Il caso “Pussy Riot”, Riot Girls al servizio della geopolitica

Pepe Ramone
http://quintoelementomusical.wordpress.com, 10 agosto 2012

Pubblichiamo questo articolo dal noto sito americano di informazione politica Counterpunch che ha il pregio di analizzare la questione “Pussy Riot” evitando isterismi o trasporti adolescenziali, inquadrando il caso e la sua rilevanza mediatica all’interno della guerra geopolitica giocata ormai con armi del tutto “non convenzionali” della quali (comunque la si pensi) sarebbe il caso di prendere atto, riconoscendole come tali. Buona lettura….

 

The Pussy Riot Flap (Useful Idiots of the Anti-Putin Movement?)
Mike Whitney

A marzo di quest’anno, tre ragazze dalla banda femminista punk-rock Pussy Riot sono state arrestate con l’accusa di “atti di teppismo motivato da odio religioso o di ostilità” per aver messo in scena una performance non autorizzata e profana nella Chiesa del Cristo Salvatore di Mosca. Le tre donne arrestate – Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Ekaterina Samutsevitch- dicono che la loro azione non aveva lo scopo di mettere in ridicolo la chiesa o di irridere i credenti, ma di voler attirare l’attenzione sulla repressione politica che esiste sotto la presidenza russa di Vladimir Putin. “Non volevamo offendere nessuno … Le nostre motivazioni erano esclusivamente politiche”, ha detto la Tolokonnikova. Il processo alle tre ragazze avviene a Mosca, dove un verdetto è atteso da un giorno all’altro. L’accusa chiede una condanna a tre anni in un carcere di minima sicurezza.

Il processo ha attirato l’attenzione di tutto il mondo e una serie di celebrità, tra cui Sting, Madonna e Danny Devito hanno parlato per conto delle imputate. Ecco un estratto di un articolo della Reuters apparso Martedì mattina: 
”Lunedì la pop-singer Madonna ha chiesto alla Russia di non incarcerare le tre Pussy Riot per la loro protesta in una chiesa, mentre l’ex tycoon del petrolio Mikhail Khodorkovsky , dal carcere dove si trova, ha paragonato questo processo ad una inquisizione medievale “. (Reuters) È interessante notare cheil parere di Khodorkovsky è stato inserito tra il gran numero di articoli scritti su questo incidente, cosa che suggerisce che la copertura dei media faccia parte di un programma ben più ampio, per screditare Putin. Ricordiamoci che “Nel mese di ottobre 2003, Khodorkovsky fu arrestato, portato a Mosca con l’accusa di vari reati di frode per evasione fiscale.” E, a maggio, 2005 i giudici hanno riconosciuto Khodorkovsky e Platon Lebedev colpevoli di sei capi d’accusa tra cui l’evasione fiscale e sono stati condannati a nove anni di carcere ciascuno.(BBC)

L’idea che un oligarca, calcolatore come Khodorkovsky sia una vittima innocente di una caccia alle streghe è una sciocchezza politica fasulla propagandata dai media occidentali. Putin l’ha sintetizzata meglio quando ha detto: “Un ladro deve stare in carcere”. Allora, che sta succedendo veramente qui? Perché la Reuters usa una citazione di Khodorkovsky, un criminale condannato, come titolo per difendere una banda punk-rock ? Immaginate se Tony Hayward, della BP, fosse stato buttato in galera per aver inquinato il Golfo del Messico. Questo fatto lo qualificherebbe come esperto del sistema giudiziario americano? Allora la Reuters dovrebbe consultare Hayward anche sulle violazioni dei diritti civili? Riusciamo a vedere quanto tutto ciò sia stupido? Ha senso solo se i media sono parte di una più grande strategia segreta per attaccare Putin. E direi, dopo aver letto almeno trenta articoli sull’incidente alla chiesa del Cristo Salvatore di Mosca, che è esattamente quello che sta succedendo.

Non si tratta di Pussy Riot e della loro traversia legale, né di femminismo o di libertà di parola. Sono tutte manovre politiche per mettere Putin in cattiva luce. Questo è tutto. Basta dare un’occhiata a Google News. Fino a Lunedi scorso, c’erano 2.453 articoli su Riot Pussy, e tutti in lode delle ragazze coraggiose che si sono messe contro Vladimir il Terribile e rischiano per questo sette anni . In pratica questo è il succo della storia. Si ripetono sempre le stesse cose noiose: “Pussy buone – Putin cattivo”. Ora non sarebbe bene pensare che in un paese di religiosi-fanatici come gli Stati Uniti, almeno un paio di giornalisti avrebbero difeso la posizione della chiesa o avrebbero dovuto trovare una colpa in quello che hanno fatto le ragazze? Certamente, ma non ho trovato nessun articolo di questo genere, motivo per cui la copertura mediatica “puzza”.

Allora, facciamo un piccolo esperimento e scaviamo un po’ più a fondo su questo argomento : Supponiamo che un banda punk-rock di ragazze faccia irruzione nella Cattedrale di St Patrick o in una Sinagoga ebraica nel centro di Manhattan e requisisca l’altare per fare una performance rauca e blasfema che deride i credenti e anche Barack Obama. I media le darebbero un appoggio come hanno fatto con Riot Pussy?
 No di certo. L’idea è assurda, giusto? Allora, dove è la differenza ? E’ Putin la differenza. I media sono a caccia di Putin. E -un’altra cosa – in America le ragazze sarebbero state scortate come lo sono state premurosamente a Mosca o le avrebbero colpite con il taser, con spruzzi di pepe, bastonate e trascinate in catene da un piccolo esercito della polizia di NY ? Tutti conoscono la risposta esatta. Oggi probabilmente sarebbero tutte ancora in ospedale. Non si scherza con NYPD! (ecco cosa successe nel 2011 al Jefferson Memorial per un “kissing in public” flash mob – nota di Pepe Ramone 

Ai media non piace segnalare le violazioni delle libertà civili in patria. Preferiscono puntare il dito contro gli altri. Ecco perché ci sono 2500 articoli che difendono le povere Pussy Riot abusate ma non c’è una parola su Bradley Manning, Julien Assange o sulle migliaia di manifestanti di Occupy che sono stati gasati, presi a pugni e incarcerati durante le proteste dello scorso anno. Le idee di queste persone non appaiono in prima pagina né come campioni dei diritti civili, come Khodorkovsky, perché non sono ricchi e potenti e non hanno un servizio di propaganda per difendersi. Sono invisibili. A proposito, avete mai sentito se le Pussy Riot, le tre stelle nascenti, sono state sbarcate fuori da un penitenziario in una remota isola dove sono arrivate su una lancia o se sono state tenute sveglie per settimane ascoltando musica a pieno volume o spogliate e lasciate nude in una cella frigorifera, o alimentate a forza con un tubo di plastica spinto verso l’alto senza anestesia, e costrette a rannicchiarsi in ginocchio per dodici ore di fila? Avete sentito parlare di questo? Naturalmente, no. Perché il “tiranno” Putin non tortura la gente che ha arrestato. Solo gli Stati Uniti trattano i loro prigionieri in questo modo, e questa è un’altra ragione per cui i media devono parlare tanto di questa storia delle Pussy.

Dovrebbero parlare del trattamento terribile che subiscono i prigionieri in custodia statunitense, non tirare pietre contro Putin. E questo vale il doppio per i procedimenti legali. Che cosa hanno da criticare i giornalisti americani sul cosiddetto “processo spettacolo” di Mosca, quando dei sospetti terroristi incarcerati a Guantanamo non c’è nessuna prova? Ci avete pensato? A Guantanamo non hanno nessun diritto , non hanno diritto a comparire davanti a un giudice, non hanno diritto ad una giuria di loro pari, non hanno diritto di dimostrare la propria innocenza. Zero libertà nella “terra degli uomini liberi”. Ma i giornalisti ben informati che seguono il processo Pussy non pensano che vale la pena di parlarne nemmeno per un paragone. Non è che vi sembrerà un po’ strano? Ora c’è una clip di Spencer Ackerman per la rivista Foreign Policy: 
 
”Pussy Riot è – per prendere in prestito le parole di Clash per un secondo – l’unica band che conta. Quello che decideranno i giudici quasi non ha importanza.

Le tre ragazze di Pussy Riot – un esplosivo, odioso incrocio tra una band e un gruppo di dissidenti russi anonimi – hanno, in un certo senso, già vinto il loro processo farsa a Mosca. Ogni giorno che va avanti il loro processo per “atti di teppismo motivato da odio religioso”, richiamano l’attenzione internazionale per la repressione paranoica nella Russia di Vladimir Putin. “
 …Le tre ragazze non hanno fatto solo vergognare Putin e incriminato il suo gangsterismo, ma hanno svincolato lel aspirazioni di una cultura di protesta globale. ” (” Il Punk è di nuovo una minaccia ” -Spencer Ackerman, Politica Estera). Urrà per le “Pussy Riot” ! Boo per “Vladimir Putin”! Mai letto tante stupidaggini tutte insieme ?

Le Pussy Riot non sono Martin Luther King. Sono “utili idioti” in uno schema per buttare fango contro Putin. Sapevate che Putin è probabilmente il leader politico più popolare nel mondo di oggi? E ‘vero. Ha appena conseguito una schiacciante vittoria nelle elezioni presidenziali facendo un pieno del 63,6 % di voti, più di ogni presidente americano nella storia recente. E, a differenza delle elezioni negli USA (vedi qui e qui , nota di Pepe Ramone) le schede non sono state conteggiate da macchine di proprietà dei “corporate” delle quali i proprietari possiedono un codice che non permette nessuna indagine pubblica sui risultati. No, quella era una vera e propria elezione, dove persone di carne e sangue hanno votato e le loro schede sono state contate veramente. Secondo Russia Today: “L’organizzazione complessiva del processo elettorale e tutto il sistema di monitoraggio hanno avuto un feedback positivo da parte della maggior parte degli osservatori indipendenti russi e internazionali.”

Naturalmente, i media statunitensi sostengono che il voto è stato truccato, ma questo perché l’uva è troppo alta. La verità è che Putin è preso a calci in culo. Ma questo che cosa prova? Dimostra che il popolo russo è troppo ingenuo o che i media occidentali diffondendo solo notizie false. Allora, qual è quella buona? Anche le elezioni dimostrano che la maggior parte dei russi non condividono le opinioni delle Pussy Riot su Putin. La maggior parte delle persone non vuole “far fare i bagagli a Putin “, come hanno detto le ragazze nella loro cosiddetta “preghiera di protesta”. E questo è comprensibile, anche perché Putin ha fatto aumentare il tenore di vita alla maggior parte dei russi. Ha ridotto la povertà, l’alfabetizzazione è migliorata, e ha ridotto della metà il numero di persone che vivono in estrema povertà. La vita è meglio sotto Putin. Non perfetta, ma migliore … a meno che tu non sia un oligarca del petrolio, allora no. Poi le cose sono abbastanza tristi.

I media si sono ostinati contro Putin da qualche tempo, da quando cioè ha contestato l’idea di un mondo che dovrebbe essere controllato da “un solo centro di autorità”. (In un discorso a Monaco nel febbraio 2007). Ai pezzi grossi di Washington non piace questo genere di discorsi. Li turba perché a loro non piace il modo in cui Putin critica la politica estera americana. Ecco perché hanno mandato i loro giornalisti – cani da attacco – a incriminare Putin come un “delinquente della KGB” o un “despota autocratico”, perché vogliono rimetterlo al posto suo. Ciò che Washington vuole veramente è un cambiamento di regime. Vogliono un fantoccio simile a Karzai per sostituire Putin in modo che possano mettere le mani (sporche) su tutto il favoloso petrolio e gas naturale. Questo è quello che vuole veramente. Pussy Riot è solo un altro passo lungo il percorso.
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Una testimonianza ben informata ci consente di fare un passo avanti nell’analisi del fenomeno. Scrive infatti Alberto Parise:

Le pussy riot non sono un gruppo punk. Sono un collettivo “artistico”. Qui in occidente continuano a sbagliare definendole un gruppo ma loro non fanno canzoni, tanto meno punk.” e poi: In qualsiasi paese al mondo le “pussy riot” sarebbero state messe in galera. Dopo tutta una lunga serie di atti vandalici (tipo ribaltare le auto della polizia), film porno fatti al nono mese di gravidanza dentro ad un museo aperto, farsi scudo con i propri bambini e neonati, sono andate nella chiesa più importante di Mosca a fare quella pessima messa in scena. In realtà le autorità sono state anche troppo pazienti. Purtroppo queste buffone in cerca di fama e baldoria fanno solo del male ai seri attivisti che combattono per le libertà democratiche in Russia. Siccome mia moglie è di Mosca, conosco molto meglio la situazione di come ce la fanno sembrare qui. Oltretutto le spacciano come una band ossia un gruppo musicale, ma non lo sono. Sono una specie di collettivo che fa azioni dimostrative superando molto spesso il limite del pudore. Chi scrive non è contro la pornografia, anzi, sono iscritto al movimento anticlericale italiano e non sono certo un perbenista, ma ci vuole anche il rispetto per la fede e per le persone. Con dei figli piccoli o al nono mese di gravidanza fareste lo stesso? Se vostro figlio si comportasse così ne sareste fieri e difendereste le “pussy riot?” Faccio notare che loro stesse si vergognano anche di tradurre il nome del gruppo in russo. Mi viene da pensare che siano manipolate in qualche modo o sotto l’effetto di grandi botte di droga, altrimenti non credo potrebbero spingersi a tanto. Non fermatevi alla dimostrazione nella Chiesa, andatevi a vedere tutte le puttanate che hanno fatto prima. Qui forse capite meglio che la buffonata della cattedrale è stata solo l’ultima di una serie (anche molto peggiore) di performance ridicole.

In occidente hanno costruito un caso sulle Pussy Riot per attacccare Putin. La guerra fredda fra Stati Uniti e Russia non e’ finita e questo caso ne e’ un esempio. C’e’ stata molta disinformazione sulle “Pussy Riot” e ho visto addiri ttura i giornali inventarsi traduzioni impossibili e sbagliate pur di non dare un quadro veritiero delle “Rivolta della figa”. Se usassero la traduzione corretta la gente non le vedrebbe piu’ di buon occhio.

In realta’ non sono nemmeno un vero e proprio gruppo punk: queste ragazze sono un colletivo artistico che fa delle azioni ”artistiche” servendosi anche delle canzoni. Ma nessuno vedra’ mai un concerto di un’ora Pussy Riot. Le canzoni sono delle banali accozzaglie di rumore senza senso e i testi sono 4 cazzate contro Putin. C’e’ veramente poca arte in queste ragazze. Comunque nessuno in Russia le chiama gruppo musicale. Loro facevano parte del gruppo anarco-situazionista VOINAВойна (арт-група) – collettivo debitamente promosso dagli organi propagandistici della Open Society dell’onnipresente Soros – di San Pietroburgo, poi si sono staccate e hanno formato le Pussy RIOT.

L’azione dimostrativa nella cattedrale di Mosca (l’equivalente del Vaticano o del duomo di Milano per importanza), non si e’ svolta come ci hanno raccontato. Le ragazze non hanno cantato o gridato una preghiera perche’ Dio liberi la Russia da Putin, ma si sono messe a bestemmiare gridando a piu’ riprese “Dio e’ una merda” ma questo nessuno lo dice. Inoltre l’hanno fatto durante una funzione e nella parte consacrata della Chiesa. Sai che non amo i preti e le gerarchie ecclesiastiche ma io non credo sia giusto fare un atto del genere in una chiesa, puoi farlo benissimo fuori altrimenti manchi di rispetto ai fedeli presenti. La stessa mancanza di rispetto di cui si macchiano quotidianamente le Chiese cristiane verso chi non la pensa come loro. Non mi sembra il caso di mettersi allo stesso livello di questo nemico.

Comunque se fosse stato scritto che sono andate in una cattedrale a gridare “Dio e’ una merda” non credo che avrebbero avuto alcun appoggio o plauso dall’estero. Se fosse successo negli Stati Uniti o in Italia non credo che avrebbe avuto la stessa risonanza e che la gente sarebbe orgogliosa di difendere tre balorde in cerca di fama.

 

Ma i media occidentali non raccontano nemmeno che questa e’ stata l’ennesima delle bravate a cui hanno partecipato (anche se non tutte assieme) le Pussy Riot in passato. Tipo andare in giro per la strade a ribaltare auto della polizia distraendo i poliziotti con il figlio.

Andare in un museo mentre e’ aperto al pubblico e fare un orgia per dare un squallido benvenuto all’elezione del presidente Medvedev. In quell’occasione Nadia (la piu’carina delle tre) era incinta al nono mese di gravidanza e a 4 giorni dal parto. Mi domando perche’ i nostri giornali non lo dicano, visto che amano cosi’ tanto il gossip.

Oppure quando hanno disegnato un pene gigante dul ponte sollevabile di San Pietroburgo che si vedeva anche dal centro. Ma che azione e’? Cosa vuoi dire disegnando un pene su un ponte? O quando sono entrate in un supermercato e una di loro si e’ infilata un pollo nella vagina con bimbi che guardavano.

Non mi sembrano grandi esempi artistici da difendere. Se i media dicessero tutte queste cose questo caso non sarebbe mai stato considerato una battaglia per la liberta’ e la democrazia contro un dittatore come Putin (che io non potro’ mai difendere ma in questo caso non centra niente).

Se tutto questo fosse successo in un altro paese sarebbero finite in galera comunque e forse si sarebero prese qualche anno in piu’. Ora che ho fatto un quadro piu’ completo, te lo vedi un paese sotto attacco per la mancanza di liberta’ perche’ condannano delle teppiste? Se fosse successo negli Stati uniti, in Inghilterra o in Italia ci sentiremmo in un dittatura?

Inoltre mi vien da pensare che ci sia qualcuno che le manovra e che le spinge a fare queste cose: durante il proesso le ragazze erano il contrario di come ci si aspetterebbe da delle ribelli. Erano timidissime e si vergognavano persino di tradurre in russo il nome del gruppo. Anche mia moglie vede molte cose che non quadrano e pensa che tutta questa storia sia stata costruita abilmente a tavolino per punzecchiare la Russia.