Il movimento NO TAV in marcia in terra di Umbria,per portare il proprio contributo ai percorsi di pace

Movimento NO TAV
www.notav-valsangone.eu, 5 settembre 2011

Pace non è solo assenza di guerra.

Pace è anche rifiuto della dittatura economicista, del dominio di parametri quantitativi nella valutazione della civiltà e del benessere. E’ la critica più radicale e fondata allo sviluppismo progressista, al liberismo, all’imperio dell’avere, del consumo e dello spreco.

Pace sta nel senso del limite, nell’assunzione del concetto di responsabilità individuali e collettive, nel motivato rifiuto dell’egemonia delle quantità, del numero esponenziale delle cose, nel no a consumi stupidi e distruttivi, nel privilegiare la qualità e nell’esigenza di un’altra vita, di altri stili del
quotidiano, nel piacere e nel bello come principi politici.

Pace è tendere alla ricomposizione armonica con la natura nella piena consapevolezza del limite delle risorse e dell’imprescindibile necessità di una loro equa distribuzione su scala planetaria.

Pace è anche smettere di operare in nome degli interessi del mondo ricco a cui apparteniamo, è fare scelte di risparmio energetico, abbandonando inutili progetti faraonici, è mettersi al servizio di un diverso modello di società.

È per questo che le lunghe code d’asfalto delle ferie d’agosto, il fast food, le risate ed applausi a comando nelle TV, i pesticidi nel piatto, il tempo ridotto ad orario sono nemici della pace al pari delle armi e delle guerre, del nucleare civile e militare, dell’inquinamento, delle manipolazioni genetiche, dell’intolleranza, del consumismo, della privatizzazione dei beni comuni, della
distruzione della bellezza paesaggistica ed artistica, del traffico di esseri umani, spesso dispersi e cancellati nelle acque dei nostri bei mari, e dell’incapacità di accoglierli.

IL TAV E’ ICONA DELLO SPRECO, DELL’ARROGANZA DEL POTERE, DEL DOMINIO DEL DIO DENARO. LA RESISTENZA AL TAV E’ DIFESA DEI BENI COMUNI.

Il movimento NO TAV partecipa alla marcia per la pace, facendo sventolare le proprie bandiere al vento della solidarietà, della difesa dei deboli, della tutela dell’ambiente e di tutti i beni comuni.

La resistenza contro il TAV è certamente una lotta contro un’opera inutile, dannosa e devastante sul piano economico ed ambientale, ma riassume in sé anche le scelte di resistenza allo spreco, all’ingiustizia sociale, all’esclusione dei cittadini da processi decisionali non trasparenti e che potrebbero mutare definitivamente la vita loro e dei loro figli e nipoti, all’utilizzo del potere a fini di interessi politici ed economici. Di quel potere che non pensa neanche lontanamente di ridurre le folli spese militari a fronte di una crisi economica che pesa sui cittadini più fragili.

Il movimento NO TAV si oppone alla militarizzazione dei territori delle nostre valli, attuata da uno stato che non ascolta le ragioni di chi da 22 anni contrasta gli sprechi, un modello di sviluppo
devastante, iniquo, arrogante e violento: è una lotta lunga e faticosa che, pur attraversando momenti di tensione, è sempre stata determinata e non violenta.

I nostri presidi in Val di Susa e in Val Sangone sono luoghi di incontro e confronto tra anime diverse, sono luoghi in cui si decidono i percorsi di resistenza ma in cui anche si condividono momenti di vita collettiva.

Per questi motivi e per molti altri ancora saremo alla marcia con tutto il movimento nonviolento e pacifista nel desiderio di seguire sempre più il solco del cammino tracciato da Aldo Capitini 50 anni fa.