Piano con la casa, forte con i resort

di Raffaele Deidda
da www.aprileonline.info

“Non vogliamo scaricare cemento sulle coste, in Sardegna ilterritorio è una risorsa straordinaria, non vogliamo disperderla nédissiparla. Non c’è nessun atteggiamento filo-cementificatore da partenostra ma siamo convinti che l’ambiente possa essere rispettato conl’intervento dell’uomo e con uno sviluppo sostenibile. La migliortutela dell’ambiente si ottiene proprio con l’intervento dell’uomo”.Parole rassicuranti queste del Governatore della Sardegna UgoCappellacci, pronunciate solo qualche mese fa. Note di violino per leorecchie di chi paventava terrificanti colate di cemento lungo le costedella Sardegna dopo le promesse di anti-carestia edilizia fatte daBerlusconi in campagna elettorale (d’altronde i muratori devono purlavorare e anche…. i “liberi muratori”!).

Peccato che a distanzadi così poco tempo la musica sia cambiata, con la presentazione daparte della giunta Regionale del Piano casa, o meglio il Piano per ilrilancio dell’edilizia. Lo strumento più idoneo ad eseguire la nuovamelodia e ad estrarne la musicalità più profonda ora appare ilpianoforte (Piano Casa – Forte Village) essendo ormai definitivamentechiaro, per diretta ammissione della Giunta Cappellacci che di case,intese come abitazioni da destinare a chi non ne dispone per viverci,se ne parla molto piano, anzi per adesso non se ne parla proprio. Se neparlerà, semmai, più in là. La priorità ora è data dall’esigenza diassegnare i premi di cubatura aggiuntiva, fino al 40%, per costruzionie ricostruzioni, ai resort e agli alberghi che insistono sulla costaanche, e forse soprattutto, entro la fascia di 300 metri. D’altronde imuratori (soprattutto quelli “liberi”) devono pur lavorare.

Cosìpure deve lavorare il gruppo che fa capo al presidente dellaConfindustria Emma Marcegaglia, la stessa che ha avuto in gestione perdieci euro a metro quadro l’ex Arsenale Militare della Maddalena pertrent’anni, poi diventati quaranta per ripagarla del danno subito dallaMita Resort, per l’appunto azienda del gruppo Marcegaglia, a causa deltrasferimento del G8 all’Aquila (vedi l’articolo ” G8 affare privato”nel settimanale L’Espresso del 30 giugno 2009). Alla Sardegna e aisardi quale risarcimento è stato invece riconosciuto per lo scippo delG8? Lo scippo dei fondi FAS! Quei fondi che, per dirla come ilsegretario del PD Franceschini, il ministro Tremonti utilizza come unsuo personalissimo bancomat.

La Mita Resort gestisce a SantaMargherita di Pula il Forte Village, uno dei principali resort europei,un complesso composto da 7 alberghi, 21 ristoranti, spazi e serviziricettivi di grande prestigio. Si potrebbe mai negare al Forte Village,la cui gestione fa capo al presidente della Confindustria, una bellapremialita’ in termini di consistenti volumetrie aggiuntive?

Sipotrebbe mai negare questo al presidente della Confindustria, invitatadal premier Berlusconi a diventare il vice presidente del Consiglio?”E’ il ministro honoris causa all’attuazione del programma. Dato chenon ho un vicepresidente del Consiglio mi piacerebbe che Emma potessevenire a farlo. Siamo sempre andati d’accordo”, ha detto Berlusconiparlando di Emma Marcegaglia all’assemblea degli industriali di Monza,grato dell’invito rivoltogli dalla presidente nazionale degliindustriali italiani ad “andare avanti” e a “fare le grandi riforme dicui ha bisogno questo Paese, evitando le polemiche”.

No, non èneppure pensabile di poter negare ad un supporter così autorevole delGoverno, come pure agli altri imprenditori sostenitori del “Governo delfare” e della Sardegna da edificare, qualche premialità volumetricanelle attività immobiliari di suo interesse. Basterà approvare unalegge regionale che, come ha commentato Renato Soru, “favorirà pochi,darà un contentino a tanti, ma in futuro ci impoverirà tutti”.

LaSardegna ha potuto andare fiera del proprio il Piano paesaggisticovarato dalla giunta Soru, considerato una delle esperienze dipianificazione più interessanti in Italia e in Europa, sia per ilcarattere pionieristico, essendo il primo piano paesaggistico approvatosecondo le norme del Codice dei beni culturali e del paesaggio, sia peressere stato concepito e costruito in maniera coerente ad un piùgenerale modello di sviluppo e di crescita economica. Ha goduto dellaconsiderazione nazionale e internazionale avendo il Piano paesaggisticoacquisito, a livello europeo, una valenza di “best practice” daprendere ad esempio, a cui guardare con interesse. Se il pianocasa/piano per l’edilizia dovesse passare così come l’infeudata Giuntadi centrodestra propone, la Sardegna potrebbe retrocedere al livello di”bad practice” se non, addiritura, di “worse practice”.

Con le costesature di costruzioni la sopravvivenza economica del modello disviluppo esistente in molte zone costiere, lungi dall’esserevalorizzata, sarebbe certamente compromessa e progressivamenteimpoverita.