Sogniamo una Chiesa cattolica accogliente con le persone omosessuali

Riflessione del gruppo Drachma, cattolici glbt di Malta
www.gionata.org, 12 marzo 2011 – Liberamente tradotta da Alessandra C.

Ci capita molto spesso di leggere delle belle parole, documenti su cui siamo tutti d’accordo. Quasi mai però, ci capita di metterle in pratica nella vita quotidiana. Oggi vogliamo ricordare e celebrare la Carta dei Diritti Umani. Ma proviamo a pensare anche alla Chiesa Cattolica, ai suoi insegnamenti veri e propri e alla Dottrina Sociale, che parla delle minoranze. Che cosa stiamo aspettando?

Perché abbiamo paura di intraprendere la strada del cambiamento?

La Cristianità è una dottrina molto semplice, ma risulta a volte complessa e pesante, da cui molti si sentono esclusi, allontanati. Sembra spesso distante dalla nostra umanità.

Non sono pochi i casi in cui i fedeli, per ciò che dicono, vengono tenuti ad una certa distanza e costretti ad allontanarsi dalla stessa Chiesa in cui credono.

Noi sogniamo una Chiesa aperta tutti, nella realtà, in concreto, che ci presenti nuove possibilità…di dialogo, che ci permetta di recitare insieme il vangelo, che si prenda a cuore le nostre vere e concrete esperienze di vita.

Ci lamentiamo di una Chiesa che dimentica spesso i suoi figli lesbiche, gay, bisex, trans, intersexual (LGBTI)…

Ci lamentiamo di una Chiesa che troppo spesso si occupa di giudicare piuttosto che di presentare l’amore di Dio per tutti i Suoi figli, chiunque o qualunque cosa essi siano…

Ci lamentiamo di una Chiesa che offre troppo raramente opzioni di vita alla comunità LGBTI, e spesso chiude loro le sue porte…

Ci lamentiamo di una Chiesa che ha perso la capacità di fondersi con la società e di entrare nel dialogo della vita; che si concentra troppo spesso sulla pesante moralità piuttosto che volgersi alle realtà concrete delle persone e alle lotte sulla fede…alla spiritualità…

Ci lamentiamo di una Chiesa che si presenta spesso come un nemico dei diritti e della dignità delle minoranze, piuttosto che una madre apprensiva che si preoccupa anche di questi suoi figli…

Speriamo nella fratellanza, desideriamo l’Unità Cristiana non solo tra le diverse Chiese ma anche tra noi, cattolici, ognuno diverso dall’altro…

Speriamo di poter davvero imparare ad amarci l’un l’altro come fratelli e sorelle e di smettere di considerarci nemici…

Speriamo che le questioni LGBTI vengano affrontate con chiarezza e onestà senza timori, ma nel nome della fede e della ragione…

Speriamo in una Chiesa che si impegni a presentare il messaggio del vangelo alla comunità LGBTI come messaggio di vita e di liberazione e non come messaggio di timore e disperazione.

Celebriamo gli scambi positivi che si sono già manifestati, come con il KDZ (Diocesan Youth Commission) in occasione della visita papale…

Speriamo in un mondo vivo, che possa apportare il cambiamento e la trasformazione e non semplicemente delle belle parole scritte su pezzi di carta…

Vogliamo credere nell’altro regno, vogliamo sognare l’altra parte della Chiesa, vogliamo credere che sia “in cielo così come in terra”, vogliamo questo per tutti noi…

Vogliamo credere che possa esserci pace anche tra la Chiesa e la comunità LGBTI, che l’amore sia davvero possibile, e che tutti possano risplendere nella fede Cristiana.