Preservativo, speriamo non venga rimossa la riflessione

di Ufficio stampa Arcigay

Si può comprendere la reazione emotiva del sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino, cattolica tradizionalista che ha ordinato la rimozione del crocifisso con preservativo esposto alla mostra del Pan.

Tralasciando il fatto che la censura è sempre sintomo di debolezza e di paura che propri valori siano messi in discussione da opere d’arte non conformi al gusto generale, ci sembra utile invece sottolineare come il messaggio, pur forte e percepito, a torto, come offensivo del sentimento religioso, avrebbe dovuto aprire una riflessione vera.

È innegabile che in nome del Cristo le gerarchie cattoliche propugnano il divieto di utilizzo del preservativo come presidio di prevenzione delle malattie come l’Aids, alimentando così comportamenti dannosi per la salute personale e collettiva di milioni di persone.

Quest’opera, quindi, invece di esser brutalmente rimossa poteva suscitare un dibattito pacato sulla immane dramma in cui vivono masse sterminate, soprattutto in Africa, colpite dall’Aids e dove le politiche di prevenzione e le risorse per la cura sono irrisorie. Una buona cristiana non si dovrebbe scandalizzare per il forte messaggio di un’opera artistica, ma per la colpevole insensibilità di una chiesa che proclama divieti, mentre l’umanità più povera e abbandonata muore nella completa indifferenza del Vaticano.