Incontro di preghiera per le vittime dell’omofobia

Chiesa Valdese di Pinerolo Comunità cristiana di base “Viottoli”

Incontro di preghiera per le vittime dell’omofobia
Pinerolo – 17 maggio 2009 Salone del Tempio valdese

“Anche quest’anno tante persone di diverse confessioni (Battisti, Cattolici, Cristiani di base, Metodisti, Valdesi, Veterocattolici), da lunedì 11 a domenica 17 maggio 2009, giornata mondiale per la lotta all’omofobia, saranno in veglia in molte città (Aosta, Ancona, Bari, Bassano del Grappa, Catania, Cremona, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Parigi, Pinerolo, Rimini, Torino…) con i/le credenti omosessuali. Tutti e tutte insieme per pregare e ricordare le vittime della violenza dell’omofobia e della transfobia e per lanciare un messaggio forte alle nostre Chiese e alla società perché: «Chi ha paura non è perfetto nell’amore» (1 Giovanni 4,18). L’iniziativa delle “Veglie di preghiera”, giunta alla sua terza edizione, vuole essere un momento di preghiera ecumenica e di testimonianza, perché non possiamo stare in silenzio quando milioni di uomini e donne soffrono nel mondo (minacciati, torturati e uccisi in alcuni Paesi) solo perché esistono, perchè amano e vogliono vivere l’affettività che Dio ha dato loro” (www.gionata.org/in-veglia/2009.html).

Saluto

Salmo 27

Il SIGNORE è la mia luce e la mia salvezza;
di chi temerò?
Il SIGNORE è il baluardo della mia vita;
di chi avrò paura?
Quando i malvagi, che mi sono avversari e nemici,
mi hanno assalito per divorarmi,
essi stessi hanno vacillato e sono caduti.
Se un esercito si accampasse contro di me,
il mio cuore non avrebbe paura;
se infuriasse la battaglia contro di me,
anche allora sarei fiducioso.
Una cosa ho chiesto al SIGNORE,
e quella ricerco:
abitare nella casa del SIGNORE
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del SIGNORE,
e meditare nel suo tempio.
Poich’egli mi nasconderà nella sua tenda
in giorno di sventura,
mi custodirà nel luogo più segreto
della sua dimora,
mi porterà in alto sopra una roccia.
E ora la mia testa s’innalza sui miei nemici
che mi circondano.
Offrirò nella sua dimora sacrifici con gioia;
canterò e salmeggerò al SIGNORE.
O SIGNORE, ascolta la mia voce quando t’invoco;
abbi pietà di me, e rispondimi.
Il mio cuore mi dice da parte tua:
«Cercate il mio volto!»
Io cerco il tuo volto, o SIGNORE.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo;
tu sei stato il mio aiuto;
non lasciarmi, non abbandonarmi,
o Dio della mia salvezza!
Qualora mio padre e mia madre m’abbandonino,
il SIGNORE mi accoglierà.
O SIGNORE, insegnami la tua via,
guidami per un sentiero diritto,
a causa dei miei nemici.
Non darmi in balìa dei miei nemici;
perché son sorti contro di me falsi testimoni,
gente che respira violenza.
Ah, se non avessi avuto fede di veder
la bontà del SIGNORE
sulla terra dei viventi!
Spera nel SIGNORE!
Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi;
sì, spera nel SIGNORE!

Introduzione

L’omofobia è un insieme di emozioni e sentimenti come ansia, disgusto, avversione, paura e disagio, che gli eterosessuali provano in maniera conscia o inconscia nei confronti di gay e lesbiche” (Hudson e Rickets, 1980). L’omofobia è un insieme di pregiudizi, atteggiamenti, comportamenti e opinioni discriminatori nei confronti di gay e lesbiche: le persone omofobe pensano che essi siano perversi e pericolosi, o comunque “sbagliati”. A seconda del grado di omofobia, le reazioni di fronte a una persona omosessuale possono andare dal semplice disagio, alla paura fino alla violenza. Gli omofobi non riconoscono valore al sentimento d’amore omosessuale e non vogliono vederne riconosciuta l’esistenza. Dal momento che è molto diffusa, l’omofobia causa una serie di effetti sul piano sociale, tra cui: molestie verbali e fisiche, sopportazione di pregiudizi diffusi nei più diversi ambienti sociali e professionali, discriminazioni personali o istituzionalizzate, fino alle campagne di odio e violenza portate avanti da alcune organizzazioni politiche, religiose, “culturali”.

Transfobia è, invece, il termine usato per descrivere il pregiudizio, la discriminazione diretta, la stigmatizzazione sociale e culturale che colpiscono le persone che si discostano dalle rigide aspettative di genere della nostra società. E’ una reazione di paura, disgusto, violenza nei confronti di coloro la cui identità di genere o presentazione di genere non corrisponde, nel modo socialmente accettato, con il sesso assegnato alla nascita. Sia che vengano sempre chiamati al maschile quando donne (o al femminile quando maschi); sia che sia costantemente negato il diritto alla casa, all’impiego, alle cure mediche o alla protezione legale; sia che siano costantemente incapaci di camminare per strada senza essere insultati o assaliti, la transfobia affligge tutti gli aspetti della loro vita. La violenza, l’omicidio delle persone transgender, in Italia passa quasi sotto silenzio, eccezion fatta per qualche trafiletto di cronaca nera che riporta, senza denunciare, una fredda e distaccata descrizione degli eventi in cui solitamente si evidenziano dettagli morbosi. E’ così considerato normale che una donna trans venga uccisa a causa della sua differenza, ancor più se straniera, a maggior ragione se dedita alla prostituzione: in quella gerarchia sociale che il cordoglio o la sua negazione mettono drammaticamente in evidenza, essa è destinata ad occupare l’ultimo posto.

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1Giovanni 4,18-19
Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell’amore. Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.

Breve commento

TESTIMONIANZA – Quando una figlia è lesbica. Una madre racconta (da www.gionata.org)

Quale era la tua idea sulle lesbiche prima di sapere dell’orientamento di tua figlia. Avevi conosciuto altre ragazze lesbiche?
Prima di sapere di mia figlia, pensavo che l’omosessualità fosse una scelta – racconta Gianfranca – e pensavo di essere al di sopra dei pregiudizi comuni ma non era vero. Non conoscevo nulla dell’omosessualità, se non gli aspetti più superficiali e non conoscevo altre donne lesbiche

Come hai saputo dell’orientamento di tua figlia e quale è stata la tua prima reazione?Avevo sentore che mia figlia lo fosse ma ne ho avuto la certezza leggendo una frase su un suo block notes. Mi sono sentita mancare il terreno sotto i piedi. Ho chiesto con invadenza e poco rispetto ‘spiegazioni’ a mia figlia e mi sentivo nel panico più totale

Quale è stata la reazione di tua figlia alla tua reazione?
Mia figlia è rimasta disorientata,ferita e si è sentita confusa ed amareggiata dalla reazione mia e di mio marito. (…)

Quale è ora il tuo rapporto con tua figlia?
Il rapporto con mia figlia è ottimo, di grande amore e di grande rispetto per lei. Ora so, prima ero “ignorante” e impreparata.

Che cosa auguri a tua figlia per l’avvenire?
Auguro a mia figlia e a tutti i figli del mondo grande felicità, auguro di vivere in una società libera da omofobia e da pregiudizi, che dia libera espressione, protezione e rispetto a tutti, senza discriminazioni e condizionamenti ideologici e/o religiosi che possono far soffrire, come fanno, milioni di individui (e di famiglie) e portarci solo indietro. La responsabilità degli uomini politici e delle gerarchie ecclesiastiche è, in questo, immensa.

Canto – A Te renderò grazie (Salmo 137)

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Matteo 14, 22-33
Subito dopo, Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a
precederlo sull’altra riva, mentre egli avrebbe congedato la gente. Dopo aver congedato la folla, si ritirò in disparte sul monte a pregare. E, venuta la sera, se ne stava lassù tutto solo. Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario. Ma alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!» E dalla paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!» Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull’acqua». Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull’acqua e andò verso Gesù. Ma, vedendo il vento, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!» Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?» E, quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò. Allora quelli che erano nella barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Veramente tu sei Figlio di Dio!»

Breve commento

TESTIMONIANZA – Anche noi siamo! Basta smettere di tacere (da http://losguardodinoemi.wordpress.com)

Carissime amiche e amici, quanto ci vorrà perché si capisca veramente che noi lesbiche, gay e trans non siamo marziani ma creature di Dio come le e gli etero?
Anche noi abbiamo genitori e a volte fratelli e sorelle, anche noi siamo meravigliosi bambini, adolescenti, giovani, adulti, anziani. Anche noi abbiamo sentimenti, progetti, speranze, idee, dubbi, facciamo scelte etiche, spirituali, emotive, razionali. Anche noi sbagliamo, conosciamo rimorsi e pentimenti.
Anche noi abbiamo passioni artistiche, scientifiche, leggiamo Kant e tifiamo allo stadio, andiamo a messa e in discoteca, ci piace Mozart e Gianna Nannini, Luchino Visconti e Muccino, leggiamo Saviano e abbiamo problemi di lavoro, dolori, malattie.
Anche noi ci chiediamo il senso della vita, il mistero della morte e, se credenti, chi è Dio e, se atei, tutto finisce e basta. Si potrebbero citare tante cose grandi e piccole ma è tempo di dire l’unica differenza tra noi lesbiche e le etero: una ragazza lesbica si innamora di una ragazza, restando in ambito femminile.
Questo è noto ma meno conosciuto è che la parola lesbica deriva dall’isola greca di Lesbo in cui per un certo lasso di tempo visse la grandissima poetessa Saffo che tra il settimo e il sesto secolo prima di Cristo compose liriche di cui ci sono giunti frammenti in cui raccontava dei suoi amori verso alcune donne.
Stimata dai suoi contemporanei Saffo venne derisa dai posteri secoli dopo e la parola lesbica venne usata in senso dispregiativo e ancora oggi ha un’ingiusta valenza negativa e denigratoria. Nel corso dei secoli condanne, torture, disprezzo hanno tormentato milioni di donne innocenti, colpevoli solo di amare altre donne.
In società maschiliste in cui le donne erano considerate esseri inferiori o solo “oggetti”, tanto peggio se trasgredivano alla morale. Dovevano essere solo spose fedeli in matrimoni combinati. Ancora oggi parte della società ostenta astio verso le lesbiche e la gerarchia cattolica condanna l’omosessualità.
Invece il movimento Glbt da oltre trent’anni lotta pacificamente per i diritti umani, legali, l’aiuto e il sostegno, la diffusione di cultura, nei Gaypride, nelle manifestazioni, nelle veglie di preghiera. Il ‘68, il femminismo, il cinema e la musica hanno certamente concepito una società contro ogni discriminazione.
Nella chiesa cattolica, in quella valdese e in altre si sono aperte nuove vie ma, ancora oggi, incontriamo difficoltà, conflitti e paure. La realtà che la diversità è una ricchezza per l’umanità è una semplice verità ma ancora compresa da pochi.
Nessuna causa fisica è stata trovata per questa variante dell’amore, le spiegazioni psicologiche sono discutibili e gli esorcisti uno strascico di medioevo. Per gli indiani del nord America l’omosessualità era una scelta dell’anima e questa è l’unica ipotesi veramente razionale, e stupendamente spirituale, che io abbia letto (…). Lavinia Capogna

Canto – Inno 148

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Sapienza 11, 24-26
Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l’avessi chiamata all’esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita.

Breve commento – Racconto di Ray Bradbury

TESTIMONIANZA – Il gruppo La Scala di Giacobbe

Siamo un gruppo di persone gay e lesbiche diverse per età, provenienza e percorsi di vita. Ci sono tra noi credenti della comunità cristiana di base di Pinerolo, cattolici, protestanti, cristiani senza chiesa, persone che non si definiscono credenti ma si sentono in ricerca su cammini diversi. Ci accomuna la voglia di stare insieme in amicizia, il desiderio di riflettere sulla nostra identità affettiva e sessuale partendo dalla nostra esperienza, l’apertura ad un cammino spirituale. Il gruppo è nato nell’autunno 2001 presso la comunità di base come momento di incontro, di amicizia, di riflessione e di confronto. All’inizio era formato soprattutto da persone abitanti nella zona di Pinerolo, ora si sono aggiunte persone provenienti da varie regioni d’Italia. Ci incontriamo di solito il terzo fine settimana del mese. L’incontro del sabato inizia spesso con un incontro biblico-teologico; dopo cena approfondiamo la discussione oppure guardiamo un film a tematica omosessuale. La domenica mattina partecipiamo all’eucaristia comunitaria, alla quale contribuiamo con le nostre riflessioni sulle letture bibliche. Dopo il pranzo ci troviamo a discutere su temi che abbiamo scelto, non solo religiosi ma anche di attualità, con momenti di animazione o attraverso la lettura comune di un testo.

“Le strade si aprono e si percorrono solo insieme, tutti/e insieme, quanti/e credono nell’amore e nella libertà che è fatta di convivialità delle differenze. Forse che, nel cammino della vita, gay, lesbiche, trans ed eterosessuali non cerchiamo gli stessi sentieri di amore, di giustizia, di tenerezza, di felicità? Non cerchiamo forse tutti e tutte un mondo dove ci si accolga gli uni le altre, dove ci sia più “posto” per ogni persona e meno egoismo? (…) Continuando a “chiedere il patentino”, siamo noi che non abbiamo liberato la nostra coscienza e, anziché praticare un dignitoso confronto, ricadiamo nella malattia dell’obbedienza ecclesiastica a qualunque prezzo. Forse, ripensando alle teologie femministe e alle teologie della liberazione, ci accorgiamo che i frutti migliori sono cresciuti là dove “ci si è presi” la gioia ed il coraggio di non chiedere più il permesso, ma di riflettere, agire, vivere dentro le chiese in vera libertà.
”Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto” (Matteo 7,7-8): come ci ha insegnato Gesù, l’unica porta alla quale i credenti devono bussare è la porta di Dio. Ecco perché ha sempre più senso il nostro “esserci” senza ridurci al pensiero dominante. Ecco perché una presenza dialogica, “disobbediente” in nome dell’obbedienza al Vangelo… è sempre feconda e non cede alla tentazione di mettersi da parte. (…) Poter fare tutto questo alla luce del sole, senza doverlo nascondere, accettare consensi e dissensi, essere sollecitati a “cercare ancora”, a “cercare sempre” non è forse un regalo di cui dovremmo benedire Dio cento volte al giorno? E’ in atto, ci sembra, un cammino in cui possono intrecciarsi pazienza, audacia, comunione e anticipazione, senza mai isolarsi dalla realtà delle chiese e della società in cui l’Evangelo ci richiede di essere pietre vive, oper
ai “vigilanti” del regno di Dio”.

(da: www.viottoli.it/fedeomosessualita/amoregaylesbico/camminocomunitario.html)

Canto – Inno 329

Liberi interventi dell’assemblea

Recitiamo insieme il Padre nostro

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome.
Venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori. Non esporci alla tentazione ma liberaci dal male.
Tuo è il Regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Canto – Inno 50

Benedizione

Il Signore ci benedica e vegli su di noi!
Vegli sulla nostra vita e sul nostro amore, affinché esso possa cacciare via la paura.
Il Signore ci sorrida con bontà e ci conceda i Suoi doni.
Ci conceda il dono di saper accogliere l’altro/a e in lui, in lei, riconoscere un fratello, una sorella
Il Signore posi su di noi il Suo sguardo e ci dia pace e felicità.
Ci dia di seguirLo sulla strada della pace, per cercare, nel Suo nome, la felicità e la giustizia per ogni essere umano.
Amen

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Racconto di Ray Bradbury (da: Cronache Marziane, 1954)

Padre Peregrine tracciò una circonferenza in mezzo alla lavagna. « Questo è Cristo, il figlio del Padre. »
Finse di non udire la brusca sospensione di fiato degli altri padri.
«Questo è Cristo in tutta la sua gloria» continuò.
« Parrebbe un problema di geometria» osservò padre Stone.
« Paragone fortunato, dato che è con dei simboli che qui abbiamo a che fare. Cristo non è meno Cristo, lo ammetterai, sia che lo si rappresenti come un circolo, sia che lo raffiguriamo come un quadrato. Da secoli la croce è stata il simbolo del suo amore e della sua sofferenza. Per cui questo circolo rappresenterà il Cristo marziano. È così che noi Lo porteremo su Marte. » I padri si mossero a disagio, guardandosi gli uni con gli altri.
« Lei, fratello Mathias, creerà, col vetro, un modello di questo circolo, un globo, quindi, colmo di un fuoco lucente. Lo porremo sull’altare.» .
« Un trucco magico piuttosto meschino, direi » mormorò padre Stone.
Padre Peregrine riprese pazientemente:
«Anzi. Noi diamo loro Dio in un’immagine comprensibile. Se Cristo fosse venuto a noi sulla Terra sotto forma di piovra, Lo avremmo accolto prontamente? È stato forse un meschino trucco di prestidigitazione da parte del Signore mandarci il Figliuolo Gesù in forma di uomo? Dopo che avremo consacrato la chiesa che costruiremo qui e santificato l’altare e questo simbolo, credi che Cristo rifiuterebbe di scendete nella forma che abbiamo davanti a noi? Credi che Gesù rinneghi le immagini del Cristo nero dai capelli crespi che molti neri, devoti cristiani, hanno dipinto a loro immagine? Io so che tu, nel tuo cuore, non lo faresti.»
« Ma il corpo di un animale senz’anima!» disse fratello Mathias.
(…) Noi dobbiamo costruire una chiesa tra quelle colline, vivere con quegli esseri pensanti, scoprire i loro particolari modi di peccare, i modi stranieri, non umani, e aiutarli a trovare Dio.»
I padri non parvero entusiasti dell’idea.
«Forse perché sembrano così bizzarri alla vista? » si chiese padre Peregrine. «Ma che cos’è mai la forma? Null’altro che la coppa per l’anima fiammeggiante che Dio ci ha dato, a tutti. Se domani scoprissi che gli elefanti di mare improvvisamente posseggono il libero arbitrio, capacità d’intelletto, sapessero bene quando fare una data cosa è peccato, conoscessero il valore della vita e temperassero la giustizia con la misericordia e, la vita con l’amore, allora potreste essere certi che io andrei a costruire una cattedrale sotto il mare. E se i passeri dovessero, miracolosamente, per volere del Signore, ottenere domani anime eterne, io caricherei una chiesa di elio e mi darei a rincorrerli per il cielo e li seguirei ovunque, perché tutte le anime, quale che sia la forma che le contiene, se hanno il libero arbitrio e sono consapevoli dei loro peccati, arderanno tra le fiamme dell’inferno, ove non siano stati loro impartiti i sacramenti. E non vorrei nemmeno lasciar bruciare una sfera marziana nell’inferno, perché si tratta di una sfera soltanto ai miei occhi. Quando li chiudo, quella che mi sta davanti è un’intelligenza, è amore, è un’anima… e io non devo rinnegarla.. »
« Ma quel globo di vetro che tu vorresti mettere sull’altare… » protestò padre Stone.
« Accennavo poco fa al colore della pelle di Gesù come se lo immaginano molti bambini neri» rispose padre Peregrine imperturbabile. «Ma possiamo considerare i cinesi, se preferisci. Che specie di Cristo credi che i cristiani cinesi adorino? un Cristo orientale, naturalmente. Abbiamo visto tutti scene della Natività orientali. Com’è vestito Cristo? all’orientale,: naturalmente. Dove si muove? in ambienti tipicamente cinesi, tra bambù, montagne nuvolose, alberi contorti. Ha gli occhi obliqui, gli zigomi alti e sporgenti. Ogni paese, ogni razza aggiungono qualche cosa di loro proprio a nostro Signore. Mi viene in mente la Vergine di Guadalupa, a cui tutto il Messico si reca a rendere omaggio. Hai osservato la sua epidermide? i quadri che la raffigurano? è di pelle scurissima, come quella dei suoi fedeli. È forse cosa blasfema, questa? Tutt’altro! Non è logico che gli uomini debbano accettare un Dio, vero o non vero che sia, con una pelle di colore diverso dalla loro. Spesso mi domando come riescano i nostri missionari a convertire i pagani, nel centro dell’Africa, con un Gesù dalla pelle bianca come neve.
Forse perché per molte, tribù africane il bianco è colore sacro. Comunque, non la forma, ma la sostanza conta; ecco perché non possiamo aspettarci che questi marziani accettino una forma assolutamente estranea alla loro esperienza. Daremo loro Cristo a loro immagine e somiglianza. »
« C’è un errore nel tuo ragionamenti, padre Peregrine » disse padre Stone. « I marziani non ci sospetteranno d’ipocrisia? si renderanno pur conto del fatto , che noi non adoriamo un Cristo rotondo, globulare, ma un uomo come noi, con la testa e due braccia. Come spiegheremo loro la differenza? »
« Mostrando loro che non ce n’è nessuna. Cristo colmerà ogni vaso che gli sia offerto. Corpi umani o globi, Egli vi è presente, e ognuno adorerà la stessa cosa in maniera diversa. Ti dirò di più: noi dobbiamo credere in questo globo che diamo ai marziani. Dobbiamo credere in una forma che, come forma, non ha significato per noi. Questo sferoide sarà Cristo. E, dobbiamo ricordarci che noi stessi e la forma del nostro Cristo della Terra sembreremmo privi di significato, ridicoli, vero e proprio spreco di materia a questi marziani.»
Padre Peregrine depose il gesso che aveva in mano. « Ed ora andiamo su quelle alture a costruire la nostra chiesa.»