Famiglia, affondo contro quella gay

di Mo. Ma
da www.aprileonline.info

56 senatori di Pdl, Lega e Udc-Svp-Autonomie (Francesco Cossiga e Antonio Fosson), primo firmatario Lucio Malan, hanno depositato a Palazzo Madama un disegno di legge costituzionale per “blindare” la famiglia a quella “tra un uomo e una donna”. Perché, si legge nella relazione che accompagna il ddl, “non mancano coloro che anche in Italia vorrebbero introdurre il matrimonio fra le persone dello stesso sesso o la poligamia” come accade in Spagna, per il primo caso, o per certe interpretazioni della religione musulmana

Tre righe per modificare il primo comma dell’articolo 29 della Costituzione: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”, a cui si aggiunge, “tra un uomo e una donna”. E’ il testo del ddl costituzionale presentato da 56 senatori di Pdl, Lega e Udc-Svp-Autonomie (Francesco Cossiga e Antonio Fosson), primo firmatario Lucio Malan, depositato a Palazzo Madama e in attesa di essere assegnato alla commissione competente.

Nella relazione che accompagna il ddl si spiega che quando l’Assemblea costituente scrisse questo articolo “nessuno immaginava che il matrimonio potesse essere qualcosa di diverso dall’unione tra un uomo e una donna. Oggi non è più così”. Ecco dunque la necessità, secondo i parlamentari, di specificare nella Costituzione che nulla di diverso dal matrimonio tra un uomo e una donna può essere definito come famiglia.

Anche perché, scrivono, “non mancano coloro che anche in Italia vorrebbero introdurre il matrimonio fra le persone dello stesso sesso o la poligamia” come accade in Spagna, per il primo caso, o per certe interpretazioni della religione musulmana. E, affermano, “si ha notizia che la poligamia venga praticata nel nostro Paese” perlomeno da qualcuno di quegli “800 mila musulmani” che ci vivono.

Dopo una serie di citazioni storiche in cui si riconosce l’esistenza di una pratica dell’omosessualità nell’antica Grecia come nell’antica Roma (si fanno gli esempi di Achille e Patroclo, Saffo, il battaglione sacro di Epaminonda fondato su un legame omosessuale, Alessandro ed Efestione, Cesare, Adriano), si giunge però alla conclusione che non “esiste notizia di alcun atto o teoria volti a un riconoscimento pubblico dei legami di carattere omosessuale, men che mai paragonabile all’istituto matrimoniale”.

Inoltre, si sottolinea nella presentazione del disegno di legge, la conseguenza logica per la quale “ove si decidesse di riconoscere come matrimonio i legami di carattere omosessuale, diventerebbe arduo non fare lo stesso con le relazioni poligamiche (un uomo con più donne, ndr) o poliandriche (una donna con più uomini, ndr)”. Legami che non possono avere minore dignità di quello omosessuale.

Da tutto questo i senatori giungono ad alcune conclusioni: “Un riconoscimento dei legami omosessuali è ingiustificato; non dare alle coppie omosessuali le stesse prerogative riservate a quelle eterossesuali non è una discriminazione”. Anche perché il matrimonio, spiegano, “ha a che fare con la potenzialità generativa” e lo stesso codice civile prevede obblighi di carattere sessuale “sempre in relazione alla riproduzione”.

Infine, un’apertura: tutelare costituzionalmente il matrimonio non “esclude il riconoscimento di taluni diritti o prerogative verso alcuni tipi di convivenze”, che sarebbero più facili da riconoscere se è chiaro che “neppure in prospettiva si tratta di equipararle al matrimonio”.