Principi non negoziabili in funzione elettorale e responsabilità politiche

di Vittorio Bellavite


NOI SIAMO CHIESA
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COMUNICATO STAMPA – Bagnasco parla di “principi non negoziabili” in funzione elettorale ma nulla dice sulle responsabilità politiche per la situazione dei migranti e per la crisi della democrazia in atto

Il Card. Angelo Bagnasco impedisce la discussione anche nell’ambito molto ristretto del Consiglio Episcopale Permanente della CEI, proponendo/imponendo una linea che da tutti è stata capita come tesa a influenzare la campagna elettorale, in particolare nelle regioni dall’esito incerto con candidati “non graditi” (l’interpretazione autentica di Bagnasco la dà l’Avvenire che attacca frontalmente Emma Bonino).

La successiva correzione, per invitare ad abbinare all’impegno sui “principi non negoziabili” quello sui temi sociali, nulla toglie alla pesantezza dell’intervento; ne sono testimonianza la scelta della data a pochi giorni dal voto e un problema, quello dell’aborto, di non diretta rilevanza regionale.

Nessuna responsabilità politica viene, invece, indicata per quanto riguarda i migranti, mentre interventi, numerosi e di parte cattolica, hanno da tempo detto le cose come stanno, per esempio, sul reato di clandestinità, sugli sgomberi nelle grandi città….

E la crisi della democrazia e tra i poteri dello stato, che è sotto gli occhi di tutti, non è oggetto di interesse da parte del Presidente della CEI. Forse perché non è conveniente criticare il Presidente del Consiglio e il Governo ?

L’efficacia elettorale di questi interventi sembra comunque minima ma resta l’offesa al modo corretto di affrontare i rapporti con le istituzioni e i problemi della società alla luce dell’Evangelo.

Per quanto riguarda i casi di pedofilia che riguardano i preti nel nostro paese, i vescovi, secondo Bagnasco, avrebbero già fatto tutto il necessario, seguendo le direttive della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Ci sembra un’affermazione azzardata, che rischia di essere, anche a breve, smentita dai fatti.