IL GRANDE “SCOOP” DEI PRETI OMOSESSUALI

di Klaus Mondrian
da www.italialaica.it, 27 luglio 2010

Panorama di questa settimana propone il grande “scoop” dei preti omosessuali. L’omo di Colombo, verrebbe da dire con una battuta! Un giornalista e un suo “complice” hanno filmato per un mese la vita privata di un paio di preti i cui nomi cognomi e indirizzi, dice il direttore, saranno forniti al Vaticano se ne farà richiesta (alla faccia del segreto professionale dei giornalisti).

Si legga l’inquietante presentazione dello scoop, un trattato di filosofia del linguaggio omofobico a tutti gli effetti con tanto di favoreggiamento della prostituzione, a dirla tutta:

«Un’inchiesta con telecamera nascosta, seguita da verifiche minuziose e da controlli accurati. Per venti giorni Carmelo Abbate, giornalista di Panorama, affiancato da un “complice” gay, si è infiltrato nelle serate brave di alcuni preti che, a Roma, conducono una sorprendente doppia vita: di giorno sono sacerdoti in abito talare; di notte, smessa la tonaca, sono uomini perfettamente integrati negli ambienti omosessuali della capitale. Quella che ne è uscita è un’inchiesta sul campo che ha permesso di scoprire una realtà inedita e per certi versi sconvolgente: sacerdoti che partecipano a feste notturne con escort uomini; che hanno rapporti omosessuali con partner casuali; che frequentano chat e ritrovi gay».

Si noti innanzitutto il tempismo. Nel momento della discussione sulla validità o meno delle intercettazioni, Panorama se ne esce con una inchiesta che oggettivamente farebbe dire anche noi: viva la legge contro le intercettazioni se si arriva a questo livello di inter-cesso. E’ un caso o qualcuno vuole portare la Chiesa a schierare con più forza verso il Pdl i suoi ambasciatori a favore della prossima legge-bavaglio?

Ma restiamo alla mirabile presentazione omofobica. Il giornalista Carmelo Abbate si è fatto affiancare da un “complice” gay (tanto per dire che Carmelo Abbate è eterosessuale, che si sappia!) e i due investigatori si sono così “infiltrati” nelle serate brave romane (neanche fossero riunioni segrete della P3 …come se le notti gay romane fossero semiclandestine …roba da adepti fuorilegge).

La notte, scrive il settimanale, questi preti sono perfettamente “integrati” negli ambienti omosessuali della capitale. Forse che non è questa una omofobia persino pacchiana? Forse che cardinali e vescovi che di notte partecipano ad una cena con ministri e onorevoli “eterosessuali” sarebbero mai accusati di essere «perfettamente integrati nell’ambiente eterosessuale romano?». Insomma, la preferenza sessuale, è per Panorama un ambiente, una classe sociale? Caro Carmelo Abbate ma dove vivi? Parli dell’ambiente omosessuale come se vivessi negli anni Cinquanta, come se venissi dalla luna.

Panorama poi trova “sconvolgente” che sacerdoti si accompagnino a escort uomini e che abbiano con essi rapporti “casuali”. E’ uno scoop? La doppia morale, per la Chiesa, è la sessualità tout court, condannata sull’altare ma praticata in sacrestia. La doppia morale è l’affarismo praticato dalla finanza vaticana opposto alla presunta missione di povertà della Chiesa. La doppia morale è l’ingerenza intollerabile negli affari politici italiani e nella vita (e nella morte) di cittadini che a differenza dei preti non hanno mai firmato un contratto di asservimento alle leggi del Papa. In Italia la doppia morale, ultimamente, è invece solo legata ai gay, alle trans. Mai ai poveracci che perdono il lavoro mentre la politica si taglia un misero 5% di stipendio. Berlusconi che riceve mignotte non è doppia morale, il prete che cede alle lusinghe del mignotto pagato da Panorama invece sì.

Una inchiesta così rozza non meriterebbe commento se non fosse che non è contro la Chiesa, come vorrebbe sembrare, ma contro gli omosessuali perché li fa apparire peccatori (viene rubato un video in cui l’escort chiede al prete di indossare gli abiti talari e celebrare messa su un tavolino in soggiorno), perché li considera un mondo a parte (Panorama dice che i preti dell’inchiesta «si trovavano a loro agio in quegli ambienti» come se i gay fossero portatori di disagio per definizione), perché il loro comportamento è “distonico”, dice il direttore di Panorama, con quello che predica Benedetto sedicesimo, perché quindi li mette anche contro i cattolici presentandoli come distruttori dell’ordine ecclesiastico.

E allora sorge il dubbio legittimo che quello di Panorama sia un “aiutino” nel distogliere l’attenzione dai casi, quelli sì riprovevoli, di pedofilia talare prima e di corruzione ai danni dello Stato Italiano ora. Si vuole con una fava prendere due piccioni, forse tre. Dire che le intercettazioni sono pericolose per tutti e che prima o poi, se non si approva la legge, Panorama potrebbe arrivare sotto le mutande di tutti noi.

Dire che i gay sono ancora, come cinquanta anni fa, un mondo isolato fatto di sesso e notti brave Dire che sono gli omosessuali il male della Chiesa da estirpare e che quindi, complice la delazione e il favoreggiamento di Panorama in questa crociata, i guai della Chiesa chissà che non derivino proprio da questi sodomiti, tolti i quali di mezzo la Chiesa è notoriamente specchio di virtù angeliche e modello di trasparenza finanziaria.

Non ci sono puttanieri eterosessuali oltretevere; non ci sono banchieri e gentilomi papalini mischiati alla cricca degli appalti pubblici, non ci sono doppie morali da “attenzionare”. E così le streghe da bruciare, come al solito, sono tre o quattro pescetti piccolissimi che, a differenza delle cricche segrete, hanno avuto la sfacciataggine (o il coraggio) di far sesso senza troppe riserve ben sapendo che, nelle alte sfere del potere ecclesiastico, il sesso omoetero che sia, è praticato fin dai tempi di Pietro! Ma non ditelo a Panorama! Teniamocelo come scoop!