Anniversario breccia di porta pia: la questura di roma vieta il percorso della marcia

di Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
(testo giunto per email)

In occasione dell’anniversario della Breccia di Porta Pia, sabato 19 settembre 2009, le Associazioni radicali Anticlericale.net e Certi Diritti, insieme a Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Nessuno Tocchi Caino, Associazione per il Divorzio Breve, Radicali Roma, Comitato Ernesto Nathan, Agorà Digitale e Ass. Radicale Antiproibizionisti, con l’adesione di Aricgay, hanno promosso la Marcia Anticlericale per commemorare la data del XX Settembre 1870. La Marcia, che si svolge nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, intende toccare alcuni luoghi significativi della storia anticlericale della città di Roma. La Questura di Roma per la prima volta ha opposto il suo diniego allo svolgimento della Marcia.

Le Associazioni promotrici e aderenti all’iniziativa del 19 Settembre hanno oggi comunicato ai propri iscritti e sostenitori, in tutta Italia, che la Marcia si farà ugualmente per onorare la memoria dei caduti vittime del potere clericale e per commemorare la lotta per la libertà del Risorgimento italiano.

I deputati radicali hanno depositato il testo di una interrogazione urgente chiedendo al Governo di rispondere entro i prossimi giorni alla Camera dei deputati. Di seguito il testo con elencati i luoghi simbolo della Marcia Anticlericale.

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE URGENTE

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO AL MINISTRO DELL’INTERNO AL MINISTRO DEGLI ESTERI

Per sapere – Premesso che:

– il 7 settembre 2009 l’associazione radicale Anticlericale.net ha comunicato alla Questura di Roma la convocazione di una manifestazione per il giorno 19 settembre per celebrare la breccia di Porta Pia nel 150° anniversario dell’unità d’Italia, con il seguente programma: “ore 14:30: comizio di dirigenti e parlamentari radicali a Porta Pia. Saranno presenti, tra gli altri, Marco Pannella e l’on. Maurizio Turco. Verrà allestita davanti alla porta una pedana di metri 2×2 e alta cm. 60, con un piccolo impianto di amplificazione; ore 16:30: partenza della marcia da Porta Pia a piazza Pio XII, secondo il percorso seguente: Porta Pia, via XX settembre, via del Quirinale, piazza del Quirinale, via IV novembre, via del Plebiscito, piazza del Gesù, via delle Botteghe Oscure, piazza Mattei, via del Portico d’Ottavia, piazza Cairoli, via Arenula, ponte Garibaldi, piazza Tavani Arquati, via Politeama, piazza Trilussa, ponte Sisto, via dei Pettinari, via dei Giubbonari, piazza Campo de’ Fiori, piazza Navona, ponte Sant’Angelo, via della Conciliazione, piazza Pio XII (conclusione, ore 20:30)”. La comunicazione proseguiva precisando “l’iniziativa si svolgerà senza recare intralcio alle attività commerciali che si svolgono nelle zone toccate dal percorso e senza recare intralcio alla circolazione veicolare e pedonale se non per lo stretto necessario al passaggio del corteo. Prevediamo la partecipazione di circa 500 persone”;

– nel corso dell’incontro con i funzionari della Questura, è stata manifestata dagli organizzatori anche la disponibilità a svolgere la marcia in fila indiana (come già fatto in occasione di una analoga iniziativa tenuta a Verona nel luglio scorso), in modo da evitare qualsivoglia pur minimo disagio alla mobilità dei cittadini;

– il percorso proposto è stato concepito in modo tale da toccare alcuni dei luoghi del centro storico di Roma particolarmente significativi per le lotte anticlericali: Porta Pia, dove alle ore 10:10 del 20 settembre 1870 il primo bersagliere irruppe attraverso la celebre breccia; via 20 settembre (in molte città Italiane le vie dedicate alla data del 20 settembre partono quasi sempre dal duomo della città, per rimarcare la vittoria della Stato laico sullo Stato Pontificio); il Quirinale dove, prima del 1870, avevano residenza i Papi; il Palazzo della Consulta, fino al 1870 sede del Tribunale della Sacra Consulta e del Corpo delle Guardie Nobili; via del Plebiscito, dedicata al Plebiscito del 2 ottobre 1870; il Ghetto ebraico, luogo di segregazione, fino al 1870 (un muro circondava la zona e cinque cancelli su di esso erano aperti soltanto durante il giorno per permettere agli ebrei di uscire per esercitare i due soli mestieri a loro consentiti: vendita ambulante di stracci e prestiti ad usura, sempre indossando, però lo speciale contrassegno di colore giallo a dimostrazione dell’appartenenza al popolo ebraico. I cancelli erano sorvegliati da una sentinella (la cui remunerazione era a carico degli ebrei) e nessun ebreo poteva allontanarsi dal ghetto di notte se non voleva essere gravemente punito. Il ghetto fu demolito nel 1870 con l’unificazione d’Italia e la perdita del potere temporale dei Papi); piazza Benedetto Cairoli (garibaldino, rifugiato politico e cospiratore anti-austriaco, deputato al Parlamento, Presidente del Consiglio dei Ministri italiano); Piazza Giuditta Tavani Arquati (la mattina del 25 ottobre 1867, giorno in cui Garibaldi prendeva Monterotondo nel corso della terza spedizione per liberare Roma, una quarantina di patrioti, di cui 25 romani, si riunirono in via della Lungaretta 97, nel rione romano di Trastevere, nella sede del lanificio di Giulio Ajani, per decidere sul da farsi. Il gruppo preparò una sommossa per far insorgere il Roma contro il governo di Pio IX. Deteneva delle cartucce e un arsenale di fucili. Alla riunione partecipò anche la Arquati, con il marito e uno dei tre figli della coppia, Antonio. Verso le 12 e mezzo, una pattuglia di zuavi giunta da via del Moro attaccò la sede del lanificio. I congiurati cercarono di resistere al fuoco. In poco tempo, però, le truppe pontificie ebbero la meglio e riuscirono a farsi strada all’interno dell’edificio. Alcuni congiurati riuscirono a fuggire, mentre altri furono catturati. Sotto il fuoco rimasero uccise 9 persone, tra cui Giuditta Tavani Arquati, incinta del quarto figlio, il marito e il loro giovane figlio); Campo dè Fiori (passando da Piazza Benedetto Cairoli), luogo simbolo degli anticlericali, dove fu arso vivo Giordano Bruno il 17 febbraio 1600, condannato dall’Inquisizione perché considerato eretico; Castel Sant’Angelo, luogo di prigionia e di esecuzioni capitali per opera del potere pontificio; Piazza Pio XII, area di confine tra lo Stato italiano e il Vaticano;

– ogni anno i radicali hanno organizzato manifestazioni il cui percorso si è snodato da Porta Pia a piazza Pio XII;

– il giorno 8 settembre 2009, nel corso dell’incontro tra i responsabili di Anticlericale.net e i funzionari della Questura, veniva opposto dai funzionari stessi un netto diniego per quanto riguarda il percorso proposto, in quanto – secondo un protocollo d’intesa stipulato tra istituzioni, partiti politici (ad esclusione dei radicali) e organizzazioni sindacali, e “in vigore” dal 10 marzo 2009 – nella città di Roma sarebbe possibile svolgere cortei seguendo esclusivamente uno dei sei percorsi fissi stabiliti dal protocollo suddetto;

– nessuno dei sei percorsi indicati dal protocollo è compatibile con il percorso indicato da Anticlericale.net per la marcia del 19 settembre;

Per sapere:

– quali sono le istituzioni, i partiti e i sindacati che hanno stipulato il protocollo del 10 marzo 2009;

– quali provvedimenti urgenti intendano adottare per rimuovere il gravissimo vulnus arrecato dal protocollo suddetto ai diritti dei cittadini, con particolare riguardo agli articoli 17 e 21 della Costituzione della Repubblica italiana;

– se la Santa Sede abbia concordato a qualsiasi livello con la diplomazia italiana limitazioni ai cortei che si traducono in un vulnus al godimento dei diritti costituzionali dei cittadini nelle zone limitrofe e nelle vie d’accesso al territorio dello Stato Città del Vaticano.

I DEPUTATI RADICALI – PD MAURIZIO TURCO, MARCO BELTRANDI, RITA BERNARDINI, MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI, MATTEO MECACCI, ELISABETTA ZAMPARUTTI