Chiare fresche e dolci acque, clandestine e nucleari

di Doriana Goracci
da www.reset-italia.net

La cronaca mi investe con la forza delle chiare fresche e dolci acque nucleari, le pressioni e le depressioni che ne derivano e che a quanto pare vedono Montalto di Castro tra i 10 siti candidati per le prime quattro centrali che dovranno segnare la prima fase del ritorno del nucleare in Italia. “Il sito viterbese unirebbe la presenza dell’acqua di mare insieme alla scarsa sismicità”. Ad inizio del 2009, il destino era già chiaro, fuso e freddo, su quali sarebbero stati i luoghi opportuni: ” Montalto, Trino, Caorso, Latina ritorno al passato per le centrali“.

E ancora riporto: “La mappa della nuova Italia nucleare allo studio della Commissione Scajola è dunque ancora tutta da scrivere. Il ministro alle attività produttive ha assicurato di avere in tasca un elenco “segreto” di 34 comuni pronti a ospitare le centrali tra cui uno in Sicilia (pare nel ragusano) e uno in Sardegna. Ma a parte queste misteriose new entry, in pole position ci sono le stesse cinque aree – Trino Vercellese, Caorso (Piacenza), Montalto di Castro (Viterbo), Garigliano (Caserta) e Latina – dove vent’anni fa funzionava l’atomo made in Italy. E in questi giorni starebbe prendendo quota proprio la candidatura di Montalto per il ritorno tricolore al nucleare. Il vantaggio di questi siti? Hanno conservato le licenze necessarie alla costruzione, hanno disponibilità dell’acqua necessaria come pane a questi impianti e hanno un rapporto già “rodato” con il territorio”.

L’aveva detto il ministro Scajola: “Classifi­cheremo i siti per sicurezza e collocazione ideale, l’approc­cio sarà il confronto e la con­divisione. Abbiamo la disponibilità di enti locali ad accogliere le centrali. Sarà un affare per il Paese e uno ancora più grosso per i territori”.

Sembra che tutto sia già stato detto, fatto e squagliato. Allora scriverne… perchè e di che? Ne faccio una metafora letteraria, dal momento che in questo viterbese ci vivo, magnifico di acque per coste e laghi, sorgenti e terme, e papi e confraternite e sante ed eserciti e acque…

La prendo alla larga, anzi dato il tema, prendo il largo con l’aiuto dell’Eco della Maremma, datato 16 novembre 2007, scritto da Fortunato Ziaco e scusate se è lunga ma mi appare emblematica la Comitiva pro Energia: “La Confraternita di Misericordia di Montalto di Castro, su suggerimento del proprio Correttore Spirituale Don Federico Boccacci, ed approvato all’unanimità dal Consiglio della medesima, ha eletto a proprio Patrono San Carlo Borromeo, arcivescovo della Diocesi di Milano, infaticabile soccorritore durante la pestilenza che colpì la Diocesi durante il suo mandato.

Per tale motivo la Confraternita ha creduto opportuno promuovere per l’11 novembre un giorno particolare durante il quale si approvasse ufficialmente il patrocinio di questo Santo della Carità… sono convenute oltre ovviamente il Vescovo anche le Autorità civili con il Sindaco Salvatore Carai accompagnato da diversi Assessori comunali, le consorelle Confraternite della provincia (Viterbo, Marta, Bolsena, Vetralla e Pescia Romana), al gruppo Fratres di Pescia Romana, all’A.V.I.S., alla Protezione Civile, alla Polisportiva..a giornata è poi proseguita presso la Centrale Enel “Alessandro Volta” di Montalto, dove tutti gli invitati, compreso il Vescovo e le autorità, sono stati accolti con grande cordialità dal Direttore della Centrale Ing. Gaetano Starace, che, brevemente, ha illustrato a tutti il funzionamento della centrale medesima.

Dopo l’aperitivo offerto presso il Centro Informazioni della Centrale, è seguito un fraterno momento conviviale presso la mensa della Centrale stessa a cui hanno partecipato molto volentieri sia il vescovo, l’Ing. Starace con la sua Signora che le autorità civili e militari. Al termine del pranzo il Vescovo, accompagnato dal Direttore, ha visitato la Centrale, mostrandosi particolarmente interessato ed ha portato il suo saluto al personale in servizio presso la sala comando della Centrale stessa. E’ così trascorsa una giornata che ha visto la realizzazione del desiderio di Don Federico: l’essere uniti in una grande famiglia con il proprio Pastore e la gentilezza, unita alla grande disponibilità, dell’Ing. Gaetano Starace; ad ambedue le personalità va il ringraziamento sincero di tutti i volontari con il semplice motto delle Misericordie “Che Iddio ve ne renda merito”.

L’autore dell’articolo, che sposa bene gli interessi trasversali della Misericordia e della società civile e imprenditoriale, è nei fatti come appena si evince, anche il Coordinatore della stessa.

Un po’ come un altro autore indefesso, Don Salvatore Del Ciuco, così attento all’ambiente e al rispetto della Polis, che su un giornale locale, lesto nella pubblicazione, scrive:”Non sarebbe più semplice che i nostri amministratori facessero ‘cambiar casa’ ai suonatori di bongo? Perché farli suonare nel cuore della città? Perché non far loro rispettare le norme che vietano di superare i decibel e di cessare il fracasso all’una di notte?”

I media viterbesi, on line in carta e dell’etere,in questo periodo festivo non hanno orecchi per certe bazzecole new ventennali, tant’è che l’Arcivescovo di Viterbo, Lorenzo Chiarinelli, si rivolge allo scriva che ha edito il suo ennesimo faticoso contributo nell’attesa dell’Evento settembrino – Papa e Papi a Viterbo per la Santa – così:”Don Salvatore, rallegramenti e grazie! Chi ha il culto della memoria sa offrire gli strumenti per capire senza banalizzazione il presente e consente di aprire nuovi scenari al futuro.

Ripensare ai 50 Papi, che, in tempi, modalità, intenzioni diverse, hanno preceduto questa Visita, varrà felicemente ad accogliere, comprendere e gioire per il dono di grazia e di affetto che il Santo Padre Benedetto XVI, viene a portare alla Chiesa di Viterbo, alla Città capoluogo, a Bagnoregio, a tutto il territorio. Grazie e auguri!”

Accade poi che in certe acque fresche, ha trovato refrigerio per sempre una clandestina appena battezzata tale. Si tratta di una ragazza tunisina di 27 anni , Fatima Aitcardi: si è gettata nel fiume a Ponte San Brembo, vicino a Bergamo. La pressione della LeggeSicurezza, aveva depresso anche lei, mai riuscita a diventare regolare e così ha trovato ospitalità in acque accoglienti, come non lo sono mai stati i Cpt, malgrado lo sforzo e i commenti di una Turco o di un Napoletano, oggi dolorosamente indignati.

Nessuna follia in queste cronache, solo” insensatezze” , loro e altrui.

L’ immagine di una donna, adagiata sull’acqua come Ofelia, lei all’oscuro di tutto, mi ritorna alla mente: “ Ofelia, quando seppe che suo padre era morto per mano dell’uomo che amava, fu sconvolta al punto che la sua mente vacillò. Il suo comportamento divenne svagato e assente, i suoi gesti insensati. Cominciò a girare per le sale del palazzo reale, donando fiori alle altre dame di corte, e dicendo loro che erano per il funerale del suo amato padre.

Prese a cantare canzoni d’amore e di morte e a cantilenare frasi senza senso.Ungiorno, durante i suoi vagabondaggi, giunse presso ad un torrente nel quale si specchiava un salice imponente. Aveva raccolto nei campi margherite e ranuncoli e ne aveva fatto delle ghirlande. Le vennel ‘idea di adornare i rami dell’albero e cercò di arrampicarsi reggendosi sui rami sottili.Ma uno di questi si spezzò ed Ofelia cadde nel ruscello, tenendo ancora in grembo le ghirlande.

Le sue ampie vesti rigonfie la tennero un po’ a galla, mentre lei, invece di chiedereaiuto, cantilenava vecchie canzoni, come se fosse insensibile a ciò che le stava accadendo.Non ci volle molto perché le sue vesti appesantite dall’acqua, la trascinassero sul fondo fangoso del torrente, spegnendo per sempre il suo canto melodioso”.

Penso dunque e con ragione precisa che avremo negli anni un futuro nucleare ed energetico senza pari, a
l ritmo di queste pressioni. Peccato che ne manchi una, quella che ha tenuto e forse ancora oggi tiene senza acqua migliaia di persone nel Napoletano , perchè si sa, le stagioni fanno i capricci e dagli annegati in macchina per la pioggia , si passa alla de-pressione.

Esagerati! come ha detto Carlo Pontecorvo della Ferrarelle, “l’acqua minerale è una commodity e il vero valore è nel marchio”. E le centrali, quelle lambite dalle chiare fresche e dolci acque, saranno pronte nel 2018. Avanti tutta, con la cooperazione, e beviamo, beviamo tant’ acqua che così facciamo le bollicine e andiamo su, come Ofelia che galleggiava, inerte.

” Che Iddio ve ne renda merito”, di tutto quello che pensate e fate.