La parola ronda

di Udi nazionale
da http://www.womenews.net/

La parola ronda ci fa paura perché si materializza in un soggetto plurale maschile di fronte al quale nessuna donna può dirsi tranquilla.

Anche le forze dell’ordine sono composte in gran parte da maschi, ma rappresentano una istituzione democratica che risponde delle sue azioni. Non a caso la polizia in situazioni di violenza sulle donne o sui minori si avvale delle agenti donne.

In questi giorni governo e opposizione hanno preso a pretesto gli stupri accaduti in alcune città italiane per fare a gara su chi ha il progetto più sicuro per la sicurezza delle donne.

Ma noi ci siamo sentite strumentalizzate dalla destra e dalla sinistra, moderata o estrema che sia, perché quando si parla di provvedimenti che ci riguardano si dovrebbe tenere conto di come vengono percepiti.

Di fronte alla proposta della ronda ci sentiamo negate come cittadine e negato il diritto ad essere tutelate con gli strumenti che la democrazia mette a disposizione.

Ci sentiamo invece trattate come le femmine di un branco che devono essere sottratte al branco straniero. Quelle stesse femmine che vengono stuprate tra le mura domestiche e sulle quali si mette la sordina.

Tanto per stare sullo stesso terreno di chi ci vuole difendere chiediamo se la castrazione chimica e la certezza della pena sono provvedimenti che valgono anche per gli stupratori di casa nostra.

Qualunque donna, senza essere necessariamente femminista, sa che il suo punto di vista, la sua percezione della realtà, la sua parola, non hanno cittadinanza e quindi il dibattito politico che si sviluppa intorno al suo corpo è privo di senso.

Gli uomini ancora non vogliono capire che tenere fuori le donne dai luoghi dove si decide porta al suicidio della politica e alla mutilazione della democrazia. Per non farci travolgere e per non soccombere di fronte alle notizie che si susseguono noi cerchiamo di produrre quel cambiamento culturale nel quale crediamo ancora.

Questo significa la Staffetta di donne contro la violenza sulle donne con la quale, giorno dopo giorno, ci rendiamo visibili le une alle altre, mostrando quella nazione di donne che noi sappiamo esserci, che ci fa riconoscere non per le miserie del genere, che pure sappiamo esistere, ma per la nostra forza.

La Staffetta che è un atto creativo e vitale, che tesse una nuova trama di relazioni tra donne per contrastare la devastazione e la distruzione che la violenza contro le donne produce.