Messico, un muro verde contro Washington

di Benedetta Guerriero
da www.megachipdue.info

Lo stato di Coahuila pianterà mezzo milione di alberi lungo la frontiera con gli Stati Uniti

Nello stato settentrionale di Coahuila , al confine tra Messico e Stati Uniti, verrà innalzato un “muro” verde. Questa la risposta messicana alla barriera, voluta da Washington, per proteggere i propri confini dall’immigrazione.

La frontiera tra Stati Uniti e Messico si estende per oltre tremila chilometri e per scoraggiare i clandestini a tentare l’ingresso negli Usa, l’ex presidente statunitense, Bill Clinton, nell’ottica dell’operazione Gatekeeper, mise in preventivo la costruzione di un muro di filo spinato per separare i due stati.

Inizialmente l’amministrazione statunitense aveva pensato a un progetto più ridotto, ma poi il nuovo presidente, George W. Bush, per non lasciare via di fuga, stabilì di allungare la barriera e portarla a una lunghezza di 1226 chilometri.

Risultato un terzo della frontiera tra Usa e Messico verrà cementificata. Il muro della vergogna, non è ancora stato concluso e, come facilmente prevedibile, ha avuto un impatto ambientale molto forte. Tantissimi i contadini, sia messicani che statunitensi, che si sono visti espropriare le proprie terre per sacrificarle alla costruzione della barriera che nelle intenzioni dell’ex presidente avrebbe dovuto essere il remedium definitivo all’invasione sudamericana.

Lo stato di Coahuila, che condivide un confine di 512 chilometri con gli Usa, in particolare col Texas, ha scelto di ribellarsi a Washington. “Il nostro vicino – ha detto Francisco Martinez Avalos, ministro locale dell’Ambiente – sta costruendo il muro della vergogna, noi invece costruiremo un muro verde, il muro della vita”.

Il progetto, che vede la firma del governatore Umberto Moreira Valdes, mira alla piantagione di mezzo milione di alberi sulle rive del Rio Bravo. L’intento di Valdes è quello di preservare e migliorare l’immagine della zona che si affaccia sul Rio Bravo e la proposta è già stata accolta con successo anche dagli stati di Chihuahua e di Tamaulipas che hanno scelto di aderire all’iniziativa.

Alla realizzazione del muro della vita lavoreranno braccianti, contadini e volontari delle comunità rurali della zona che dovranno dapprima bonificare e ripulire l’area per poi procedere alla coltivazione degli alberi.

L’idea è quella di piantare, entro il 2010, almeno quattrocento mila piante per un tratto di frontiera di trecentocinquanta chilometri. Gli alberi del muro verde saranno selezionati tra le specie locali, in modo da salvaguardare anche la fauna.