Le strane idee sulla natura

di Giancarlo Fava
da www.italialaica.it

“Naturale è buono, naturale è bello”: una visione ingenua della natura che molte persone abbracciano come verità rivelata, senza il benché minimo senso critico. Un’idea che può essere pericolosa e che deriva dallo stato deprimente della conoscenza che i nostri concittadini hanno delle “cose” scientifiche

Uragani, terremoti, inondazioni, lungi dall’essere una vendetta della natura contro gli errori umani, ne costituiscono una componente amorale dipendente dai violenti fenomeni geologici che si verificano sul nostro pianeta sin dalla sua origine. Se, poi, volgiamo lo sguardo agli esseri viventi, non possiamo che restare sconcertati dall’enorme numero di virus, batteri, esseri unicellulari, piante e animali, capaci di causare sofferenze e morte ad altri viventi, noi compresi.

Infine, molti sono convinti che farmaci ottenuti da piante facciano solo bene, in quanto naturali, mentre i prodotti di sintesi delle perfide multinazionali farmaceutiche causino ogni sorta di malanni. Suggerirei un po’ di cautela. I principi attivi dei farmaci, erboristici o di sintesi industriale che siano, sono assolutamente identici e ugualmente pericolosi se assunti in dosi errate e senza controllo medico. E… non andate a tirare la coda a un cobra!

Insomma, un approccio laico libero da pregiudizi e fondato su un robusto senso critico è essenziale anche in questo contesto.

Queste idee piuttosto strane sulla natura si sono diffuse nell’ultimo mezzo secolo, soprattutto ad opera di movimenti mistico-ambientalisti di vario tipo. È curioso notare come, sino alla fine dell‘800, la maggior parte delle persone guardasse alla natura come ad un qualcosa di oscuro e malevolo. I boschi, sin dal medioevo, erano ritenuti infestati da gnomi, streghe ed esseri maligni vari. Ma qualche dèmone scorrazzava anche in mezzo agli uomini! Poco male, per vari secoli il problema veniva rapidamente risolto arrostendo streghe e stregoni.

Può sembrare strano, ma la Chiesa Cattolica non è estranea al sorgere di entrambe le visioni. Rimaniamo a quella più recente.

Con frequenza a volte ossessiva, sentiamo forti richiami a seguire comportamenti “secondo natura” e inflessibili condanne di quelli “contro natura”. Non solo, ma si fa anche riferimento al “diritto naturale” quando si tratta di formulare norme di legge.

Un ingenuo visitatore extraterrestre concluderebbe che il nostro Paese è governato da scienziati che studiano attentamente la Natura per scoprirvi i principi etici e morali che i cittadini debbono seguire. Certamente rimarrebbe assai sconcertato se venisse a scoprire che i richiami alla “natura” vengono fatti da persone (prelati più o meno alti) che nutrono per la scienza, e ancor più per gli scienziati, un mal celato disprezzo. Non a caso affermano con burbanzosa sicumera che la Scienza nulla può dire sull’etica e sul diritto.

“Perbacco! ma com’è questa storia”, penserebbe il nostro sprovveduto extraterrestre. Che strano pianeta, dove chi afferma che l’etica viene dalla natura non conosce nulla di questa e per di più sostiene che chi la conosce non può occuparsi di etica. Probabilmente salterebbe veloce sulla sua astronave e scapperebbe via. Beato lui, noi dobbiamo restare qua.

Questa faccenda della morale e delle leggi fatte cercando ispirazione dalla natura, a ben pensare, è assai strana anche per noi che non siamo extraterrestri. Vediamo un po‘ qualche caso concreto. I leoni vivono sicuramente “secondo natura” visto che, beati loro, non hanno la zucca infarcita da stramberie illuministe e non sanno chi sia quel diavolo di Voltaire. Quando un giovane maschio sconfigge un vecchio capo branco, si impadronisce delle sue femmine e, come primo atto, compie una strage dei figli del vecchio capo.

Allora, “secondo natura”, dobbiamo modificare la nostra legislazione e stabilire che un maschio umano che sposi una femmina umana può liberamente massacrare i figli che questa ha avuto con un precedente partner. Più naturale di così! Ah, il leone non è l’esempio giusto? Allora proporrei di guardare agli scimpanzé bonobo, animali che quasi non conoscono conflitti e violenza. Infatti quando insorgono contrasti li risolvono facendo sesso con l’avversario, senza badare se sia maschio o femmina. Ma, Eminenza, per carità, non soffochi. È diventato paonazzo… vuole un bicchiere d’acqua?

Ah, mi perdoni. Che vuole io sono uno zoologo. Come? ho sbagliato ancora esempio? Preferisce una mantide religiosa che si mangia il partner dopo l’amplesso? Eminenza, si sta strozzando ancora! Perbacco, Lei dice che la zoologia non c’entra e che questi non sono esempi da fare.

Allora, proviamo con qualcosa di diverso: il diritto naturale… chiedo a Lei, quali animali dobbiamo guardare? No, niente zoologia! Forse ha ragione, sono un po’ ignorante. Mi spieghi, magari riesco a capire. Aaah, ecco! Dunque “Naturale” non vuol dire che ha a che fare con piante, batteri e bestiari vari… significa “Cattolico”. Cioè etica o diritto… s’ha da fare ciò che dice la Chiesa Cattolica.

Ma… sa, io sarei un razionalista critico… Per carità, è ancora tutto rosso! Eminenza, se continua così Le verrà un colpo. Beh, Lei mi dice che i razionalisti critici sono peggio di Belzebù. Pensano! Colpa grave. Già, mi perdoni…Certo, il perdono bisogna meritarlo, allora… 1000 Ave Maria e 500 Padrenostro… Sa cosa Le dico? Mi tengo la mia colpa e… Le chiamo il medico.