Regione Lombardia, negli uffici via libera ai crocifissi. Stanziati 2.500 euro

Andrea Senesi
http://archiviostorico.corriere.it 9 novembre 2011

Bossi junior dice che la Lega è «glocal» e che in fondo si tratta solo di un omaggio alla storia, alla «nostra storia». Il crocifisso arriva al dibattito dell’ aula del Pirellone. Il crocifisso, soprattutto, arriverà in ogni aula di Regione Lombardia. Sedi, uffici, sale di rappresentanza. Da ieri la proposta della Lega è legge, con 49 sì (oltre a Carroccio e Pdl, Udc e Pensionati), un astenuto, e l’ Aventino del centrosinistra che abbandona l’ aula per protesta contro la «demagogia della maggioranza».

La novità rispetto al testo originario presentato dal lumbard Alessandro Marelli è la cancellazione delle sanzioni da staccare in caso di mancata esibizione del simbolo. In compenso, la commissione Bilancio del Pirellone ha provveduto a rintracciare nelle casse sempre più vuote i 2.500 euro necessari per l’ acquisto in serie dei circa 300 «pezzi» (la stima è dello stesso relatore del progetto di legge) da esporre nei prossimi mesi. Nei prossimi sei mesi.

Il «modello» da esibire nell’ aula del Consiglio sarebbe però già pronto. Si tratta di un particolare tipo di croce che lo stesso Marelli ha mostrato con orgoglio subito dopo il voto positivo. Una riproduzione rivisitata della Croce del Campo, o dell’ Orifiamma, che veniva issata sul Carroccio durante le battaglie della Lega Lombarda e conservata nel Duomo Vecchio di Brescia. Una via crucis di polemiche.

Stefano Galli, capogruppo della Lega, aveva puntato il dito contro l’ ignavia dell’ opposizione: «Come Ponzio Pilato scelgono di non scegliere».

Replica dei pd Fabio Pizzul e Franco Mirabelli: «Non ci creerà certo disagio vedere il crocifisso sui muri del nostro palazzo, ma è il metodo con cui la Lega lo impone che non ci piace, che è assolutamente strumentale e inaccettabile tanto per i laici quanto per i cattolici. E dimostra come non ci sia alcuna coerenza tra chi dovrebbe accogliere e chi vuol cacciare gli immigrati, tra chi tollera comportamenti moralmente inaccettabili dai propri rappresentanti e chi si lava la coscienza con il crocifisso».

Durissimo anche Gabriele Sola dell’ Idv: «Curioso che questa legge arrivi da una forza politica che si segnalava fino a pochi mesi fa più per i riti celtici che per la difesa dei valori cristiani». Il crocifisso che divide. Anche l’ opposizione ha scelto strade diverse. Perché i consiglieri dell’ Udc sono rimasti in aula e, tra mille distinguo, alla fine hanno detto sì alla legge. Un voto anti Lega, ha comunque assicurato il capogruppo Gianmarco Quadrini: «Per noi la tutela del crocifisso non rappresenta la difesa di un simbolo confessionale o una clava da brandire contro i migranti di altri confessioni e nemmeno una guerra religiosa, ma è prima di tutto un’ azione volta a ribadire le nostre comuni radici cristiane».

La legge
«La Regione riconosce i valori storico-culturali e sociali delle sue radici giudaico-cristiane». Il crocifisso sarà così esposto «nelle sale istituzionali e negli ingressi degli immobili regionali» Il voto Hanno votato a favore Lega, Pdl, Udc e Pensionati. Pd, Sel e Idv hanno abbandonato l’ aula e non hanno partecipato alla conta finale sul documento. In totale i sì sono stati 49 (un astenuto) Il modello Il crocifisso da esibire nell’ aula del consiglio regionale sarebbe già pronto. Si tratta di una riproduzione rivisitata della Croce del Campo, o dell’ Orifiamma, che veniva issata sul Carroccio durante le battaglie della Lega Lombarda e conservata nel Duomo Vecchio di Brescia