Colpevoli d’amore

da www.imgpress.it

Domenica mattina don Alessandro Santoro ha unito in matrimonio, dopo una lunghissima attesa durata moltissimi anni, Sandra e Fortunato. Lunedì mattina, con una celerità impressionante il vescovo di Firenze ha dichiarato nullo il matrimonio e ordinato a don Alessandro di lasciare la comunità Le Piagge.

Rabbia, sgomento, smarrimento. Sono tanti i sentimenti che assalgono davanti a quanto sta accadendo a Firenze. Ritornano i giorni di Piergiorgio Welby, quando il funerale fu negato per “un motivo di ordine logico”. Ci si sente violentati nello Spirito davanti a tanta mancanza di amore e ad un furore ideologico che non ha alcuna giustificazione nella Dottrina della Chiesa e nel Vangelo di Cristo.

Come ha notato Enzo Mazzi, animatore di un’altra storica comunità di Firenze e da decenni condannato dalle gerarchie, la Dottrina permette a Sandra e Fortunato di sposarsi. E come ci si può dichiarare credenti in quel Vangelo nato da un estremo atto d’amore e poi, condannare il coronamento dell’amore di due persone che hanno sofferto le violenze e le persecuzioni (e la Chiesa dalle persecuzioni del potere è nata).

Ma non è stato Ratzinger ha dire che Dio è Amore? E, dov’è l’Amore cristiano nell’atto sconsiderato e violento di Betori?

La vicenda di Sandra e Fortunato è ormai nota ed è stata raccontata alcuni anni fa nel libro “Il volo”, edito proprio dalla Comunità di don Santoro. Sandra è una donna, nata prigioniera in un corpo maschile. A 14 anni fugge di casa, alla ricerca di quella libertà che non riusciva a trovare. Per tutti gli anni Settanta la sua storia sarà segnata da violenze di ogni tipo, fino a subire diversi stupri in carcere, rinchiusa in quanto “soggetto socialmente pericoloso”.

Agli inizi degli Anni Ottanta Sandra vola a Londra per operarsi e vedere liberata definitivamente la sua essenza femminile, nella quale si è sempre riconosciuta. E infatti Sandra ha sempre chiesto di non essere definita transessuale, lei si sente ed è donna a tutti gli effetti.

Nel 1983 lo Stato Italiano, dopo essere stato protagonista e complice delle ingiustizie subite da Sandra, le consente il cambio anagrafico di sesso, permettendole così di sposare civilmente il suo Fortunato, l’unica luce d’Amore che l’ha sostenuta negli anni terribili del carcere e del confino.

Una decina di anni dopo conosce don Alessandro Santoro e la Comunità Le Piagge di Firenze. Don Alessandro, figlio del Concilio Vaticano II e prete di frontiera, la accoglie sentendo forte il grido del Nazareno sulla Croce nelle sofferenze di Sandra e Fortunato. Finalmente Sandra, fervente cattolica cresciuta dai Salesiani, può tornare ad accostarsi all’Eucaristia, dopo che gli è stato negato per decenni.

Domenica scorsa don Alessandro, dopo una lunghissima attesa e molti stop all’ultimo momento, finalmente celebrare anche davanti al Signore il matrimonio di Sandra e Fortunato. Lunedì mattina arriva per Sandra e don Alessandro, ripetendo la propria condanna violenta e ideologica, il vescovo di Firenze ha ordinato a don Alessandro di allontanarsi dalla propria comunità e dichiarato il matrimonio totalmente privo di ogni fondamento.

Sembra chiaro il tentativo di colpire una comunità viva e forte, che tra l’allineamento del conformismo di molti e la profezia del Vangelo non ha mai tentennato scegliendo sempre la seconda. Don Alessandro non potrà più celebrare messa e non potrà più assistere la propria comunità, spiritualmente e nelle tantissime opere sociali e solidali.

Poche righe cancellano decenni di testimonianza, di missione evangelica d’Amore (ma non era questo il Mese Missionario per la Chiesa? Non era questo il mese nel quale specchiarsi e condividere la testimonianza di chi vive quotidianamente il Vangelo incarnato nei Poveri e negli Ultimi?)

Secondo le gerarchie, Betori oggi così come Antonelli prima, per Sandra è proibito amare, colpevole di aver cercato la libertà e di essere sopravvissuta alle persecuzioni e alle violenze dello Stato e dell’ipocrisia perbenista.

E’ clamoroso, allargando lo sguardo, che questo accada mentre si accettano nei templi i portatori di morte in armi, mentre si riaccolgono i Lefebvriani e si accettano i preti sposati anglicani (mentre moltissimi cattolici vivono nella sofferenza e nel dolore, schiacciati anche loro dalla proibizione ad amare).

“Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi e io vi ristorerò”.
“Beato chi ha fame e sete di giustizia, perché sarà saziato”
Come suonano lontane, manipolate, tradite, queste profetiche, vibranti, forti ma anche tenere e dolci promesse del figlio del carpentiere di Nazareth. Chi, più di Sandra, ha fame e sete di giustizia? Quanti possono dire di portare addosso più cicatrici dell’oppressione di Sandra?

Una ragazza vittima di stupri, violenze, incarcerata ingiustamente, scacciata da tutti in quanto ‘soggetto socialmente pericoloso’. Bussa, ma non gli viene aperto. Riprova ancora, incessantemente, senza arrendersi. Alla fine trova un portinaio che le apre. Il portinaio viene duramente richiamato e lei nuovamente messa alla porta.

Nel 2002, in occasione del 25 anniversario dell’elezione di Karol Woityla, la Rete Radié Resch titolò nel proprio notiziario “In America Latina questo papato ha ritirato i pastori dal loro gregge sostituendoli con pastori senza fame e senza sete di giustizia”

Le braccia armate sono ancora lì, occupano i posti di potere della gerarchia. E sempre più, il dubbio lascia spazio alla certezza che anche in Europa stia accadendo la stessa cosa …