“Il dissenso soffocato: un’agenda per Papa Francesco” di NoiSiamoChiesa

a cura di Mauro Castagnaro e Ludovica Eugenio per conto di “Noi Siamo Chiesa” e di Adista, La Meridiana, aprile 2013, € 18,50

Se lo scisma “istituzionale”, con la creazione di altre Chiese, appare remoto, quello “silenzioso”, con la lenta emorragia di fedeli e una sostanziale autonomizzazione di comunità locali, è una prospettiva più concreta. In alcuni paesi, si è accentuata la polarizzazione della comunità ecclesiale tra le componenti tradizionaliste, sostenute fino ad ora da Roma, e i settori progressisti e “conciliari”, emarginati sul piano istituzionale, ma sufficientemente consolidati per resistere e non sparire.

A cinquant’anni dal Vaticano II si moltiplicano in tutto il mondo i gruppi che chiedono un rilancio dello spirito conciliare e l’avvio di una nuova stagione di riforme.

Le proposte vanno dall’abolizione dell’obbligo del celibato all’ordinazione sacerdotale delle donne, dalla partecipazione delle comunità cristiane alla scelta di vescovi e parroci a una più effettiva collegialità episcopale attorno al Papa, dall’accesso dei divorziati risposati ai sacramenti al superamento di ogni discriminazione verso le minoranze sessuali, dal pieno ricorso alla confessione comunitaria al riconoscimento del diritto di celebrare l’eucaristia in una molteplicità di forme liturgiche, dal compimento di passi concreti in direzione dell’unità tra le Chiese cristiane al più netto impegno per la pace, la giustizia sociale e la difesa dell’ambiente, ecc.

A queste sollecitazioni Roma ha sino ad ora risposto solo sanzionando i loro promotori oppure con provvedimenti in direzione opposta, preferendo la strada dell’irrigidimento disciplinare e del rilancio della “identità cattolica” tradizionale. Di queste tensioni il libro da conto.

Partendo dalla ricostruzione delle recenti vicende esemplari, come il pensionamento anticipato imposto al vescovo australiano di Toowoomba, mons. Bill Morris, e il contenzioso ancora aperto tra i dicasteri romani e la Conferenza delle superiori delle suore statunitensi, queste pagine, riscattandoli dal silenzio, offrono un compendio finalmente completo dei principali movimenti riformatori che negli ultimi anni sono sorti soprattutto in Europa, in particolare a partire dal clamoroso caso dei “preti disobbedienti” austriaci. Movimenti che in questa fase nuova possono tornare a sperare in un dialogo e confronto.