Presidente Napolitano siamo cittadini italiani esuli in Spagna per celebrare il Matrimonio di Alessandra e Natascia

www.gionata.org

Lettera aperta inviata al Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, da tutti i parenti e amici presenti a Barcellona al Matrimonio civile di Natascia e Alessandra di Roma, 23 novembre 2012

Ill.mo Sig. Presidente,

ci troviamo  oggi (23 novembre 2012) esuli a Barcellona per celebrare il Matrimonio di Alessandra e Natascia. Purtroppo, siamo dovuti espatriare dal nostro amato Paese per vedere riconosciuto il legame di amore e di rispetto reciproco che unisce due persone dello stesso sesso.

Eppure siamo cittadini come tutti gli altri, e meritiamo di essere rispettati e di poter godere degli stessi diritti, anche se qualcuno vuole etichettarci, giudicandoci indegni di amare.

Ma davvero in pochi sanno che siamo persone come le altre?  Forse no, forse la gente ha già iniziato a capire che siamo persone comuni,come tutte le altre, che lavorano, che vivono e che amano.

Per il riconoscimento dei nostri diritti, però, dobbiamo ancora faticare molto… troppo. Se da un lato dobbiamo difenderci dalla mediocre ignoranza di chi vorrebbe relegarci al ruolo di “esseri contro natura”, dall’altro dobbiamo guardarci le spalle da chi ci strumentalizza per accaparrarsi gli elettori del momento, senza preoccuparsi realmente delle Vite che ha “tra le  mani”.

Lei ci ha ricordato che “Non è indispensabile essere sposati per appoggiare la legge sul divorzio, che non bisogna essere disabili per combattere le barriere architettoniche, alla stessa maniera non bisogna essere omosessuali per volere un Paese inclusivo che voglia diritti per tutti, quale conquista di civiltà e progresso”.

E per questo le diciamo GRAZIE. Tuttavia,  Le chiediamo di dare seguito e senso alle Sue parole poiché il diritto di amare non deve chiedere permesso a nessuno. Noi vorremmo un’ Italia inclusiva e civile, che non umili la dignità dell’essere umano.

E’ ora di sfondare il muro dell’indifferenza e dell’ipocrisia, per fare in modo che il pregiudizio non sia di ostacolo alla civiltà. Natascia ed Alessandra, con la loro unione di vita,ci dimostrano che non è necessario essere uomo e donna per costituire una “famiglia”: c’è un unico sentimento che si pone alla base di questo “nucleo”e si chiama Amore, ed è il medesimo sentimento qualunque sia il tipo di unione, matrimoniale o di fatto, ed in qualunque modo la si voglia chiamare.

La maternità non è dare alla luce un figlio frutto di casualità, maternità è amore, è consapevolezza, è progettualità, è pazienza, è il diritto ad esprimere l’Amore nella sua forma più profonda.

A Lei che è l’espressione più alta della Nostra Repubblica, chiediamo il sostegno di cui abbiamo bisogno e diritto, chiediamo di non abbandonarci, di rispettarci, di proteggere le minoranze dalle ingiustizie del Potere, di trovare la forza di guidare il Nostro Paese verso la civiltà e, soprattutto, verso la laicità dei valori morali ed etici che portano con se un loro fondamento naturale, senza lasciarli ostaggio di una religione piuttosto che un’altra.

Ed è proprio a questi valori morali ed etici che ci ispiriamo per fondare le nostre ragioni, il nostro diritto ad essere riconosciuti nella nostra dignità affettiva e di essere umani.

Non vogliamo più vivere nell’ombra o vivere la vita che gli altri vorrebbero per noi. Vogliamo vivere la nostra vita con la dignità che ci spetta!

Seguono le firme di tutti parenti e amici presenti a Barcellona al Matrimonio civile di Natascia e Alessandra.

———————————————————–

Testo della preghiera di benedizione del matrimonio organizzata dagli amici e parenti di Natascia e Alessandra tenutasi a Barcellona 24 novembre 2012 (File pdf)