Le pietre che fanno scorrere l’acqua

di Gianluca Carmosino
da www.carta.org

Primo giorno di digiuno a Firenze, in solidarietà con don Santoro allontanato dal vescovo dalla comunità delle Piagge. Intanto, anche il vescovo francese Jacques Gaillot scrive una bellissima lettera al prete rimosso

E’ cominciato questa mattina alle 9 il digiuno organizzato dall’assemblea cittadina autoconvocata la scorsa settimana in piazza dei Ciompi per solidarizzare con la Comunità delle Piagge e contestare la decisione del vescovo Giuseppe Betori di allontanare don Santoro dalle Piagge e di rimuoverlo dalle cariche sociali dell’associazione Il Muretto e delle cooperative Il Pozzo e Cerro.
L’iniziativa si svolge in piazza San Giovanni a Firenze, davanti al portone della Curia guidata da Betori. I digiunanti indossano una maglietta bianca con su scritto «Solidarietà alla Comunità delle Piagge e a don Alessandro Santoro» e distribuiscono volantini in italiano e inglese.

Ecco il testo integrale del volantino

«Digiuno sotto la sede della Chiesa cattolica fiorentina perché Alessandro Santoro, prete delle Piagge, è stato allontanato dalla sua Comunità arbitrariamente e ingiustamente. A deciderlo è stato il vescovo, monsignor Giuseppe Betori.

Digiuno affinché Alessandro Santoro possa tornare tra la sua gente.
Digiuno perché il vescovo di Firenze ha impiegato ben 34 anni [dal 1974 al 2008] per punire don Cantini, accusato di «delittuosi abusi sessuali [anche nei confronti di minori], falso misticismo e dominio delle coscienze», mentre per punire don Alessandro, che ha la colpa di aver sposato due persone che si amano, ci ha messo solo 27 ore [dalle 13 del 25 ottobre alle ore 15 del 26], senza per altro conoscere o aver mai incontrato la realtà delle Piagge.

Digiuno perché il vescovo ha intimato ad Alessandro Santoro di lasciare anche le cariche sociali che riveste all’interno dell’associazione di volontariato Il Muretto e delle cooperative Il Cerro [inserimenti lavorativi] e Il Pozzo [educativa]. E’ un fatto gravissimo, l’ennesima ingerenza vaticana negli affari italiani, perché colpisce il diritto di un cittadino italiano alla libera associazione garantito dall’articolo 18 della Costituzione.

Digiuno affinché la Comunità delle Piagge trovi la forza e il coraggio di andare avanti, perché le tante attività a sostegno degli ultimi possano continuare nonostante la Curia abbia cercato di colpirle attraverso l’allontanamento di don Alessandro. Si tratta di attività educative [scuola per adulti, scuola per stranieri, doposcuola, corsi di alfabetizzazione, attività per bambini]; attività lavorative [recupero e riciclaggio, agricoltura biologica]; attività sociali [inserimenti socio-terapeutici, accoglienza a bassa soglia, assistenza legale gratuita, attività in carcere]; attività culturali [incontri, casa editrice Piagge, giornale Altracittà]; economie solidali [microcredito, percorso verso la Mag, commercio equo-solidale, Gruppi di acquisto solidale].

Ti invito ad informarti sull’intera vicenda sul sito www.altracitta.org e a lasciare un tuo messaggio. Ti invito a conoscere di persona la Comunità delle Piagge e le sue tante attività; la troverai in via Lombardia 1, lungo la via Pistoiese [bus 35]. Il telefono è lo 055 373737».

Intanto, anche il vescovo Jacques Gaillot, destituito dalla Chiesa cattolica per le sue posizioni daricali su disarmo, migranti e poveri, ha scritto una bellissima lettera ad Alessandro Santoro. Eccola:

«Carissimo Alessandro, sono con te in piena amicizia e preghiera. Ti sento più che mai un fratello molto caro. Non sei solo. Il tuo cuore è popolato da tutti quei volti che tu hai amato e servito. Hai sempre tenuto la mano ai poveri. Poiché sei un uomo libero, hai fatto paura ai responsabili dell’istituzione. Le persone di potere non amano coloro che sono liberi perché pericolosi. La prova che ti è imposta allargherà ancor più il tuo cuore e la tua libertà per condurti su altre rive. Passerai sopra l’ostacolo. Sono le pietre che fanno scorrere l’acqua dei torrenti, quelle stesse pietre che sono d’ostacolo all’acqua. Carissimo Alessandro, un giorno mi hanno dato questo consiglio: “Che il tuo cuore non s’indurisca mai”. Lo rivolgo a te. Tante persone hanno bisogno di te. Rendo grazie a Dio per quello che sei. Con affetto».