Organista cambia sesso: “Via dalla cattedrale”

di Alessandra Bianco
da www.repubblica.it

“Sono una transessuale, ma non è una parolaccia. Sono anche una musicista, e fino al 31 agosto scorso, prima che mi licenziassero, ero l’organista e direttore del coro della Cattedrale di Lecce”. Si presenta così Luana Ricci all’anagrafe, ancora per poco, Marco Della Gatta, affermata pianista e compositrice leccese dal primo settembre senza lavoro, o almeno senza la sua occupazione principale, quella che la vedeva suonare e dirigere il coro in tutte le funzioni religiose più importanti del Duomo leccese. “Mi sono diplomata in pianoforte al Conservatorio di Lecce nel 1984 e poi in musica jazz a quello di Bari. Dal ‘91 ho seguito tutta l’attività musicale liturgica del Duomo senza mai interruzioni. Nessuno si è mai lamentato del mio lavoro, anzi non sono mai mancati i riconoscimenti di stima e affetto».

«Venti mesi fa ho iniziato un percorso di transizione per cambiare sesso. È un desiderio che ho maturato negli ultimi otto anni, ma fin da piccola ho sempre avuto la netta sensazione di appartenere al mondo femminile. Ho combattuto tanto con me stessa, ho cercato di rinnegarmi, al punto che mi sono sposata e oggi ho una famiglia con due figli, uno di 18 e l’altra di 15 anni che adoro. Sia loro che mia moglie mi hanno accettato e mi amano per quella che sono, non avrei mai pensato che la mia condizione personale potesse crearmi problemi sul lavoro. Ho sempre creduto che la mia professionalità e il mio rigore anche nel vestire, fossero garanzia di serietà. Il resto lo faceva la musica”.

Ma, le voci corrono e un mese fa il parroco della Cattedrale don Francesco Leone, dopo aver appurato i fatti, fece presente a Luana che stava ricevendo pressioni da parte degli organizzatori della festa di Sant’Oronzo affinché venisse sostituita. La ragione non è stata mai veramente pronunciata, un giro di parole solo per dire che una transessuale in chiesa non era gradita. Poi, il 31 agosto, la conferma. Una telefonata dell’economo della Cattedrale ha annunciato a Luana il suo licenziamento per motivi non ben specificati.

A poco sono servite le richieste di delucidazioni, nessuno si è preoccupato di addurre motivi che fossero validi professionalmente. Il parroco si è dato malato, in sacrestia ieri pomeriggio hanno fatto muro, la curia, interpellata, non rilascia dichiarazioni. A Luana rimangono il calendario delle funzioni da dove si evince il suo reale impegno, i pochi assegni firmati dall’economo con cui veniva saldata. In 18 anni nessuno l’ha mai contrattualizzata. Liquidata su due piedi, Luana ha preso carta e penna e ha scritto una lettera ai giornali.. “Il mio lavoro è solo quello di musicista (alla notte della Taranta) e ho uno stile di vita ordinario. Merito rispetto non fosse altro per il coraggio di essere me stessa”.