mi pare che Gesù Cristo abbia speso tutta la sua vita proprio a favore di coloro che vivevano nell’indigenza, nella malattia, nel degrado, nell’emarginazione, quelle stesse categorie che oggi la chiesa ignora e condanna.

Ecco l’ipocrisia in cui vive la chiesa cattolica. Che la chiesa condanni qualcuno è già uno scandalo ed è assolutamente antievangelico ma che poi difenda la vita solo nei momenti iniziale e finale e non tra questi due momenti è semplicemente disumano. Mi sembra di sentire il lamento di un bambino nato a tutti i costi. Come dire: Devi nascere per forza. Anche se frutto di uno stupro tu devi nascere.

Anche se tua madre e tuo padre non vogliono per ragioni che solo la loro coscienza conoscono e noi non siamo nessuno per giudicare la loro coscienza, tu devi nascere. Anche se i tuoi genitori sono malati di Aids, guai a loro se usano contraccettivi. Devi nascere! Anche se sarai infelice per tutta la vita a causa di un difetto genetico tu devi nascere! Devi nascere! Sei nato? Bene. Ecco il trionfo della vita! Bene! Siamo contenti!

Come ho già detto, mi sembra di sentire il lamento di un bambino nato a tutti i costi:…

Eccomi, sono nato! Ehi aspettate! E adesso? Adesso che sono nato da una mamma che è siero-positiva e che presto morirà, chi si prende cura di me? Dove sarò sballottato? Perchè non mi adottate voi che avete voluto farmi nascere a tutti i costi? D’altronde avete scelto voi per me. Io non ero ancora in grado di decidere. Siete stati voi a farmi venire al mondo. Adesso prendetevi cura di me!….

E la chiesa: Adesso non possiamo! Siamo tutti intenti a cercare di far nascere altre persone, che non abbiamo tempo né forze per aiutare tutti quelli che nascono, a vivere una vita degna di questo nome….

Il bambino: Ma allora se non mi potete aiutare voi che avete voluto la mia nascita, chi mi aiuterà? Non mi vuole nessuno, i miei genitori sono morti di Aids. Avete impedito loro di usare i contraccettivi ed eccomi qua, malato, senza nessuno e ora non vi curate di me? Sono solo, voglio morire….

La chiesa: No! Non sia mai! Non ti è permesso! Devi soffrire fino all’ultimo, fin quando giungerà la morte naturale!…

Il bambino: Ma come? Perchè? Che senso ha questa mia sofferenza?…

La chiesa: Non puoi darti la morte, perchè la vita è un dono di Dio!…

Il bambino: Un dono di Dio? E di quale Dio? Il vostro Dio? Il vostro Dio di cui vi fate garanti è così disumano? Mi ha dato la vita per farmi essere malato e per farmi soffrire fino alla fine? E non posso decidere neppure che farne di questa vita senza senso? Se voi mi aiutaste forse potrei tornare a sorridere ma siete tutti intenti a far nascere persone come me di cui, poi, non vi prendete cura e adesso io non posso decidere se vivere o morire?…

La chiesa: La vita è un dono di Dio comunque la si viva!…

Il bambino: Ah sì? E questo chi lo decide? Voi che state nelle vostre comode poltrone in pelle umana e dettate legge senza conoscere cosa significa avere figli malati, in quanto siete casti e astinenti e non sapete neanche cosa significa l’amore di un genitore per un figlio? Sento la sofferenza di un papà che in questi giorni ha chiesto di staccare la spina alla propria figlia che vegetava.

Qualcuno ha avuto misericordia di lui e l’ha esaudito e voi vi scagliate contro di lui? Sapete, nella sofferenza si sentono cose che voi non riuscite a capire. Ecco perché il dolore di quel papà arriva al mio cuore di bambino. Immaginate, se ci riuscite, cosa significa per un genitore che ama la figlia alla follia desiderarne la morte. E’ un dolore atroce.

E voi vi permettete di entrare nella coscienza di genitori che pur amando la propria figlia ne chiedono la morte per risparmiarle una vita vegetativa senza senso, dopo sedici anni di tormenti interiori? E chi siete voi che pretendete di dare ordini su come una Coscienza deve porsi dinanzi alla sofferenza e alla morte di una persona cara? Dite che la vita è un dono di Dio? Bello questo teorema. Siete paladini di teoremi disincarnati dalla realtà. Bene!

Che la vita sia un regalo posso anche essere d’accordo! Ma quando si fa un regalo, la persona cui si fa un regalo ne diviene possessore. Se tu, o vecchio uomo vestito di bianco, arroccato nella tua torre d’avorio e che non conosci né l’amore né la sofferenza, fai un regalo a qualcuno e poi ti ostini ad imporgli di usare quel regalo solo nel modo che vuoi tu, allora che regalo è? Se è un regalo, non è più tuo ma suo.

E se ciò che gli hai regalato è suo, perchè gli impedisci di farne quello che vuole?….Allora o il tuo Dio è un elargitore di doni che, poi, vuole tenere ancora per sé e, in questo caso, non è un Dio benevolo o il tuo Dio è uno che dona la vita in abbondanza e poi vuole che ognuno ne faccia ciò che vuole, secondo coscienza, quella coscienza dove risiede il Creatore e che lascia ad ognuno la libertà di decidere cosa fare della propria vita, senza fare del male al proprio prossimo. Se è così tu devi fare solo silenzio e non interporti tra me e Dio! Hai capito? Non rispondi? Hai capito?…

Silenzio…Silenzio!