Il pacchetto sicurezza diventa una nuova legge ‘italiana’

di Giacomo Corticelli
da www.peacereporter.net

Il Ddl 733B è stato votato giovedì con voto di fiducia al Senato con 157 voti favorevoli, 124 contrari e 3 astenuti. Il provvedimento fortemente voluto dalla Lega Nord è diventato legge di Stato. Il governo ha votato in meno di 24 ore il pacchetto di norme in materia di pubblica sicurezza. Ecco i passaggi principali che caratterizzano la nuova normativa, facendo particolare riferimento ai cittadini migranti.

Inasprimento delle pene per gli irregolari. I nuovi articoli previsti dalla legge introducono il reato di immigrazione irregolare per i cittadini extraeuropei e apolidi senza permesso di soggiorno. Chiunque tenti ”l’ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato è punito con l’ammenda da 5 mila a 10 mila euro” e sarà immediatamente espulso dal questore anche senza il nulla osta dell’autorità giudiziaria, tranne nei casi di richiesta di protezione internazionale.

Sono anche state inasprite le pene per chi procura o agevola ingressi illegali con la detenzione fino a 5 anni, oltre a quelle per chi affitta immobili a persone senza il permesso di soggiorno. La detenzione all’interno dei Cie (Centri Identificazione Espulsione) viene prolungata fino a 180 giorni, il massimo previsto dai regolamenti in materia dell’Unione Europea, ma il questore potrà comunque procedere con l’espulsione prima del decorso di tale termine.

Dopo il periodo necessario agli accertamenti, il migrante dovrà essere accompagnato – quando possibile – alla frontiera o nel paese di provenienza, oppure riceverà l’ordine di lasciare il territorio dello Stato entro cinque giorni. La pena prevista per ”lo straniero che senza giustificato motivo permane illegalmente” è la reclusione da 1 a 4 anni.

I pubblici ufficiali, con l’esclusione di medici e presidi, saranno obbligati alla denuncia di chi rifiuta di esibire il permesso di soggiorno. Gli irregolari non potranno quindi presentarsi agli uffici della pubblica amministrazione per ottenere licenze, autorizzazioni, iscrizioni, atti di stato civile o aver accesso ai servizi pubblici.

Più vincoli al permesso di soggiorno. La richiesta di rilascio del permesso di soggiorno sarà ”sottoposta al versamento di un contributo fra un minimo di 80 e un massimo di 200 euro”, con l’esclusione delle richieste d’asilo e per motivi umanitari. E’ inoltre previsto il superamento di un test di conoscenza della lingua italiana e la sottoscrizione di un ”accordo di integrazione finalizzato alla convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri”.

L’accordo prevederà ”specifici obbiettivi di integrazione” e sarà articolato per crediti. La perdita integrale di questi ultimi revocherà il permesso di soggiorno e comporterà ”l’espulsione dello straniero dal territorio dello Stato”. I maggiori incassi dell’Erario derivanti da queste norme, sarà destinato dal Ministero dell’Interno al ‘Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione’, alla ”cooperazione e assistenza ai Paesi terzi in materia di immigrazione” e ”alla copertura degli oneri connessi alle attività istruttorie”.

Ronde e oltraggio a pubblico ufficiale. La legge riconosce ai sindaci, d’intesa coi prefetti, la possibilità di avvalersi associazioni di cittadini ”volontari per la sicurezza”, purché siano disarmati, senza divise o simboli di partiti politici. La loro funzione sarà quella di segnalare le situazioni di illegalità e disagio sociale alle Forze dell’ordine, ma non potranno intervenire in nessun caso.

Queste associazioni dovranno essere iscritte presso le prefetture competenti. La priorità sarà data alle associazioni di ex appartenenti alle Forze dell’ordine o altri corpi dello Stato. Viene anche reintrodotto il reato di oltraggio a pubblico ufficiale per ”chiunque in luogo pubblico e in presenza di più persone, ne offende l’onore ed il prestigio”. La pena prevista è la reclusione fino a 3 anni se ”la verità del fatto è provata”, ma può essere maggiore ”se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato”.