Il problema della collegialità nella gestione della Chiesa

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Comunicato stampa
La lettera di Benedetto XVI ai vescovi pone il problema della collegialità nella gestione della Chiesa e dell’eccesivo potere del Papa

“La lettera di Benedetto XVI ai vescovi di tutto il mondo, del tutto inconsueta, rivela quanto da tempo si intuiva (o si sapeva) sull’inedita difficile situazione nella gestione del vertice della Chiesa Cattolica.

Mi sembra necessario guardare al fondo delle cause di questa grave crisi; esse, mi sembra, possano essere ricondotte a due motivi fondamentali, tra loro connessi :

1) l’assenza di quella collegialità che era stata indicata dal Concilio Vaticano II e che fu soffocata sul nascere. Una nuova collegialità, che si estenda dai vescovi a forme di rappresentanza di tutte le componenti del popolo di Dio, sarebbe un gran bene per la Chiesa per le tante energie positive e le tante testimonianze evangeliche che vi sono presenti. Una tale collegialità andrebbe nella direzione del Vaticano II, della unità nella diversità tra tutti i credenti nell’Evangelo e di un maggiore dialogo con le altre religioni.

2) l’eccessiva attuale concentrazione di autorità e di potere nel Papato, e di conseguenza nella Curia vaticana, che, per quanto riguarda la struttura ecclesiastica, è senza precedenti nella storia della Chiesa.

Ciò premesso, ed in conseguenza di ciò, mi pare che la responsabilità della situazione sia da addebitare direttamente a Benedetto XVI ed a chi, senza prudenza evangelica, l’ha eletto.

In particolare la sua isolata gestione della Chiesa mi appare unilaterale nel momento in cui la sua attenzione è rivolta solo ad alcuni problemi e ad alcune aree della Chiesa, ignorando, o anche contrastando, i tanti che, in tutto il mondo, nella prassi della vita cristiana, si richiamano allo spirito del Concilio.”

Vittorio Bellavite, portavoce NSC