Bangladesh – Ciclone Aila: 200 morti e 500.000 sfollati

Alla redazione di Viottoli

sono Alessandro, il missionario freelance dal Bangladesh. La notte del 24 maggio siamo stati colpiti da un tremendo ciclone che ha seminato morte e distruzione. Poi tutto quello che ne consegue. Mancanza di cibo, di acqua potabile, i fiumi hanno rotto gli argini e sono straripati, dunque non ci sono posti dove stare. Una tragedia.

Ma, mi sono accorto con un certo shock, che in Italia non se ne è parlato per nulla. E qui di contro, vedo che le grandi organizzazioni non governative e anche governative, non si stanno muovendo. Forse perchè 200 morti e 500 mila sfollati, epidemie di colera e tifo, non sono sufficienti per fare notizia?

Questo mi fa pensare che l’informazione di queste catastrofi non sia più in mano alle agenzie informative, ma alle organizzazioni di cooperazione. Se hanno un interesse nell’intervento, fanno fuoco e fiamme perchè la notizia si dirami presto e in tutto il mondo. E possibilmente più tragica della tragica realtà.

Se non sussite la volontà di un intervento, allora la cooperazione non fa passare la notizia. Le uniche agenzie che hanno messo un trafiletto su internet sono la Reuters e la ASCA

Quand’è che finiremo con tutti questi giochini politico economici, le gare di solidarietà finte, le false informazioni? Quand’è che cominceremo a pensare che 200 morti a New York e 200 morti a Chalna sono la stessa identica cosa?

Vi chiedo solo di divulgare la notizia, se potete, attraverso i vostri canali. Potete visitare il sito www.filodijuta.it per vedere di pescare qualcosa in più
Vi saluto e vi ringrazio.