Ru486: si preparano punizioni “esemplari”

di http://femminismo-a-sud.noblogs.org

Avete letto della discussione che riguarda la RU486 e le reazioni successive alla decisione dell’aifa. Reazioni che secondo la Aspesi denotano la “volontà di punire”.

Al Ministero, come previsto le provano tutte per rendere vana qualunque decisione, per fare ostruzionismo, ritardare ancora e rendere più difficile l’uso di quella pillola.

Leggo su repubblica di oggi a proposito delle regole che sacconi e la roccella stanno preparando per riaggiustare la applicazione della 194, compreso l’uso della ru486:

“Punto primo, ricorso alla Ru486 solo a condizione che l’espulsione dell’embrione coincida col ricovero obbligatorio. Punto secondo, subordinare l’utilizzo della pillola alle sole donne che superano una sorta di test socio-psicologico, sulla scia del questionario adoperato in Francia, dove l’aborto chimico è datato 1988. Il test consentirebbe di vietare la pillola per le categorie considerate più a rischio: le donne che non hanno conoscenze linguistiche adeguate (straniere da poco in Italia), chi risiede ad oltre un’ora da un ospedale, chi non ha un’alta tolleranza al dolore, le donne sole o prive di assistenza, quelle prive di un’auto. È una bozza, un’ipotesi in cantiere che tuttavia – sanno bene al ministero – non potrà essere imposta, semmai pilotata attraverso protocolli di intesa con le Regioni.”

A proposito della pillola su altra fonte leggo:

Il mifepristone, correntemente denominato RU486, è un antiprogestinico di sintesi utilizzato come farmaco per indurre l’interruzione della gravidanza entro i primi 49 giorni di amenorrea (in alcuni paesi fino a 63); il farmaco, che si assume per via orale, è commercializzato in Francia con il nome Mifégyne e negli Stati Uniti col nome di Mifeprex.
Attualmente la RU486 è in uso in tutti i Paesi della Comunità Europea, ad eccezione di Italia (in cui la RU486 è attualmente in fase di sperimentazione soltanto in alcune regioni) e Irlanda.
Rispetto al tradizionale metodo dell’aborto per aspirazione, la RU-486 presenta una serie di vantaggi:
non richiede invervento chirurgico e anestesia;
non comporta i rischi legati alle complicazioni possibili dell’intervento chirurgico (rottura dell’utero, lacerazioni del collo dell’utero, emorragie ecc.);
può essere utilizzata nelle prime settimane di gravidanza, mentre l’aspirazione viene eseguita generalmente dopo la 7° settimana (interrompendo lo sviluppo dell’embrione in una fase precedente si ottiene il duplice risultato di interrompere la gravidanza in un momento in cui lo statuto di persona è difficilmente sostenibile e di ridurre le complicazioni per la donna).

La politica del ministero sacconi con la collaborazione della roccella, come nel caso englaro, volge verso un accanimento terapeutico. Una persecuzione alle persone, alle donne. Le regole che vogliono inserire di fatto impediscono l’uso della pillola:

– l’espulsione dell’embrione per quello che ne so non può essere prevista. Chiedetelo alle donne che hanno abortito spontaneamente. Semplicemente accade e subordinare l’uso della pillola al ricovero DURANTE l’espulsione (non dopo, ma esigono che accada proprio lì) significa ricoverare le donne per giorni, quindi niente day hospital, quindi passaggio più lungo ed estenuante rispetto all’aborto chirurgico per il quale è previsto un solo giorno di ricovero, oppure significa avere la palla di vetro e stare con la valigia pronta e il motore della macchina acceso, con un altissimo livello di stress, per soddisfare le morbose elaborazioni della signora roccella & company.

– il test socio – psicologico è un modo per fare ulteriori pressioni alle donne. Un ricatto. Una umiliazione nelle umiliazioni. Un modo per dire che le donne sono “irresponsabili e incoscienti” a priori, perciò necessitano di un test che certifichi che sono in grado di intendere e volere. Un modo per dire che le donne hanno bisogno sempre di tutori e mai e poi mai si può lasciarle a gestire il proprio corpo autonomamente. Un modo per gestire le nostre vite e le NOSTRE scelte. Un modo per offenderci. Già la legge 194 richiede un passaggio in consultorio e un colloquio obbligatorio con una persona che ascolterà le ragioni della scelta delle donne. Quello cui si riferisce la Roccella invece è simile al ricatto che fanno i volontari del movimento della vita quando mettono piede in un consultorio. Ricattano le pazienti, insistono affinchè cambino idea, continuano a terrorizzarle parlando loro di anime perdute e delle “conseguenze psicologiche che subiranno dopo”.

– istituire l’obbligo di un test con la intenzione di vietare l’uso della pillola ad alcune categorie è già un abuso specie se tra queste categorie vi sono donne considerate a rischio solo perchè non dispongono di “qualifiche” che la signora roccella esige. Per la roccella evidentemente essere straniere è “un rischio” (non si capisce perchè a parte che per le leggi liberticide e razzista del governo di centro destra rispetto alle quali la roccella non si oppone). Per la roccella evidentemente il documento dovrebbe essere scritto solo in italiano, così come il consenso informato, senza l’uso di nessuna mediazione culturale che agevoli l’accesso ai servizi – garantito costituzionalmente – anche alle donne straniere. Le altre categorie a rischio sono appunto quelle subordinate alle idee malsane diffuse dal ministero. Sarebbe un impedimento all’uso della pillola il non vivere esattamente a due passi, se non dentro l’ospedale. L’essere single – per quelle classificate in quanto “donne sole o prive di assistenza” – è di sicuro un impedimento. Quale impedimento più grande per la morale della roccella & company dell’essere così puttanamente “sola”, sessualmente attiva e per di più intenzionata ad abortire. L’inferno, mie care, vi tocca l’inferno. Il possesso dell’auto poi sarebbe la chicca tra le chicche. Perchè non stabilire allora anche la marca. Siamo in epoca di privatizzazione, deregulation e tagli alla spesa sociale quindi perchè non usare questa occasione per farsi sponsorizzare dalla fiat per esempio. Si può dire che tutte le donne che non sono munite di auto fiat non potranno accedere alla pillola. Ovvero: come discriminare le donne sulla base del loro portafoglio. Se puoi permetterti solo una bicicletta niente pillola. La pillola solo per le ricche “amiche” del premier tra un utilizzo e un altro.

– Poi c’e’ la storia della soglia di sopportazione del dolore che meriterebbe un capitolo a se. Qui ci limitiamo a dire che le donne sopportano il dolore da sempre. Che l’aborto chirurgico è doloroso. Più doloroso. Un aborto chirurgico si fa dilatando la bocca dell’utero. Ti infilano qualcosa dentro.Ti fanno male. Una espulsione spontanea non causa altrettanto dolore. Causa contrazioni, dolorose certo ma non quanto un aborto chirurgico. Causa dolori successivi per il riassestamento dell’utero ma non quanti ne causano le pillole che ti prescrivono dopo un aborto chirurgico per farti restringere la bocca dell’utero che non si è dilatata naturalmente. Come se ti prendessero a martellate dentro. Ha mai abortito la Roccella? Se il suo santo utero non ha mai provato i dolori di cui parliamo allora dovrebbe tacere e smetterla di raccontare favole per ubbidire, prona, ai desideri dei suoi padri e padroni ecclesiastici. L’aborto clandestino è mortale, quello chirurgico e assistito è dolorosissimo, quello a seguito della pillola è meno invasivo e doloroso. Le proposte del ministero sacconi/roccella/clero mirano semplicemente a punirci con una cludeltà e una ferocia senza pari. L’inquisizione del 2009 che richiede di imporre le regole di un credo anche alle persone che non lo sposano e che vogliono vivere in uno stato laico avendo garanzia di fruire di diritti che ogni stato laico dovrebbe fornire.

Queste le “idee” originali che dal ministero dell’accanimento sui corpi vengono diffuse. Ne attendiamo altre, pronte a commentarle e ad opporci ad esse. Altrettanto ridicole e medioevali.
< br>Noi ne suggeriamo una: scrivere ad esempio che tutto ciò non è vincolante per chi non è cattolico. Se scelta di fede deve essere almeno sia applicata la costituzione. Io non sono cattolica e dunque non seguo le regole della chiesa e della roccella.