Piano casa, spuntano le norme antisismiche

di Silvana Santo
da www.ecodallecitta.it

Il piano del governo sugli aumenti di volumetria delle abitazioni, o “piano casa” che sarà discusso nel Consiglio dei ministri di venerdì prossimo, dovrebbe subordinare la concessione del premio di cubatura a interventi antisismici. Probabile anche l’applicazione di sgravi fiscali a chi metterà in sicurezza la propria casa

Il devastante terremoto che ha colpito l’Abruzzo nei giorni scorsi ha avuto effetti anche sul decreto legge sugli incrementi edilizi all’esame del Consiglio dei ministri.

Nel testo del provvedimento, infatti, dovrebbe essere inserita una nuova norma che concede il premio di cubatura del 35% solo a chi, dopo la demolizione del proprio edificio, lo ricostruisce non solo applicando misure di riduzione energetica, ma anche rispettando appieno le normative antisismiche.

Quello che non è ancora chiaro è se saranno necessari entrambi gli interventi (risparmio energetico e sicurezza antisismica) per poter realizzare l’aumento volumetrico dell’immobile, o se, al contrario, basterà l’applicazione di una sola delle due “migliorie” per incrementare del fatidico 35%.

Sempre sul fronte della prevenzione dei danni da terremoto, nel decreto potrebbe trovar posto l’estensione agli interventi antisismici degli sgravi Irpef del 55, finora previsti solo per le ristrutturazioni energetiche degli edifici. Dovrebbe dunque essere consentita la detrazione dall’Irpef e dall’Ires (l’imposta sui redditi delle aziende) del 55 della spesa sostenuta per l’adeguamento antisismico.

È ancora da chiarire se lo sgravio sarà concesso ai residenti nell’intero territorio nazionale o soltanto ai proprietari di immobili situati in aree a forte rischio sismico, una decisione che, visti i costi notevoli del provvedimento, dipenderà dal parere del ministero dell’Economia.

Quel che è certo è che il testo del decreto, che sarà discusso, dopo un paio di rinvii, nel Consiglio dei ministri di venerdì 17 aprile, risulterà abbastanza diverso da quello proposto inizialmente e già modificato a seguito dell’accordo con le Regioni.

Il testo originario era stato profondamente criticato da Ermete Realacci, ministro ombra dell’Ambiente del Partito Democratico, che, a margine di un convegno, aveva dichiarato ad Eco dalle Città: «La prima versione del decreto legge sugli ampliamenti edilizi era semplicemente ridicola.

Consentire l’aumento di cubatura del 35%, anche eventualmente cambiando la destinazione d’uso, di edifici abbattuti e ricostruiti solo a fronte della “introduzione di misure di bioedilizia o dell’uso di fonti energetiche rinnovabili o di risparmio idrico” altro non era che una provocazione. Nel testo non c’era alcuna indicazione precisa, ma solo la possibilità di innalzare le cubature in deroga agli strumenti di pianificazione. Ora aspettiamo il nuovo testo».