FONDAMENTALISMI NOSTRANI

di Ileana Montini
da www.italialaica.it

Soltanto i cattolici esprimono il sentire degli italiani? E gli ebrei che arrivarono a Roma ancor prima del cristianesimo, oppure i valdesi così radicati nel territorio e della storia italiani, o, anche, i cittadini che si comportano secodo il più “bieco illuminismo” non sono italiani?

Recita la sentenza del Tar del Lazio di questi giorni agostani: “lo Stato italiano non assicura la possibilità per tutti i cittadini di conseguire un credito formativo nelle proprie confessioni o, per chi dichiara di non professare alcuna religione”. Pertanto le ordinanze ministeriale firmate dall’ex ministro Fioroni per gli esami di Stato del 2007-08 sono da considerarsi illegittime. In altri termini gli insegnanti di Religione Cattolica (l’unica ammessa nelle scuole) non potranno far pesare il loro giudizio nei consigli di classe. Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi di alcune associazioni. Esultano alcuni, gridano allo scandalo altri. Mons. Michele Pennisi commissario Cei per l’Educazione Cattolica dichiara piangente che verranno meno nelle scuole i giudizi molto più profondi, eticamente e psicologicamente, sul comportamento dei giovani alunni. Gli insegnanti di Religione (Cattolica) avrebbero una marcia in più. Ovviamente non perché tutti/e laureati in psicologia. È la fede il quid che li renderebbe più abilitati a comprendere la psicologia dei giovani.

Se così fosse si potrebbe rimediare con il principio di eguaglianza, immettendo nel sistema scolastico anche gli insegnanti delle altre religioni, a cominciare dall’Islam la cui presenza in Italia la fa essere la seconda religione.

Esattamente il monsignore così risponde all’intervistatore de’ La Stampa (12.8.08):

Io ho insegnato 15 anni nella scuola pubblica e posso testimoniare che, grazie alla conoscenza anche umana degli studenti, quelli di religione sono i professori che riescono meglio a giudicare e mediare nelle situazioni”.

Luisa Santolini dell’Udc protesta indignata: “Una sentenza ideologica che cerca distruggere le tradizioni italiane e il sentire della gente”.

Ormai, dalla lega bossiana ai berlusconiani per non dimenticare certi cattolici del PD, ci si sente dire che la religione (Cattolica) è l’identità della nazione o giù di lì. Perché, non dimentichiamo, in questo Paese c’è anche una minoranza religiosa con un certo radicamento territoriale e una storia, che si chiama “Chiesa Metodista Valdese”.

La richiesta di tanti privilegi (per gli insegnanti di religione e per tanti altri aspetti dal testamento biologico al problema delle coppie omosessuali, ecc.), di nuovo in auge, pone la Chiesa Cattolica ratzingeriana su un piano che l’avvicina al fondamentalismo islamico. Ritenendosi depositaria del diritto-dovere di vigilare sull’applicazione di una presunta, immodificabile Legge Naturale, di fatto tende a imporre allo Stato una sorta di Shari’a. La Shari’a è la Santa Legge Islamica che informa il diritto degli stati musulmani. Abbiamo letto le dichiarazioni di alcuni prelati che hanno dichiarato le donne che assumeranno la Ru486 delle assassine da scomunicare. Una vera fatwa secondo però la deriva degli ayatollah. In origine la fatwa era un parere legale o una decisione su un problema giuridico; equivalente nella shari’a a dei responsa prudentium nel diritto romano.

Chi può negare la deriva fondamentalista della Chiesa? Ma forse è una delle conseguenze della profonda incertezza e insicurezza che caratterizza il nostro tempo.