L’abate dimenticato, due chiacchiere con dom Giovanni Franzoni di G.Panettiere

Giovanni Panettiere
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Intervista a Giovanni Franzoni

Franzoni, ma allora è vivo?

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Non se la prenda, è solo che per i cinquant’anni del Vaticano II il papa ha celebrato messa con i padri conciliari ancora in vita e lei non c’era.

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La voce è solenne come quando, da abate della basilica romana di San Paolo fuori le mura, lanciava omelie di fuoco a favore della Chiesa dei poveri e contro il capitalismo. Solo la vista l’ha abbandonato. A mezzo secolo dall’apertura del Concilio, che l’ha avuto tra i protagonisti, dom Giovanni Franzoni, classe 1928, per la Chiesa cattolica è un fantasma di cui si dimentica volentieri il nome. Ridotto allo stato laicale a causa del suo sostegno al Pci (1976), col tempo è diventato una presenza sempre più ingombrante. Come se non avesse mai scritto La terra è di Dio (1973), una delle lettere pastorali più profetiche degli ultimi decenni. Persino vescovi e preti decisamente conservatori, lontano da taccuini e occhi indiscreti, riconoscono il valore di quello che resta un affresco impietoso sui limiti della proprietà privata e sulle compromissioni dell’establishment ecclesiastico con la speculazione edilizia nella Capitale.

Passano i decenni, ma evidentemente in Vaticano non le perdonano le scelte del passato. Franzoni, lei che ha fatto parte della Gerarchia, ha ancora qualche rapporto con l’autorità ecclesiale?

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E ora?

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È vero che la Santa sede l’ha contattata recentemente per avere un suo parere sulla vertenza dei lefebvriani?

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Ma non trova che Benedetto XVI sprechi tantissime energie per recuperare i lefebvriani e, di contro, escluda il dialogo con quella parte del popolo di Dio che invoca riforme, per così dire, ‘più di sinistra’ come il sacerdozio femminile o l’abolizione dell’obbligo di celibato per i chierici?

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Da protagonista del Vaticano II quale è il suo ricordo più bello dell’ultima assemblea episcopale della Chiesa cattolica?

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Il Concilio compie cinquant’anni. Quale è il suo bilancio?

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A portare a termine il Concilio è stato Paolo VI, il papa che ha provveduto a ridurla allo stato laicale. Eppure lei ha sempre difeso Giovanni Battista Montini.

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Quale?

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Franzoni, adesso lei è laico come Gesù Cristo. Le farebbe piacere se fosse revocata la riduzione allo stato laicale ai suoi danni?

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