Fine del mondo di B.Manni

Beppe Manni
Cdb Villaggio Artigiano – Modena

Gli uomini hanno ricordi ancestrali e collettivi di disastri cosmici: alluvioni, incendi, terremoti, eruzioni vulcaniche, cadute di asteroidi. Di fine del Mondo appunto. “Quando i mille anni saranno passati, Satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni”…Ci sarà una una battaglia finale tra i santi e i malvagi, il mondo sarà distrutto e “il diavolo sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo” sono le ultime pagine dell’Apocalisse (Ap.20). E’ un testo scritto nel 100 D.C. Parla della fine del mondo e di tutte le piaghe, calamità e guai che accompagneranno quel giorno. L’angelo aprirà i ‘sette sigilli’, verserà sulla terra ‘le sette coppe’ con la fame, le carestie, le pestilenze e le guerre. Si parla dell’apparizione dell’anticristo.

Ma è solo un genere letterario, quello apocalittico appunto, un modo di rappresentare il ritorno di Dio e il suo giudizio. Troviamo pagine simili anche alla fine dei vangeli di Matteo, Marco e Luca . “Insorgeranno nazione contro nazione e regno contro regno, vi saranno grandi terremoti e pestilenze e carestie; fenomeni spaventosi e grandi segni nel cielo nel sole, nella luna e nelle stelle… sulla terra angoscia per il rimbombo de mare e delle onde…gli uomini moriranno per l’attesa” (Luca 20) . Poi la conflagrazione finale con la caduta dei cieli e la catastrofe terrestre.

Queste parole che facevano parte di modi di dire per chi sperava in un riscatto dell’uomo dalle ingiustizie, e una punizione esemplare degli impuniti di sempre, fu ripreso ciclicamente nella storia dell’umanità. Nell’anno mille si aspettava la fine, ma non venne. I Testimoni di Geova vedono, in ogni generazione, l’avverarsi di questi segni (in qualche modo sempre presenti), ma non viene ancora la fine. E poi ci si mettono anche i veggenti che raccontano di segreti rivelati dalla Madonna di Fatima o di Mediugorje. Sono parole generiche tendenti a creare panico e false attese. Servono ancora una volta a tenere legato un certo popolo ai padroni del sacro.

Si è creduto di vedere l’Anticristo prima in Nerone, poi in Attila, poi nell’antipapa, in Napoleone, in Vittorio Emanuele II, in Stalin, in…Berlusconi.

Stiamo tranquilli anche questa volta nel solstizio d’inverno con buona pace dei Maya e dei profeti di sventura, non verrà la fine del mondo almeno quella prevista. Altri pericoli pesanti incombano sul futuro dell’uomo e del mondo. Siamo ben piccola cosa nelle galassie celesti per essere prese in considerazione da una profezia.

Forse questa paura-desiderio della fine del mondo interpreta, come dicevo, l’attesa di un momento ultimo nel quale finalmente ci sarà un giudizio generale, quando verranno disvelati i segreti dei cuori e verrà fatta giustizia per i milioni di innocenti schiacciati dalla storia, oppressi e uccisi. Allora saranno scritti i nomi non dei santi, ma dei depravati, dei corruttori, che hanno dominato la storia.

Ma i testi delle “profezie bibliche contengono sempre un messaggio di speranza: “Quando queste cose cominceranno a succedere, alzate la testa e state sicuri, perché è vicino il tempo della vostra liberazione” (Luca 21,28).