Massacro in mare

31 maggio 2010

Chiediamo verità e non menzogna
L’Italia condanni questo atto criminale!

di Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace

Come si definisce l’uccisione di 9 persone inermi e disarmate? Cosa pensiamo se a compiere questa strage di innocenti è un commando inviato dal governo di uno stato democratico? Come si definisce l’aggressione armata in acque internazionali ad una serie di navi civili cariche di aiuti umanitari?

Lo chiedo a me stesso e a tutti i responsabili della politica e dell’informazione del nostro paese perché ad un atto criminale non se ne aggiunga un altro. Come deve reagire un paese democratico di fronte ad un simile massacro?
Quello che non può e non deve assolutamente accadere è che le menzogne, la propaganda e le strumentalizzazioni abbiano il sopravvento sulla verità, sulla legalità e sul bisogno di giustizia.

Di fronte a tanto orrore e a tanta illegalità il mondo civile deve reagire con fermezza e lucidità. Chiediamo al governo italiano di condannare a chiare lettere quanto è accaduto e continua ad accadere anche in queste ore. L’Italia deve convocare immediatamente l’ambasciatore d’Israele a Roma per esprimere tutta l’indignazione del popolo italiano. Chiediamo l’intervento immediato dell’Italia, dell’Europa e dell’Onu.

Chiediamo che la nostra diplomazia si mobiliti in tutte le sedi europee e internazionali per ottenere l’immediato rilascio dei pacifisti e il dissequestro di tutti i beni trasportati dalla flotta della libertà che devono poter raggiungere il porto di Gaza. Chiediamo al Segretario Generale dell’Onu e all’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, l’apertura immediata di un’inchiesta internazionale su quanto sta accadendo.

E, ancora, insieme ad Articolo 21, chiediamo al mondo dell’informazione e in particolare alla Rai di fare fino in fondo il suo mestiere di servizio pubblico, organizzando subito un dibattito in prima serata, consentendo agli italiani di sapere cosa è accaduto, perché è accaduto, chi sono i responsabili, cosa bisogna fare per costruire la pace in Medio Oriente e quali sono le nostre responsabilità.
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L’attacco alla Freedom Flottiglia un crimine contro l’umanità e la decenza

di Luisa Morgantini, già Vice Presidente del Parlamento Europeo
Associazione per la Pace

E’ con profondo sdegno e sgomento che ho appreso questa mattina la tragica notizia dell’uccisione di 9 attivisti per la pace – membri della società civile internazionale, uomini e donne diretti verso la Striscia di Gaza – da parte dell’Esercito Israeliano, che ha assaltato con un atto di pirateria il convoglio umanitario. Tutto il dolore per le vittime e tutta la solidarieta` agli attivisti che sono in mare.

La Freedom Flottiglia – salpata da Cipro nei giorni scorsi per compiere una missione di pace, nel tentativo di rompere l`assedio imposto alla Striscia di Gaza, portando a bordo delle navi aiuti umanitari, materiali di prima necessità, cibo, cemento per la ricostruzione delle case dopo la distruzione causata dall’attacco israeliano “Piombo fuso” dell’inverno 2009 – è stata assaltata in acque internazionali in palese violazione della legalità internazionale, e del rispetto dei fondamentali diritti umani.

Israele ha mostrato ancora una volta che l`unica strada che sa usare e` quella militare, considerandosi, con arroganza, al di sopra delle leggi, in nome di un’ìmpunità che troppo spesso gli è stata garantita da una comunita’ internazionale sempre disposta a non fare pagare il prezzo ad Israele delle sue violazioni.

E’ un crimine contro l’umanità e la decenza quello di cui si è macchiata, colpendo un convoglio umanitario composto da attivisti e attiviste pacifici diretti verso la Striscia di Gaza per romperne l’assedio, che dimostra la realta` di un’occupazione militare che continua.

La motivazione addotta che gli internazionali aiutassero Hamas e’ ridicola: chi aiuta la divisione dei palestinesi e’ chi continua a punire collettivamente la popolazione di Gaza con l’assedio e tutta la popolazione palestinese con l`occupazione militare.

Aveva ragione David Grossman – scrittore e pacifista israeliano – quando nel corso di una manifestazione nel quartiere di Sheik Jarrah, a Gerusalemme Est, contro l’espulsione di cittadini palestinesi dalle loro case da parte coloni israeliani, ha affermato che ormai Israele è come una pianta carnivora che divora anche se stessa.

Di fronte alla strage di civili compiuta da Israele, la comunità internazionale ed i governi del mondo prendano una posizione chiara ed inequivocabile, per dire basta una volta e per tutte all’impunità di uno stato che continua a perpetrare odio e violenza, violando continuamente il diritto internazionale e quello umanitario. Dia forza ed ascolti quelle voci che in Israele, insieme ai palestinesi, dicono che l’occupazione militare uccide tutte e tutti.
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Massacro in mare

da http://donneinnero.blogspot.com

L’alto mare deve essere riservato a scopi pacifici e nessuno Stato può pretendere di assoggettarne alcuna parte alla sua sovranità (Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare).

Nelle prime ore di oggi, la marina di guerra israeliana ha attaccato la Freedom Flotilla, 9 dei passeggeri sono stati assassinati.

Con poche eccezioni, i governi del mondo sono compliciti di questi assassini, di quest’atto di pirataria per le tante volte che hanno chiuso gli occhi agli atti illegali dei governi israeliani durante i 42 anni dell’occupazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Il governo di Israele crede nella sua impunita’ – e i nostri governi gli danno ragione.

Oggi e nei prossimi giorni si organizzeranno nel nostro paese ed altrove manifestazioni e presidi per protestare contro l’attacco illegale che la marina israeliana ha compiuto in acque internazionali contro le 6 navi della Freedom Flotilla che portavano materiale necessario ed indispensabile alla sopravvivenza della popolazione di Gaza stremata dall’assedio che Israele, col supporto della comunità internazionale, ha imposto da più di tre anni, mentre con l’operazione piombo fuso ha ucciso oltre 1400 persone di cui 400 bambini

Ribadiamo che le barche che componevano Flottiglia erano in tutto e per tutto:
* PACIFICHE
* LEGALI
* UMANITARIE

Perché lo scopo era unicamente:
* Contribuire alla ricostruzione di Gaza e a riportare una vita normale nella striscia
* Esortare Israele, l’Egitto, l’Italia e la società internazionale a cessare l’embargo
* Mostrare con un gesto concreto alla popolazione di Gaza che non era sola
* Richiamare Israele al rispetto delle norme del diritto internazionale e della Carta dei Diritti dell’Uomo

Invitiamo tutti a inviare lettere di protesta al ministro Frattini e al sottosegretario Letta che erano stati sollecitati perché il governo italiano intervenisse nei confronti di quello israeliano e non l’hanno fatto.