La destra euroscettica fonda un nuovo gruppo

di Paolo Acunzo
da www.aprileonline.info

Forte di 55 eletti, è stato costituito il gruppo “Riformatori e conservatori europei” (ECR) al Parlamento di Strasburgo. Si tratta del quarto gruppo per consistenza (dopo quello popolare, socialista e liberale) e ha soffiato la posizione ai verdi fermi a 53 parlamentari. A capo del nuovo raggruppamento eurofobico, xenofobo e populista il probabile futuro primo ministro del Regno di sua maestà britannica, il giovane conservatore David Cameron

Ovviamente era nei fatti. La destra euroscettica, xenofoba e populista, vera vincitrice in Europa delle ultime elezioni, forma il più grande gruppo della sua storia al Parlamente europeo. Forte di 55 eletti, infatti, è stato costituito il gruppo “Riformatori e conservatori europei” (ECR) al Parlamento europeo. Si tratta del quarto gruppo per consistenza (dopo quello popolare, socialista e liberale) e ha soffiato la posizione ai verdi fermi a 53 parlamentari. A capo di questo raggruppamento eurofobico il probabile futuro primo ministro del Regno di sua maestà britannica, il giovane conservatore David Cameron, che è uscito dal PPE giudicandolo troppo europeista per i suoi gusti.

Proprio i conservatori britannici con i loro 26 eletti sono la colonna portante del gruppo, insieme ai 15 deputati polacchi del PiS dei gemelli Kaczynski, (precedentemente membri del gruppo UEN – Unione delle Nazioni, dove faceva parte anche AN) e ai 9 cechi dell’ODS dell’ormai famoso anche in Sardegna ex primo ministro Mirek Topolanek, ex PPE.

Pur se queste 3 formazioni raggiungano da soli una certa consistenza, il regolamento del Parlamento Europeo impone che per fondare un nuovo gruppo occorrono 25 eletti da almeno 7 paesi membri. Per raggiungere tale risultato la neo eurodestra ha dovuto imbarcare un pò di tutto al suo interno: un eletto ungherese del forum democratico ex PPE; uno dell’unità cristiana olandese e un finlandese del partito di centro, entrambi ex liberali; oltre ad eletti austriaci e irlandesi di libertas, lista transnazionale nata dalla vincente campagna referendaria irlandese per il No al Trattato di Lisbona; fino ad arrivare all’eletto in Belgio per le Fiandre indipendenti e all’eletto lettone del partito nazionale che durante le proprie manifestazioni sfoggia icone di Hitler.

Tutti i membri del nuovo gruppo hanno dovuto aderire alla cosiddetta “Dichiarazione dei principi di Praga” vero manifesto della destra euroscettica europea. Principi cardine di tale dichiarazione sono una regolazione minimale del mercato, la centralità della famiglia nella società, la lotta all’immigrazione e all’abuso alle procedure di diritto d’asilo, oltre ovviamente alla opposizione alla idea di Federalismo europeo, propugnato da Altiero Spinelli proprio dagli stessi banchi di Strasburgo in tempi migliori per l’Europa.

Ora bisognerà vedere quale impatto e successo avrà questo gruppo al Parlamento europeo, ad iniziare dal 15 luglio, data della prima riunione dell’assemblea che dovrà subito pronunciarsi riguardo importanti nomine come quella del Presidente della Commissione europea e dello stesso Parlamento. Il PPE ha già aperto le trattative alla ricerca dell’appoggio del nuovo gruppo nato da una sua costola, avendo bisogno di voti per far riconfermare il suo candidato Barroso. La questione è: quale colpo dovrà subire il processo di integrazione europea in cambio?