Generi e politiche

Giancarla Codrignani

Non credo che dimenticherò mai la mano sulla bocca di Hilary Clinton a reprimere un senso di orrore nel vedere le immagini di Bin Laden ucciso.

Una mano che rivela l’umanità di una donna che è anche “un” politico e non si adatta alle atrocità che siamo in grado di compiere quando diventiamo soldati e finiamo per farci del male.

Ma non dimenticherò neppure la ritrattazione: non era “debolezza”, ma allergia alle polveri d’ambiente.

Così noi donne, quando diventiamo “pari”nel potere, omologhiamo anche i sentimenti, senza pensare che, forse, sarebbe meglio che i maschi smettessero di stringere i denti (e i pugni).

Tuttavia quel gesto rappresentava orrore immediato, ma anche istintiva esorcizzazione di un futuro, che, tutte le volte che usiamo la violenza, può diventare direttamente temibile.

Il mondo meriterebbe di meglio delle nostre inadeguatezze. Una delle prime da superare è quella di capire che, come diceva don Milani, di molte “omissioni” ci giustifichiamo con l’ aggravante della buona fede.

Perché non pensare che dovremmo imparare ad essere miti così in casa, come con gli immigrati, i diversi, i nemici, come nei paesi che aspirano ad una difficile democrazia?