Responsabilità della gerarchia – comunicato stampa

COMUNITA’ CRISTIANE DI BASE
Segreteria Tecnica Nazionale
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Comunicato stampa

“I primi centocinquanta anni di storia italiana hanno insegnato che quando si è cercato di ‘negare o emarginare’ la fede e la ‘collaborazione tra comunità civile e religiosa’ si sono causati pericolosi squilibri e dolorose fratture nella vita sociale del Paese”. Lo ha detto il Papa al nuovo ambasciatore d’Italia Francesco Greco ricevuto per le credenziali.

Vivendo dal basso la vita di fede e la collaborazione tra la comunità civile, soprattutto popolare, e quella religiosa, come accade nell’esperienza delle comunità cristiane di base, dobbiamo rilevare che l’affermazione del papa va riferita anche alle pesanti responsabilità della stessa gerarchia cattolica

La rovinosa frattura storica che si è creata fra mondo operaio/contadino e mondo ecclesiale è stata causata non dalla mancanza di fede dei soggetti umani impegnati nella lotta di classe ma dall’estraneità aspramente contrappositiva che la gerarchia, in aperto contrasto con il messaggio di liberazione del Vangelo, ha opposto alle aspirazioni di giustizia e di liberazione delle classi popolari.

Il superamento di quella immane frattura e l’incontro fra la cultura operaia e quella cristiana di base che si è sviluppato nel secolo scorso e prosegue tutt’ora, aperto al futuro, ha una matrice che viene dall’abbraccio dei secoli ed è radicata nella coscienza profonda delle persone in carne ed ossa, nella loro vita reale, nel profondo dei loro rapporti, nella loro fatica, nel lavoro, nelle mani, nelle lotte e nei sogni e in una fede radicata nel Vangelo.

Ne sono testimonianza le esperienze dei preti operai, delle parrocchie aperte, delle comunità di base, nello spirito del Concilio e dei segni dei tempi della Pacem in Terris di papa Giovanni, che sono all’origine di quel processo storico di superamento della frattura dolorosa fra i soggetti della liberazione, operai e contadini, donne e uomini, e la Chiesa gerarchica cattolica.

Avvertiamo la completa assenza di autocritica da parte del papa come un pericoloso segno di ulteriore involuzione e come un ostacolo alla vita di fede dei soggetti umani impegnati nei processi storici attuali della liberazione.

Le comunità cristiane di base italiane

Roma, 10 gennaio 2011