Confessioni di un bevitore di arsenico… di P.Sini

Peppe Sini
http://lists.peacelink.it/nonviolenza

Prima ancora che le agenzie di stampa nazionali si accorgessero di quel che gia’ tutti a Viterbo sapevamo, finanche la “Talete spa” – che gestisce i servizi idrici in quasi tutta la provincia capoluogo incluso – insieme alla bolletta dell’acqua salata (la bolletta, naturalmente) dall’inizio di quest’anno ci invia anche un prospetto con cui ci rende edotti che quell’acqua che paghiamo a caro prezzo per potabile in realta’ potabile non e’ ma avvelenata, e non solo non dobbiamo berla, ma neppure usarla per cucinare e neanche per lavarci i denti.

E’ la stessa acqua che fino a non molto tempo fa in un sol coro amministratori e funzionari della medesima “Talete spa” e di tutte le istituzioni dal Comune fino al Governo (con codazzo di “tecnici”, “esperti” ed altri prezzolati imbonitori) pretendevano a un dipresso che bevessimo a garganella. La stessa acqua che l’Unione Europea aveva dichiarato fuorilegge per eccesso di arsenico fin dal secolo scorso e che dal 2001 una legge dello stato italiano dichiarava avvelenata: ma per Viterbo ed altri luoghi era stata richiesta e ripetutamente concessa una deroga, ovvero una licenza di avvelenare. Licenza di avvelenare ora finalmente revocata, ma naturalmente solo a parole, visto che i dearsenificatori che dovevano essere realizzati dodici anni fa sono ancora pressoche’ tutti da fare.

Il prossimo mese a Viterbo si vota per il rinnovo dell’amministrazione comunale e come d’incanto sono fiorite cento liste, quasi tutte di prominenti del regime della corruzione o di giovini loro acrobatici valletti – e di Fregoli agilissimi allievi -, e la generalita’ di esse per soprammercato esplicitamente neofasciste o di neofascisti infarcite.

Il prossimo mese si vota, e non c’e’ candidato trasformista che non proclami la sua indignazione e minacci sfracelli per l’indegno scandalo dell’arsenico, e subito tenda l’orecchio all’applauso come il Nerone di Petrolini. Ma la generalita’ di costoro, ed in particolare tutti coloro che hanno ricoperto incarichi pubblici con effettive responsabilita’ di governo della citta’ e del territorio (e quando diciamo tutti intendiamo dire: tutti), hanno taciuto per anni ed anni, o peggio hanno pontificato che il problema non sussisteva o lo hanno cinicamente minimizzato, e si sono ben guardati dal realizzare tempestivamente gli adeguati interventi concretamente possibili ed assolutamente necessari di cui vi era (e vi e’ tuttora) una drammatica, disperata urgenza. Ed anche quei pochi candidi candidati che qualcosina hanno detto prima che l’ultima deroga scadesse, lo hanno fatto col contagocce, quanto bastava per timbrare il cartellino da esibire al momento buono. Sono – verrebbe da dire – le intermittenze del cuore.

Ne’ c’e’ da aspettarsi alcunche’ di buono da chi in questi anni di avvelenamento pensava solo ad organizzare spettacoli circensi mentre a sempre piu’ persone mancava il pane, e per tutti era anch’esso come l’acqua dall’arsenico avvelenato. E nulla aggiungiamo sugli speculatori e gli sciacalli che in circostanze simili non mancano mai.

Chi invece sulla questione ha condotto da anni ed anni una straordinaria azione di informazione e di coscientizzazione, di denuncia e di documentazione, di incessante promozione di iniziative in difesa della salute di tutte le persone, e’ stata la dottoressa Antonella Litta, referente nel viterbese dell'”Associazione italiana medici per l’ambiente” – e merito gliene sia dato.

La quale dottoressa Litta, sia detto en passant, e’ stata altresi’ la portavoce del comitato che ha guidato la lotta che ha salvato la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria dall’irreversibile devastazione che sarebbe stata provocata dalla realizzazione a Viterbo (propugnata da una lobby affaristica di estrema destra con la complicita’ della quasi totalita’ dell’insipiente ed irresponsabile quanto famelico e vandalico ceto politico ed amministrativo) di un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, fuorilegge e insensato.

Non sarebbe cosa buona che la dottoressa Antonella Litta venisse candidata a sindaco alle imminenti elezioni comunali di Viterbo, alla guida di una lista ovvero di una coalizione della sinistra delle persone oneste e sollecite del pubblico bene e dei diritti di tutti?