TAV e nonviolenza (NV)

Gianni D’Elia
Comitato NO TAV Rivalta www.notav-valsangone.eu

In queste ore difficili e faticose per il movimento Notav ma anche finalmente entusiasmanti per la vittoria raggiunta nei quattro referendum vorrei proporre una breve riflessione sul TAV e la nonviolenza (NV). NV intesa come filosofia di vita e pratica di cambiamento personale, sociale, economico e politico.

Siamo contrari al TAV come chiaro simbolo di uno sviluppo sociale ed economico ingiusto. La nostra società occidentale non ha bisogno di più merci, di più consumi e di più velocità. La nostra società ha invece bisogno di rallentare, ha bisogno di distribuire più equamente le risorse e di vivere in armonia con la natura.

In un mondo in cui milioni di persone non hanno cibo sufficiente per vivere, sono prive di mezzi di trasporto elementari, hanno carenza di acqua e servizi di base qualcuno è in grado di spiegare perché noi dovremmo costruire un treno per aumentare fantomatiche merci? Per non restare esclusi dal progresso? Ma di quale progresso e crescita stiamo parlando?

Per la nostra società progresso non sarebbe invece creare occasioni di più lavoro con la ristrutturazione di scuole, ospedali e case fatiscenti, con la bonifica e la messa in sicurezza di coste e argini di fiumi, con il risanamento di interi quartieri di Napoli, Catania, Milano, Torino, Bari…restituendoli ai cittadini più vivibili, più belli e più sicuri?

Una società moderna e sviluppata è quella in cui i bambini sono tutelati e messi in grado di crescere al meglio, in cui le persone disabili hanno cittadinanza, in cui si cerca inclusione e ospitalità.

Un sistema progredito è quello in ci i pendolari hanno treni che facilitano i loro spostamenti per lavoro, dove si lavora per vivere e non si vive per lavorare o in cui si muore lavorando, dove si è attenti ai tempi delle donne e delle famiglie, dove non si lasciano morire centinaia di immigrati in mare. Questi sono motivi sufficienti e decisivi per essere contrari al TAV.

La lotta contro il TAV sta dentro la stessa logica dell’acqua, delle centrali nucleari e della giustizia. Vogliamo costruire una società in cui la salute, i trasporti, l’acqua, l’ambiente, l’istruzione…sono beni comuni su cui non si può fare profitto. Per tutto questo ci opporremo con tutta la determinazione di cui siamo capaci all’avvio dei lavori del TAV.

La nonviolenza io penso non è un insieme di tecniche, neanche un generico pacifismo e neppure soltanto un‚idea. La NV è un programma di costruzione lenta di una società più giusta che comporta lotta con metodi che non arrechino sofferenza ad alcuno. Per questo ad es. non è possibile portare la pace e la democrazia con le bombe e con la guerra come si sta facendo in diverse parti del mondo.

Si stanno preparando in queste ore, temiamo, ad intervenire alla Maddalena di Chiomonte e cercano ogni scusa buona per usare la forza. Chi manderà i poliziotti sta usando i media per preparare il campo cercando di denigrare il movimento. Ma chi usa la forza e la violenza non ha mai buone ragioni dalla sua, salvo casi davvero eccezionali che hanno a che fare con la legittima difesa.

Ci opporremo senza desiderio o volontà di fare del male ad alcuno. Ci metteremo in mezzo, dove sarà possibile, con i nostri deboli corpi e con una resistenza passiva ma forte, disposti a patire per persuadere e non costringere.

E se i lavori saranno comunque avviati si dovrà mettere in atto ogni forma possibile di boicottaggio, di sciopero, di protesta, di digiuno…. e si dovrà cercare in tutti i modi di allargare la partecipazione diretta della popolazione indifferente o poco sensibile. I risultati in questi anni si sono visti e anche oggi 13 giugno, sono sotto gli occhi di tutti.

Lo si dovrà fare dentro tutto il movimento, come abbiamo sempre fatto fino ad ora, perché se questo movimento fino ad ora ha tenuto è stato proprio grazie alla sua composizione variegata, alla consapevolezza delle proprie buone ragioni e al suo essere movimento di popolo.

Semplicemente, scrivo questa nota per contribuire alla riflessione e all’approfondimento sulle nostre finalità e sui mezzi più adeguati per conseguirle.

13 giugno 2011, Rivalta di Torino