“Restate umani”

Lo hanno ucciso. Addio, Vik (Luca Galassi – Peacereporter)
Vittorio Arrigoni è morto. Il suo corpo è stato trovato questa notte intorno alle 1.50 in un’abitazione nella Striscia di Gaza, nel quartiere Qaram, periferia di Gaza City. La notizia è stata dapprima diffusa da fonti di Hamas e poi confermata a PeaceReporter da un’attivista dell’International Solidarity Movement. Hamas, il movimento islamico che controlla il territorio della Striscia, non è riuscito a mediare per la sua liberazione. O forse non ci ha nemmeno provato….

Emergency: ‘Vittorio è stato un testimone. Sgomento per la sua morte’ (Emergency)
Da anni Vittorio era un testimone delle violazioni dei diritti umani nei Territori Occupati e lavorava per affermare il diritto della popolazione civile dei Territori a vivere, e a vivere con dignità. La sua uccisione ci lascia sgomenti. Quello che possiamo e dobbiamo fare, adesso, è non dimenticarci di lui e del suo lavoro, anche quando la notizia della sua morte sarà scomparsa dai giornali….

Vittorio è stato  ucciso per dare un segnale: “State alla larga da Gaza e dalla Palestina” (Forum Palestina)
Le cause e la dinamica del sequestro e dell’uccisione di Vittorio Arrigoni, attivista e corrispondente del movimento internazionale di solidarietà con la Palestina da Gaza, sono in corso di ricostruzione. Alcune informazioni e alcune valutazioni possono però essere indicate sin da ora. Vittorio era in procinto di rientrare in Italia per poter collaborare alla missione della Freedom Flotilla che a maggio intende rompere l’assedio della popolazione palestinese di Gaza, un assedio che Vittorio ha sistematicamente denunciato e documentato da anni…

Vittorio, l’eroe buono (Luca Galassi – Peacereporter)
Da dieci giorni la pioggia di bombe sulla Striscia era terminata, e assieme ad alcuni cooperanti eravamo riusciti a entrare dall’Egitto per documentare gli effetti di Piombo Fuso, l’operazione militare israeliana che ha massacrato 1.300 palestinesi, 300 dei quali bambini. Siamo rimasti in piedi tutta la notte a chiacchierare di politica….

Non ce ne andremo, Vittorio caro! (don Nandino Capovilla – coordinatore Pax Christi)
“Non ce ne andiamo, perché riteniamo essenziale la nostra presenza di testimoni oculari dei crimini contro l’inerme popolazione civile ora per ora, minuto per minuto”.   Così ripetevi durante Piombo fuso, unico italiano rimasto lì, tra la tua gente, tra i volti straziati dei bambini ridotti a target di guerra. Così mi hai ripetuto pochi mesi fa prima di abbracciarmi: io obbedivo all’ultimatum dei militari al valico di Heretz che mi ordinavano di uscire dalla Striscia, ma tu restavi…

Caro Vittorio… (Yousif Salman – Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia)
Di sicuro i tuoi assassini conoscevano chi eri e cosa rappresentavi. Non è importante chi erano gli assassini e cosa rappresentano, ma alla fine dei conti, hanno commesso un delitto e un brutale odioso assassinio. Hanno ucciso un uomo libero, un amante della libertà e della giustizia, un amico della pace e del popolo palestinese, che tu ha difeso, hai amato e che hai fatto della sua causa una ragione di esistenza e di vita…

La casa di Vittorio (Michele Giorgio – Il manifesto)
Qualche settimana fa Vittorio Arrigoni mi ha salutato tono preoccupato, ma non per la sua presenza a Gaza bensì per la salute del padre, operato di recente e in precario stato di salute. Ai genitori Vittorio è molto legato, non solo dall’affetto di figlio ma anche dalla condivisione di ideali politici. Una famiglia impegnata a sinistra, da sempre, che lo ha appoggiato in tutte le sue scelte. «Da casa mi arrivano notizie preoccupanti, per qualche settimana me ne andrò in Italia, ho voglia di rivedere mio padre», diceva. Da Gaza invece non è più partito…

Arrigoni, attivista “social” con la vocazione per l’utopia (Tiziano Toniutti – La Repubblica)
Vittorio Arrigoni era abituato a spingersi ai confini, anche a quelli con l’utopia. Al bordo delle acque territoriali e dei campi coltivabili, ai confini tra Palestina e Israele, aiutando pescatori e contadini a seminare e raccogliere anche dove si spara e dove non è raccomandabile arrivare. Arrigoni era un un attivista per i diritti umani dell’International Solidarity Movement, un pacifista che arriva al limite delle zone di guerra, “Utopia” il suo soprannome. E informava il mondo di cosa gli capitava tra una minaccia di morte e una campagna di sostegno attraverso internet, i social network, Youtube…

Vittorio, parole contro l’occupazione (I suoi reportages)