Dittatori made in Usa

di Stella Spinelli
da www.peacereporter.net

“E’ ormai risaputo in America Latina che la Escuela de las Americas è un’istituzione per addestrare golpisti. Undici dittatori sono passati dalle sue aule. Ogni volta che c’è stato un golpe negli ultimi decenni, come quello accaduto ora in Honduras, è comprovato che esista una connessione diretta con questa Scuola”. Parola di padre Bourgeois, fondatore del Soaw (School of Americas Watch). Che aggiungere. Qualche nome. E numero.

Nelle sue aule sono passati più di sessantamila militari latinoamericani, inclusi i più famosi dittatori sprezzanti dei più elementari diritti, macchine di morte e disperazione.
Il generali Manuel Antonio Noriega, panameño; gli argentini Leopoldo Galtieri – che invase le Falkland-Malvinas provocando l’intervento della Gran Bretagna – e Roberto Viola; il boliviano Hugo Bánzer, autore di un violento golpe nel 1971, e sempre in Bolivia Guido Vildoso Calderon, che si impose nel 1982.

Quindi il guatemalteco José Efraín Ríos Montt, che prese il potere con un violento colpo di stato nel 1982 e iniziò una sporca guerra contro i Maya, sterminandone a migliaia; il mandante dell’ omicidio del vescono Oscar Romero, El Salvador, Roberto D’ Aubisson; e in Ecuador, il dittatore generale Guillermo Rodriguez, che rovesciò il governo democraticamente eletto nel 1972. E che dire di Panama, governato da una serie di dittatori dal 1968, tutti pluridiplomati alla Soa: i generali Omar Torrijos e Manuel Noriega sopra tutti.

Secondo Soaw, militari addestrati alla Whinsec hanno represso le proteste in Bolivia nel 2000. Un corso intensivo di 49 settimane a Fort Benning lo fece anche il capitano Filman Urzagaste uno dei responsabili del sequestro e della tortura dell’allora presidente dell’Assemblea per i diritti umani Waldo Albarracín. Era il 1997. Nel 2002, due diplomati della Soa, il comandante Efraín Vázquez e il generale Ramírez Poveda, participarono al fallito golpe al presidente venezolano Hugo Chávez.

Caso Colombia. Sette ex alunni della Escuela dirigevano gruppi paramilitari e sono risultati essere i responsabili delle sparizioni e dei massacri del 2001 in molte aree della martoriata terra colombiana. E questo lo denuncia la Ong Human Rights Watch. Nel 2005, il comandante della famigerata Brigata 17 dell’Esercito statale, Héctor Jaime Fandiño Rincón, massacrò otto persone nell’impervia regione del nordest choqueño: erano membri della Cominità di pace San José de Apartadò. Ecco, Rincón è stato uno studente modella della Soa.

Nel marzo 2007, il Los Angeles Times ha pubblicato un documento della Cia dove veniva collegato l’ex comandante dell’esercito ora ambasciatore nella Repubblica dominicana, perché travolto dallo scandalo dei Falsos Positivos, Mario Montoya, ai paramilitari. Nel 2002, Montoya e i paracos avrebbero lavorato gomito a gomito nell’Operazione Orion per eliminare le Farc dalle aree più povere di Medellín, dove 14 persone vennero assassinate e decine scomparvero. Un caso, che molte Ong in difesa dei diritti umani vanno denunciando essere uno tra i tanti. Ecco, anche Montoya è andato a scuola in Georgia nel 1983 e nel 1993 è persino diventato istruttore.

In Cile, il generale ritirato Raúl Eduardo Iturriaga Neumann è stato arrestato nel 2007 dopo una fuga di 52 giorni. Conosciuto come Don Elías, l’ex capo dell’intelligence cilena (Dina) è condannato per la sparizione di politici e militanti di sinistra. Risultava iscritto alla Soa nel 1965: nel 1973 partecipò al colpo di Stato che depose il presidente legittimo Salvador Allende durante la tragica presa de La Moneda.

In Perù, il generale Juan Velasco Alvarado, che si impose con un colpo di stato nel 68, proveniva da Fort Benning, e secondo Angel Sauni, un ex esponente degli squadroni della morte Grupo Colina, lo zampino della scuola made in Usa ci fu anche in altri tragici eventi: nel febbraio 2007 rivelè che i paras del Colina insegnavano a combattere ai Sendero Luminoso e al Movimento rivoluzionario Túpac Amaru nella Escuela de las Américas. Il Grupo Colina è accusato di aver assassinato decine di persone durante il governo di Alberto Fujimori.

La lista dei diplomati che discredita la Whinsec è tanto lunga quanto i fondi che riceve dallo Stato. Secondo un documento del Centro di politiche internazionali, nel 1996 al Las Escuelas venivano stanziati 3,8 milioni di dollari, diventati 9,7 nel 2004. Mentre la quantità degli assistenti è diminuito da 916 a 873, nel medesimo lasso di tempo.

Dal 1996 al 2006, dopo la Colombia e il Cile, tra i più assidui frequentatori ecco emergere i messicani, gli honduregni e i peruviani. E a proposito di Honduras: nel golpe del 28 giugno scorso fondamentale è stato il ruolo delle Forze Armate, i cui leader sono tutti usciti dalla Escuela de las Americas.

A testimoniare la filosofia che sta dietro l’addestramento teorico e pratico di Fort Benning sono i manuali distribuiti nella Escuela, una sorta di vangelo del terrore sul quale si sono formati i più violenti reazionari. Molti siti web ne pubblicano i contenuti, ormai sfuggiti al severo controllo dell’istituzione militare. E anzi, nel 1996, fu lo stesso Pentagono a dover rendere pubblici i manuali della scuola nordamericana, nei quali si difendevano le torture, le estorsioni e le esecuzioni individuali ed extra giudiziarie. Manuale delle Fonti; Manuale di intelligence di combattimento; Manuale di interrogatorio; Manuale di Terrorismo e Guerrilla Urbana.

Ma le tecniche di addestramento più inquietanti, secondo quanto è emerso dai documenti ufficiali, sono raccolti nel Progetto X, un piano degli anni sessanta denominato ‘Programma di Assistenza e Spionaggio per Eserciti Stranieri’. Secondo l’estratto che consta di un testo del Dipartimento di Difesa, si insegnava ad usare “la paura, il pagamento di ricompense per la morte dei nemici, la tortura, le false detenzioni, le esecuzioni e l’uso del siero della verità”.

Nel manuale sulle fonti, viene esplicitamente detto che “gli agenti di controspionaggio possono procedere alla detenzione dei ‘padri degli impiegati’ (termine con cui si definiscono gli informatori), la detenzione dell’impiegato o la sua bastonatura per ottenere informazioni”.

Il libro sul Terrorismo e la guerriglia urbana, spiega invece che “una delle funzioni degli agenti è quella di affidare obiettivi di controspionaggio per la loro neutralizzazione. Alcuni esempi di questi obiettivi sono funzionari del governo e leader politici”. Un funzionario del Pentagono consultato dal quotidiano ‘The Washington Post’ specificò che la parola ‘neutralizzare’ significa uccidere.