Dossier Amnesty International 2011: Italia

Care Amiche, Cari Amici,

questa mattina Amnesty International ha reso pubblico il suo Rapporto Annuale 2011. Spero di fare cosa gradita nel circolare i link alle versioni complete in inglese http://amnesty.org/en/annual-report/2011 ed in italiano (http://50.amnesty.it/rapportoannuale2011 Copio sotto  la sezione dedicata all’Italia.

Saluti,    matteo
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Matteo de Bellis
Campaigner, EU team Amnesty International


ITALIA

REPUBBLICA ITALIANA
Capo di stato: Giorgio Napolitano
Capo del governo: Silvio Berlusconi
Pena di morte: abolizionista per tutti i reati
Popolazione: 60,1 milioni
Aspettativa di vita: 81,4 anni
Mortalita infantile sotto i 5 anni (m/f): 5/4‰
Alfabetizzazione adulti: 98,8%

I diritti dei rom hanno continuato a essere violati e gli sgomberi forzati hanno contribuito a spingere sempre piu nella poverta e nell’emarginazione le persone colpite. Commenti dispregiativi e discriminatori formulati da politici nei confronti di rom, migranti e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender hanno alimentato un clima di crescente intolleranza. Ci sono state nuove violente aggressioni omofobe. I richiedenti asilo non hanno potuto accedere a procedure efficaci per ottenere protezione internazionale. Sono continuate le segnalazioni di maltrattamenti a opera di agenti delle forze di polizia o di sicurezza. Non sono cessate le preoccupazioni circa l’accuratezza delle indagini sui decessi in carcere e su presunti maltrattamenti. L’Italia ha rifiutato di introdurre il reato di tortura nella legislazione nazionale.

VAGLIO INTERNAZIONALE

A marzo, l’Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani ha visitato l’Italia per
la prima volta. Tra le altre cose, si e detta preoccupata perche le autorita italiane stavano
trattando i rom e i migranti come “problemi di sicurezza”, invece di cercare il modo di
inserirli nella societa.
Ad aprile, il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa ha pubblicato
i rapporti sulle visite periodiche in Italia compiute nel settembre 2008 e nel luglio
2009, evidenziando, tra l’altro, la mancanza di una norma sulla tortura nel codice penale
e il sovraffollamento delle strutture penitenziarie. Il rapporto del 2009 ha anche condannato
come violazione del principio di non-refoulement (il divieto di rimandare persone
verso paesi in cui rischierebbero gravi violazioni dei diritti umani) la pratica di intercettare
in mare i migranti e di costringerli a tornare in Libia o in altri paesi non europei.
Il 25 giugno, il Comitato europeo dei diritti sociali ha rilevato che l’Italia aveva discriminato
rom e sinti in riferimento a diversi diritti, come quello all’alloggio e alla protezione
contro la poverta e l’esclusione sociale e il diritto dei lavoratori migranti e delle loro famiglie
alla protezione e all’assistenza.
A febbraio, la situazione dei diritti umani in Italia e stata analizzata secondo l’Esame
periodico universale delle Nazioni Unite. A maggio, il governo ha risposto respingendo
12 delle 92 raccomandazioni ricevute. Ha suscitato particolare preoccupazione il rifiuto
di introdurre il reato di tortura nella legislazione nazionale e di abolire il reato di migrazione
irregolare.

DISCRIMINAZIONE

I rom hanno continuato a subire discriminazioni nel godimento dei diritti all’istruzione, all’alloggio,
all’assistenza sanitaria e all’occupazione. Commenti dispregiativi da parte di alcuni
politici e rappresentanti di varie autorita hanno contribuito ad alimentare un clima di
intolleranza nei confronti di rom, migranti e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
Ad agosto e divenuto operativo l’osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori,
istituito dalle autorita di polizia, uno strumento volto a incoraggiare e a rendere piu semplice
per le vittime la presentazione di denunce di atti discriminatori.

ROM – SGOMBERI FORZATI

In tutto il paese sono proseguiti gli sgomberi forzati di rom. Alcune famiglie sono state
sottoposte a ripetuti sgomberi forzati, che hanno disgregato le loro comunita, il loro accesso
al lavoro e hanno reso impossibile ad alcuni bambini la frequenza scolastica.
A gennaio, le autorita locali di Roma hanno iniziato ad attuare il “Piano nomadi”, dopo che nel 2008 il governo
centrale aveva dichiarato una “emergenza nomadi”, grazie alla quale i prefetti sono autorizzati a
derogare a una serie di leggi, quando si tratta di persone ritenute “nomadi”. Il piano proponeva lo sgombero
di migliaia di rom e la loro parziale risistemazione in campi ristrutturati o nuovi. La sua attuazione ha
perpetuato una politica di segregazione e, per molti, ha avuto come effetto il peggioramento delle condizioni
di vita, a causa dei ritardi nella costruzione dei nuovi campi o nell’adeguamento di quelli esistenti. Nonostante
alcuni miglioramenti, e rimasto inadeguato il livello di consultazione delle famiglie interessate
dagli sgomberi da parte delle autorita.
A Milano, le autorita locali hanno portato avanti continui sgomberi forzati senza una strategia per offrire
una sistemazione alternativa alle persone colpite. Ad alcune famiglie rom sono stati assegnati alloggi popolari
in vista dello sgombero. L’assegnazione, inizialmente revocata dalle autorita locali per ragioni politiche,
e stata confermata a dicembre dalla decisione di un tribunale, che ha anche definito discriminatorio
il comportamento delle autorita. A fine anno era in corso un appello contro tale decisione.

DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI E TRANSGENDER

Sono continuate le aggressioni omofobe violente. A causa di una lacuna legislativa, le
vittime di reati di natura discriminatoria basati sull’orientamento sessuale e l’identita di
genere non hanno avuto la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altre tipologie
di discriminazione.

DIRITTI DI RICHIEDENTI ASILO E MIGRANTI

Richiedenti asilo e migranti hanno continuato a essere privati dei loro diritti, in particolare
per quanto riguarda l’accesso a una procedura di asilo equa e soddisfacente. Le autorita
non li hanno adeguatamente protetti dalla violenza a sfondo razziale e, facendo collegamenti
infondati tra immigrazione e criminalita, alcuni politici e rappresentanti del governo
hanno alimentato un clima di intolleranza e xenofobia.
L’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, e le Ngo hanno continuato a esprimere
il timore che gli accordi tra Italia, Libia e altri paesi per controllare i flussi migratori
stessero negando a centinaia di richiedenti asilo, compresi molti bambini, l’accesso alle
procedure per richiedere la protezione internazionale. In Italia il numero di richieste di
asilo ha continuato a diminuire drasticamente.
A ottobre, 68 persone soccorse in mare sono state rinviate forzatamente in Egitto nelle prime 48 ore, a
quanto sembra senza aver avuto la possibilita di chiedere la protezione internazionale. Erano su una nave
con 131 passeggeri, intercettata dalle autorita italiane nei pressi della costa siciliana. Tra di loro c’erano
44 minori; 19 persone sono state arrestate per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.
A gennaio, due giorni di violenti scontri tra lavoratori migranti, residenti e polizia nella
cittadina di Rosarno hanno portato alla fuga o all’allontanamento da parte della polizia
di oltre 1000 migranti (la maggior parte dei quali aveva il permesso di soggiorno). Gli
scontri sono iniziati dopo che un lavoratore migrante era stato ferito da colpi di pistola
sparati da un’auto in movimento mentre, con altri compagni, stava camminando verso
casa dopo aver lavorato nei campi. Ad aprile, un’inchiesta giudiziaria sulle cause dei disordini
ha portato all’arresto di oltre 30 persone – italiane e straniere – per sfruttamento
e riduzione in schiavitu dei lavoratori migranti impiegati nel settore agricolo della zona.
Alla fine dell’anno, l’inchiesta era ancora in corso.

CONTROTERRORISMO E SICUREZZA

RENDITION
A dicembre, la corte d’appello di Milano ha confermato le condanne emesse nel 2009
nei confronti di 25 funzionari statunitensi e italiani coinvolti nel rapimento di Abu Omar,
avvenuto in una strada di Milano nel 2003. I 23 funzionari americani condannati sono
stati processati in contumacia. La corte ha condannato gli imputati a pene detentive fino
a nove anni di reclusione. Dopo il sequestro, Abu Omar fu trasferito illegalmente dalla
Cia dall’Italia in Egitto, dove fu detenuto in un luogo segreto e torturato. La corte ha
confermato l’archiviazione delle accuse contro cinque alti funzionari dei servizi di intelligence
italiani, poiche nei loro confronti e stato posto il segreto di stato.

DETENUTI DI GUANTÁNAMO
Sono proseguiti i procedimenti penali per reati connessi al terrorismo contro Adel Ben
Mabrouk e Rihad Nasseri, due cittadini tunisini trasferiti in Italia dal centro di detenzione
di Guantanamo Bay nel 2009. Sono state espresse preoccupazioni circa la possibile
espulsione degli imputati in Tunisia, in violazione del principio di non-refoulement.

DECESSI IN CUSTODIA

Sono giunte continue segnalazioni di maltrattamenti da parte di agenti delle forze di polizia
o di sicurezza. Sono rimaste le preoccupazioni circa l’indipendenza e l’imparzialita
delle indagini e sull’accuratezza della raccolta e della conservazione delle prove nei casi
di decessi in custodia e di presunti maltrattamenti, che spesso hanno portato all’impunita
dei perpetratori. Le reiterate richieste delle vittime e delle loro famiglie alle autorita sono
rimaste l’elemento essenziale per garantire indagini approfondite e consegnare i responsabili
alla giustizia.
A fine anno erano ancora pendenti i ricorsi in appello presentati da quattro agenti di polizia che, nel luglio
2009, erano stati condannati a tre anni e sei mesi di reclusione per l’omicidio colposo del diciottenne Federico
Aldrovandi, morto nel 2005 dopo essere stato fermato da agenti a Ferrara. A marzo, tre agenti di
polizia, accusati di aver aiutato i colleghi a nascondere e falsificare le prove del caso, sono stati condannati
a pene detentive rispettivamente di otto, 10 e 12 mesi. A ottobre, i genitori di Federico Aldrovandi hanno
accettato la somma di due milioni di euro quale risarcimento per la morte del figlio, alla condizione di non
costituirsi parte civile nei procedimenti ancora pendenti.
Erano ancora in corso i procedimenti contro un agente di custodia accusato di omissione di soccorso nei
confronti di Aldo Bianzino, morto in carcere a Perugia nel 2007, due giorni dopo il suo arresto. Un procedimento
per omicidio contro ignoti era stato chiuso nel 2009.
Sono proseguiti anche i tentativi di chiarire le circostanze e stabilire le eventuali responsabilita della morte
di Stefano Cucchi, deceduto nel 2009, diversi giorni dopo l’arresto, nel reparto penitenziario di un ospedale
romano. I parenti hanno ritenuto che il decesso sia stato causato dai maltrattamenti subiti prima di
arrivare in ospedale.
A dicembre, un medico e stato accusato dell’omicidio colposo di Giuseppe Uva, morto nel giugno 2008 in
un ospedale di Varese, presumibilmente a causa di un errato trattamento medico. Erano ancora in corso
le indagini sui maltrattamenti che Giuseppe Uva avrebbe subito qualche ora prima della morte, mentre
era in custodia di polizia.

TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI

A marzo e maggio, la corte d’appello di Genova ha emesso verdetti di seconda istanza
nei processi sulle torture e gli altri maltrattamenti perpetrati da agenti delle forze di polizia
e di sicurezza contro i manifestanti in occasione del G8 nel 2001. A fine anno rimaneva
aperta l’opportunita di presentare ricorsi presso la Corte di cassazione.
A marzo, la corte ha riconosciuto che la maggior parte dei reati occorsi nel centro di detenzione
temporanea di Bolzaneto, tra cui lesioni personali gravi, ispezioni e perquisizioni
arbitrarie, erano ormai prescritti, ma ha comunque ordinato a tutti i 42 imputati di pagare
un risarcimento civile alle vittime. Ha inoltre imposto pene detentive fino a tre anni e
due mesi nei confronti di otto imputati.
A maggio, la stessa corte ha ritenuto colpevoli 25 delle 28 persone accusate di analoghi
abusi commessi nella scuola Armando Diaz, inclusi tutti gli alti funzionari di polizia presenti
al momento dei fatti, e ha inflitto pene detentive fino a cinque anni. Molte delle
accuse sono cadute a causa della prescrizione.
Tuttavia, se l’Italia avesse introdotto il reato di tortura nel codice penale, la prescrizione
non si sarebbe potuta applicare.

MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL

Delegati di Amnesty International hanno visitato l’Italia a marzo e a luglio.
The wrong answer: Italy’s “Nomad Plan” violates the housing rights of Roma in Rome
(EUR 30/001/2010)
Dangerous Deals: Europe’s reliance on “diplomatic assurances” against torture (EUR
01/012/2010)
Open secret: Mounting evidence of Europe’s complicity in rendition and secret detention
(EUR 01/023/2010)