Comunicato delle cdb sul nuovo papa

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L’elezione a “vescovo di Roma”, come lui stesso ha preferito appellarsi, di Jorge Mario Bergoglio, il gesuita cardinale, primo latinoamericano della storia della Chiesa eletto dal Conclave dopo solo due giorni, rappresenta un evento di eccezionale importanza. Le CdB non possono che rallegrarsi insieme ai tanti, cattolici e non, che l’hanno salutato come segno che induce a sperare in radicali mutamenti nel governo della Chiesa. Il suoi primi gesti rafforzano tale speranza anche se la sua biografia presenta qualche ombra nata soprattutto nel contesto della storia politica del suo Paese.

È innegabile, però, che la Curia romana e quella parte della gerarchia cattolica che in essa si riconosce, hanno mostrato negli ultimi decenni di avere forte capacità di resistere ad ogni tentativo di reale riforma. Lo hanno dimostrato nella sistematica azione di depotenziamento della spinta innovativa promossa dal Concilio Vaticano II anche quando era sostenuta dal papa.

Le CdB rinnovano quindi a papa Francesco la pressante richiesta già indirizzata al Conclave appena riunito, insieme ad altre comunità ecclesiali, associazioni e riviste di ispirazione cristiana, di introdurre radicali innovazioni nella composizione e nelle competenze del Sinodo previsto dal Concilio per affiancarne l’opera. Attraverso di esso le Chiese locali sarebbero coinvolte a pieno titolo nella gestione della Chiesa universale insieme al vescovo della Chiesa che è in Roma, che potrebbe finalmente diventare quella che presiede nella carità tutte le chiese, come lui stesso ha ricordato nel suo primo pronunciamento.

Le Comunità cristiane di base

Roma, 15 marzo 2013