Chiesa e potere

di Antonio Muscella
(testo giunto per email)

Chiesa e potere
Che il Vangelo sia un messaggio radicale è fuor di dubbio.

Concordato, otto x mille, accesso a tutte le televisioni, denaro nelle manifestazioni liturgiche, finanza bianca e accordi vari con lo Stato creano potere, che non è in sintonia con quel credo. La spiritualità, separata dalle azioni quotidiane, diventa sequestro di Dio, mentre si sa che sta dovunque e comunica con coloro che lo cercano.

Perché la spiritualità non sia monopolio della gerarchia occorre democrazia in ogni ambito della Chiesa, anche per arrivare alla laicità vera che si verificherà quando tutte le religioni avranno pari diritti e senza accordi con lo Stato. A tal proposito si suggerisce la lettura del numero estivo di “Confronti”, mensile nato per l’incontro di base di tutte le religioni.

Il disagio della Chiesa è sempre più evidente soprattutto nei confronti dello Stato, i cui rappresentanti sono stati democraticamente eletti. Disagio messo in evidenza, fra tanti, anche dal Cardinale Martini, di recènte.

E’ radicalità evangelica basare la propria azione sulle elemosine e l’assistenzialismo? E’ più coerente fare in modo che nella società non si riproduca in continuazione disperazione e morti di
fame, sempre in aumento.

Occorre allora non essere sponda al moderatismo politico e sindacale se vogliamo che ci sia veramente giustizia. L’espressione salvaguardia del creato, molto usata dai Papa, diventa una presa in giro per chi crede veramente nella necessità di un’azione concreta sull’ambiente.

La parola democrazia è indispensabile perché l’amore nel senso più ampio della parola liberi le persone dà paletti vari sparsi sul terreno ecclesiale.

L’amore è il veicolo che mette in comunicazione le persone, le rende coscienti di ogni azione come ad esempio quelle sessuali per non finire nel sesso fine a stesso, che porta fuori strada e in campo economico nell’accumulo di denaro oltre le necessità individuali e di gruppo: concetti da mettere a confronto nella /e comunità e con le altre culture in modo che un popolo possa remare nella stessa direzione per superare egoismi o disperazione.

Il Vangelo o è liberazione o è ipocrisia ad ogni livello. Nel frattempo nelle periferie di un potere sbagliato si verificano azioni mafiose, ovviamente in nome di Dio, come quello di far respirare droghe per stordire e debilitare chi non è in linea con l’apparato anche se conta poco o niente.

A questo punto è lecito porsi una domanda: la società è malata perche è malata anche e soprattutto la Chiesa? Circa otto secoli fa Celestino V rifiutò il potere papale perché avrebbe tradito il Vangelo e se ne tornò sul monte Morrone nella Maiella da dove era disceso.

Certo, i tempi sono cambiati, ci sono esigenze molto diverse. La gerarchia cattolica e non solo hanno di che riflettere. La Maiella non è lontana da Roma.